Le previsioni di Unioncamere Emilia-Romagna indicano una crescita superiore alla media europea e nazionale (0,8%). Nel biennio crescono i consumi (+0,6% nel ‘24, +0,9% nel ‘25), nel 2025 riprendono le esportazioni (da -0,9% nel '24 a +2,5%) mentre caleranno gli investimenti (-1,6% dal +2,9% del ‘24). Nel '25 rallenta la crescita degli occupati, mentre rimbalza al 4,2% la disoccupazione
Questa mattina è stato nominato alla guida dell’associazione il già presidente della Camera di Commercio di Bologna Valerio Veronesi. Che ha da subito evidenziato l’importanza di trovare nuove strategie per le aziende: "Quasi la metà delle imprese del territorio ha registrato una flessione degli ordini rispetto ai primi mesi dell'anno e una su tre prevede un ulteriore rallentamento a dicembre". Secondo Veronesi la chiave è cogliere la sfida dell'intelligenza artificiale, anche grazie ad “un sostegno dalla Regione per chi decide di fare investimenti sull'ex 4.0”. L'assessore Colla: "Fare un bando è una proposta nobile per creare imprese innovative e lavoro di qualità"
Lo riporta l'analisi di Unioncamere E-R. Nel primo trimestre del 2023 le imprese femminili attive sono 84.400, il 21,4% del totale di quelle regionali. L'anno è iniziato però con un calo del 8,8%, in contrasto con il resto delle imprese che cede solo l'1,3%. Alla riduzione delle imprese rosa giovanili (-3%) si accompagna però l'aumento di quelle straniere (+2,3%)
L'indagine di Unioncamere Emilia-Romagna rivela un calo tendenziale per il settore dell'artigianato, in controtendenza rispetto alla crescita dell'1,1% dell'industria regionale nel medesimo periodo. Le imprese minori soffrono di una flessione dell'1,6%, mentre le piccole imprese dello 0,6%. Nel settore delle costruzioni, invece, il volume d'affari cresce dell’1,5%
I dati sono frutto di uno studio di Unioncamere Emilia-Romagna. L'area colpita dal maltempo conta più di 130 mila imprese, per oltre 443 mila occupati. In particolare l'industria nel '22 valeva il 27% del valore aggiunto della regione, su un totale di 38 mld. Decisivi i comparti manufatturiero e agroalimentare. Ad aprile gli esperti ipotizzavano una crescita dello 0,7% per il '23
Secondo l'indagine di Camere di commercio e Unioncamere E-R, le imprese artigiane hanno saputo far fronte alla crisi energetica. Nel quarto trimestre, infatti, le imprese manifatturiere hanno visto un aumento tendenziale della produzione (1,6%) e del fatturato (2,9%), con quello del settore delle costruzioni a +4,7%. Cala però il numero delle imprese attive (-2,6%)
Questo è quanto emerge da uno studio di Unioncamere E-R. Nel dettaglio, gli addetti dipendenti sono aumentati del 5,7%, quelli indipendenti sono calati dell'1,7%. Il settore dei servizi cresce del 4,9%, mentre le aziende che si occupano della fabbricazione di carta e di autoveicoli calano. Buona l'occupazione in agricoltura che aumenta del 6,6%
Secondo gli studi elaborati dalla Unioncamera regionale, risultano in lieve calo le aziende femminili in Regione nel 2022. Per le imprese rosa inoltre si segnala un andamento negativo per quelle giovanili (-1,4%), mentre quelle straniere aumentano (+2,8%). Per i settori produttivi si segnala un incremento delle costruzioni (+2,1%) e una diminuzione delle attività agricole (-2,1%)
Il 13,7% del totale delle imprese in E-R è a guida straniera. E' quanto elaborato da Unioncamere Emilia Romagna. A trainare la crescita le imprese femminili (+2,8%) e quelle giovanili (+2%). Spiccano le imprese di costruzioni (+4,3%) e quelle dei servizi (+3,1%). Arrivano a 8.220 unità le società a responsabilità limitata semplificata (+13,8%). Stabilità per il commercio e la manifattura
