L’agriturismo gastronomico di San Patrignano da aprile 2021 ha iniziato un altro capitolo fatto come sempre di vite che si intrecciano come i tralci da cui prende il nome il locale, ormai un punto di riferimento del territorio e non solo. Sia in cucina, sia in sala, le brigate di ragazzi ancora in percorso ma pronti a confrontarsi con chi arriva da fuori della comunità si sono rinnovate e, anche ai fornelli, c’è aria di novità.
Lo Chef Davide Pontoriere, in curriculum esperienze al Joia di Pietro Leeman a Milano, al Symposium di Lucio Pompili, al Don Alfonso di Iaccarino, ha raccolto la sfida di approcciarsi a ingredienti di prossimità, in primis quelli che provengono proprio da San Patrignano, e che sono il frutto del prezioso lavoro dei ragazzi, con mentalità aperta e con la volontà di utilizzarli in accostamenti insoliti e stimolanti.
È nell’ottica di applicare nuove idee a materie prime di grande qualità che in carta si possono trovare piatti come le Tagliatelle impastate con il siero della provola affumicata e amalgamate con ricci di mare e limone o l’Asparago in spuma al vapore e Croccante con meringa salata al dragoncello e spugna al curry. Restano i classici come la Pappa al pomodoro con pane croccante, erbe di campo, gelato al pecorino e riccio affumicato di San Patrignano e le dolci coccole finali, ben rappresentate da delizie intramontabili come il babà. Menù a 40, 50 e 56 euro, alla carta sui 55 euro. La cantina è parimente intrigante e ispirata.