Aperitivo per antonomasia, ma anche piacevole sorso dalle proprietà digestive, intriga il palato in un mix giocoso e accattivante di note dolci e amare rinfrescate da botaniche e vivacizzato dalla speziatura. La storia del vermouth ha in Italia la terra d’elezione. Il Piemonte in particolare è la regione cui viene ricondotta la paternità di questo vino liquoroso, aromatizzato con fiori, erbe differenti, prevalentemente artemisie, e spezie. Se ad interpretare il vermouth è un naso che ha esordito nella profumeria e ha mutuato i saperi di quell’arte adattandoli, insieme alla propria esperienza e sensibilità olfattiva, alla tela del vino aromatizzato, come nel caso di Baldo Baldinini, romagnolo DOC, il prodotto cambia registro.
Un tale approccio proietta il vermouth nella sfera delle essenze come prova il suo “721”, in cui la rosa occupa le note di testa, il cuore è dato da sentori di frutti di bosco e finissimi assenzi, mentre la coda lascia una scia di corteccia, vaniglia e viola. In bocca si ritrovano frutti rossi, succosi, botaniche delicate e scorci di fava di cacao, albicocca e ancora vaniglia. Anche nei suoi Bitter (“BBB 2016”, fruttato e agrumato e “Un Bitter 2015-2020”, dal piglio mediterraneo) Baldinini, partendo solo da vini scelti con criteri di naturalità riversa l’estro del profumiere, ispirazioni aromatiche tratte nell’Olfattorio, suo luogo creativo nella Tenuta Saiano. Banditi additivi chimici, coloranti artificiali, zuccheri bruciati. In gamma anche due Gin (Paracelso dalle note verdi e agrumate e Nostradamus).
Baldinini S.r.l.
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