Secondo il Rapporto sull'economia regionale, la stima per il Pil su base annua è trainata dalla crescita delle costruzioni (+14,4%) e dalla tenuta dei servizi (+4,6%). Più negative le prospettive per il prossimo anno, con l'industria che rischia di scendere dal +1,1% al -0,7%. Mentre reggeranno il terziario (al +1,1%) e l'edilizia (al +1,8%). Il presidente di Unioncamere Zambianchi: "L’Emilia-Romagna è tra le regioni italiane con il più alto tasso di crescita"
Secondo “Scenari delle economie locali” di Prometeia elaborati da Unioncamere E-R, la regione resta tra le prime in Italia per la previsione di crescita del Pil, insieme a Veneto e Lombardia, al di sopra delle previsioni nazionali del ‘22 (+3,4%) e anche del ‘23 (+0,1%). A fare da traino in Regione servizi (+4,1%) e costruzioni (+13,8%), che resistono anche nel 2023 (rispettivamente +0,7% e +1,4%)
Le analisi congiunte di Unioncamere, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo non lasciano spazio a dubbi. Nel periodo aprile-giugno sia la ripresa industriale sia le dinamiche positive del credito sono proseguite, ma il rallentamento è già palpabile. E, soprattutto, è palpabile la sempre maggiore sfiducia nel futuro degli imprenditori, che temono l'arrivo di una tempesta perfetta
Il settore industriale, tuttavia, sconta il rallentamento della crescita dell'export (fermo a un +4,3%) e resta indietro sui ricavi e la produzione rispetto al secondo trimestre 2018, rispettivamente, del 3,9% e del 6,4%. Mentre l'artigianato delle costruzioni ha pienamente superato (+7,8%) il valore del giro d'affari dell'ultimo trimestre di crescita pre-pandemica
Secondo Unioncamere, il secondo trimestre dell'anno ha visto una nuova crescita della Gdo e dei commercianti al dettaglio sul pari periodo del '21. Ma il ritmo del recupero, nonostante il +1,3% dello specializzato alimentare, il +3,5% del non alimentare e il +1,7% di Iper, super e grandi magazzini, è più lento rispetto al recente passato. Pesa l'inflazione in salita
Stando ai dati di Unioncamere, sono proprio i soggetti di dimensione mediana quelli che hanno meglio performato nel secondo trimestre (+9,3% contro il +5,9% delle piccole e il +4% delle grandi). In un'Emilia-Romagna in cui, al 30 giugno, le aziende edili erano 67.700, ben 1.743 in più di un anno prima (+2,6%), grazie principalmente all'effetto dei bonus governativi
Altrettanto bene anche l'artigianato edilizio (+6,3% di produzione). Mentre il fatturato a prezzi correnti dell'artigianato territoriale si attesta a +8,1%, “sostenuto anche dalle tensioni sui prezzi”. Sul fronte delle imprese attive, ad aumentare sono state solo le società di capitale (+2,1%), mentre si sono ridotte le società di persone (-4,5%) e le ditte individuali
Nonostante i numeri dell'inizio 2022 siano ancora più che buoni, fatturato in crescita dell'11% e ordini in salita a +9,4%, gli industriali avvertono già un calo della fiducia e una crescente preoccupazione per il caro-produzione, l'inflazione e il clima internazionale. Testimoniati da un indice Pmi manifatturiero sceso, a maggio, da 54,5 a 51,9 e da investimenti in netto calo
L'ultima analisi dell'Ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna mostra un ritorno ai livelli pre-pandemia. Con una crescita delle imprese (+2.846) che segna un miglioramento del quadro strutturale. Bene le costruzioni, cresciute di 2099 unità (+3,1%) e positivo è stato il trend del comparto dei servizi (+0,8%), mentre perdono moda, agricoltura e manifattura
Lo stesso balzo in avanti dello scorso anno non è bastato per recuperare completamente il valore delle vendite del commercio al dettaglio del pre-pandemia: il dato resta ancora inferiore del 2,8% rispetto al 2019. Nel 2021 il settore non alimentare ha registrato una forte impennata: +6,5% sul 2020, mentre il comparto alimentare ha registrato un -0,6%. Solo i grandi player, (+1,8% sul 2019 e +4,6% sul 2020) hanno mostrato ancora una volta forte solidità
