Secondo uno studio della Camera di Commercio della Romagna il territorio ha registrato un incremento del 6% del valore aggiunto con performance positive in tutti i settori. La crescita pro-capite è del 5,7% rispetto al ’22, attestandosi a 33.789 euro. Superata la media nazionale di 32.377 euro, ma resta sotto il dato regionale di 38.703 euro
Secondo l'analisi del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere la Regione è in quarta posizione in termini assoluti con 172.000 mln di euro per valore aggiunto nel 2023. Cresce del 6% trainata dall'export manifatturiero. Bologna mantiene la terza posizione nella classifica nazionale per ricchezza prodotta pro-capite con 43 mila euro, preceduta solo da Milano e Bolzano. In peggioramento negli ultimi vent'anni quattro province su nove
La crescita del valore aggiunto (+0,4%) nel '23 è stata al di sotto delle previsioni per l’E-R (+0,9%) e per l’Italia (+0,7%). Le esportazioni sono diminuite del -8,7% e la richiesta di cassa integrazione dalle imprese è aumentata del +68,2%. Tuttavia, le prospettive per il 2024 sono più ottimistiche. Si prevede un miglioramento dei traffici sui mercati esteri (+2,1%) per '24
Dai dati degli Scenari Prometeia, sebbene il valore aggiunto romagnolo abbia registrato aumento, il territorio rimane al di sotto delle performance regionali e nazionali. Settorialmente, si osserva una crescita nei servizi e nelle costruzioni, ma un calo nell'industria e nell'agricoltura. L'export ha segnato una flessione del 1,6%, mentre il reddito delle famiglie è aumentato del 5,5%
I dati previsionali di Prometeia rilevano un incremento del valore aggiunto dello 0,6%, in ridimensionamento rispetto alla stima dello scorso luglio. Crescita della ricchezza nei settori delle costruzioni e dei servizi. Migliora il reddito disponibile delle famiglie. Il presidente della Camera di commercio della Romagna Battistini sottolinea come il rallentamento della crescita sia globale
Dai dati del report “I numeri dell’economia 2020” della Camera di commercio, l’ecosistema economico delle province di Forlì, Rimini e Cesena, emerge che il valore aggiunto cala a 19,4 mld (-8,2%). Ciò nonostante l’area conferma un solido posizionamento nel settore primario e secondario. Significativo il ruolo del terziario tradizionale e in evoluzione lo stato del terziario avanzato
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