Ricavi consolidati pari a 611 milioni di euro, segnando +20% rispetto al 2020 ma non recuperando ancora i 668,9 del 2019, e un un utile netto adjusted di 51 milioni, per un +18% rispetto al 2020 che non compensa appieno gli 85,4 milioni guadagnati due esercizi fa. Mentre l’Ebitda adjusted, pari a 107 milioni, vale sì il +11% sul 2020 ma valeva 141,5 24 mesi fa, cetificando per Technogym una piena ripresa sull’annus horribilis del Covid, senza però completare quel ritorno alla normalità sul quale in molti scommettevano già per l’annata 2021.
Certo, l’ultimo bilancio del gruppo cesenate leader nel campo delle attrezzature sportive e da palestra, fondato nel 1983 a Gambettola da quel Nerio Alessandri che, attraverso Wellness Holding ne detiene ancora il 39,7% delle quote, resta di quelli da appendere sopra la scrivania. Trainato dalla riapertura delle palestre e dalla sempre maggiore attenzione dei consumatori italiani e internazionali per il fitness e segnato pure dal miglioramento della posizione finanziaria netta (+96 milioni a fine anno, in ulteriore miglioramento rispetto al +59 del 2020). Il Cda, inoltre, ha proposto un dividendo pari a 0,16 euro per azione (per un totale di 32 milioni), motivando la soddisfazione espressa da Alessandri in sede di presentazione dei numeri.
”Da 40 anni lavoriamo tutti i giorni con l’obiettivo di essere innovativi, diversi e migliori – ha sottolineato il presidente e ad – e, in questo momento più che mai, emerge l’unicità del nostro posizionamento e modello di business”. Perchè, nelle parole di chi le dedica la sua vita da quasi 40 anni, “la squadra di Technogym ha saputo adattarsi con velocità, passione e senso di responsabilità all’evoluzione della domanda nei vari segmenti di mercato”. Questo durante la fase più acuta della pandemia, mentre “il 2021 è stato un anno di ritorno alla normalità, con una forte ripresa del BtoB, un fatturato complessivo a +20%, un ebitda di 120 milioni ed una forte generazione di cassa”.
In particolare perché, come anticipavamo, “in tutto il mondo le persone sono tornate ad allenarsi in palestra più rapidamente del previsto e, soprattutto, con una forte predisposizione al ‘connected fitness’ maturata durante il lockdown”, E, parallelamente, “l’home wellness ha comunque mantenuto tassi di crescita a doppia cifra”, con le persone che “si allenano in palestra, a casa, al lavoro e in viaggio, anche connettendosi al loro programma di allenamento personalizzato per il fitness e lo sport”. Proprio questo stile di vita del consumatore, del resto, “rappresenta un’opportunità straordinaria per l’azienda, grazie al suo ecosistema connesso, unico nel settore, per vivere coinvolgenti esperienze di allenamento video on-demand”.
Un mondo di fitness digitale su cui, tra l’altro, la creatura di Alessandri “ha messo in campo, nel 2021, gli investimenti in innovazione più alti della storia, con l’obiettivo di supportare gli operatori di settore ad evolvere la loro offerta verso nuovi modelli di business, in grado di offrire ai clienti nuovi servizi a valore aggiunto”. Non è un caso, allora, che Technogym sia stata “nominata per l’ottava volta Fornitore Ufficiale delle Olimpiadi”, oltre a “supportare il team Ferrari F1” ed a “lanciare una collaborazione con Dior”.
Per il 2022, “nonostante le incertezze legate al drammatico scenario geopolitico, siamo positivi sul settore del wellness, perché l’esercizio fisico, supportato dalla tecnologia, è fondamentale per garantire risultati in termini di benessere, sport e salute”. Oltre alle riaperture dei fitness club, poi, per Alessandri anche “la ripresa dei viaggi e del lavoro in presenza stimola nuovi progetti nei settori dell’hospitality e del corporate wellness”, mentre resta fermo l’impegno “sui temi della sostenibilità, in quanto il wellness è la nostra missione”.