Meglio di tutti, secondo i dati di Unioncamere riferiti al delta tra '21 e '20, hanno fatto i grandi player del comparto, che avevano sofferto meno la pandemia. Mentre, sullo sfondo del sesto segno positivo congiunturale consecutivo per il settore costruzioni, la crescita relativa al solo ultimo trimestre dello scorso anno è addirittura pari (rispetto a ottobre-dicembre 2020) al +10,4%
Excelsior, il bollettino dei fabbisogni di occupazione di Unioncamere, evidenzia la previsione delle nuove assunzioni tra febbraio e aprile. Su base nazionale, gli ingressi previsti nel solo mese di febbraio sono 318 mila, di cui il 9,3% solo in E-R. Il 15.4% del dato della regione, pari a 4.950 ingressi, riguarda contratti a tempo determinato. La richiesta maggiore resta nei servizi per il turismo
Sullo sfondo del +6,9% del Pil del 2021 e del +4,1% atteso entro un anno, sia la produzione sia gli investimenti (+18,6%) e le esportazioni (+12,5%) saranno presto migliori dei dati pre-crisi. Ma il 2022, fra prezzi in ascesa e consumi che non decollano, sarà un anno delicato soprattutto per l'occupazione. E per l'industria che ha trainato il rimbalzo
L'Emilia-Romagna e l'Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura hanno messo a disposizione delle risorse con l’obiettivo di rafforzare la capacità delle imprese a operare sui mercati internazionali. Con il bando congiunto "Digital Export- anno 2022", l'obiettivo è incrementare la consapevolezza e l’utilizzo delle possibili soluzioni e strumenti offerti dal digitale
Le variabili in campo e i distinguo da fare sono molti, ma il dato forte, secondo l'indagine di Unioniocamere, è che la produzione artigiana nel terzo trimestre del 2021 è cresciuta del del 9,3% su base annuale, ma rispetto al 2019 segna ancora un -1,9%. Meglio il fatturato, che si scosta solo dello 0,5% rispetto al pre-Covid: risultato gonfiato però dall'inflazione
Dai dati illustrati da Prometeia, il Pil crescerà del 6,5% quest'anno e del 3,8% nel 2022. E se i flussi di import ed export continueranno a registrare risultati positivi, il mercato interno faticherà a stare dietro alla corsa della bilancia commerciale. Con lo spettro della sovrapproduzione in agguato
I dati elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna parlano chiaro: al 30 settembre 2021, le società straniere attive in regione sono salite a quota 52.650, pari al 13,1% del totale delle imprese iscritte e in salita, anno su anno, di 2.268 unità (+4,5%). Bene il commercio e i servizi. Aumentano significativamente le donne imprenditrici (+4,8% nel raffronto tra i terzi trimestri 2021 e 2020)
In Emilia-Romagna il settore delle cooperative sociali è tra i più attivi in Italia ed è composto da 851 associazioni, per un totale di circa 56.000 addetti e quasi 2,5 mld di fatturato. Settore che ha subito però il colpo del 2020, causato della pandemia, con la diminuzione del 2,7% dell'occupazione rispetto al 2019. Al 30 settembre 2021, le coop sociali sono diminuite del 4,1%
Al delle imprese legate al settore delle costruzioni (+11,6% del volume di affari e pieno recupero sul pre-Covid) si sommano le buone performances (+15% di produzione) di un artigianato emiliano-romagnolo che punta sui mercati esteri (+16,6%). Ma il fatturato del comparto resta dell'11,3% più basso rispetto a tre anni fa e le difficoltà interne pesano sulle aziende di minori dimensioni
La ripresa dell'E-R procede spedita e, se l'Italia punta a tornare al mondo pre-pandemia nel 2023, la regione ci riuscirà con 12 mesi d'anticipo. Grazie alle buone prestazioni dell'export e a un recupero di fatturato, produzione e ordini che coinvolge la maggior parte dei settori, fra cui in particolare il mobile, la meccanica, l'industria elettrica e i mezzi di trasporto. Resta indietro rispetto al 2019 il tessile
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