Dopo il +0,5% registrato a novembre (su base mensile) e il +0,3% di dicembre, inizia una fase di attenuazione dell'aumento dei prezzi. La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%). E solo in parte controbilanciato dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%). L'inflazione di fondo sale al +6% (da +5,8% del mese precedente)
Nel mese di agosto l'inflazione a livello nazionale aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'8,9% su base annua. Spicca il Trentino-Alto Adige a +10,5%, il Veneto a +9,4%, mentre la Lombardia resta sotto la media a +8,4%. Fra i centri si registrano rincari a Ravenna (+10,4%), Bologna (+10%) e Modena (+9,1%). Torna sotto la media, invece, Rimini (+8,8%), insieme a Reggio Emilia (+8,2%) e Parma (+8%)
Nel mese di agosto, secondo le stime preliminari dell'Istat, i prezzi aumentano dello 0,8% su base mensile (da +0,4% del mese precedente). L'accelerazione si deve ancora una volta ai Beni energetici (da +42,9% di luglio a +44,9%), ai Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,5%) e ai Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Il “carrello della spesa” raggiunge quota +9,7%
Ormai ai prezzi delle materie prime schizzati alle stelle ci siamo abituati, ma ora le aziende sembrano poter tirare un sospiro di sollievo. Dopo mesi, infatti, le ultime settimane hanno portato un consistente calo dei prezzi. Per citarne alcuni: acciaio -20%, alluminio -28%, cotone -28% e noli dei container -20%. Le domande che si pongo tutti ora sono: "Quanto potrà durare?" e "Cosa comporterà nel medio-lungo periodo?"
A differenza che per altri settori produttivi, per il comparto alimentare i ribassi sul fronte dei prezzi, rilevati da Coldiretti nei mesi di aprile e maggio, appaiono momentanei. Tra le aziende agricole il pessimismo cresce a causa della siccità, delle rese in calo, del caro energia e gasolio. Per Cogo di Campagna Amica “gli alti costi di produzione si riverseranno sui consumatori”
Nel mese di giugno l'inflazione a livello nazionale aumenta dell'1,2% su base mensile e dell'8% su base annua. In Emilia-Romagna si registrano rincari a Bologna (+8,9%), Ravenna (+8,8%) e Modena (+8,2%). Ancora una volta trainano la crescita i Beni energetici e i Beni alimentari
Dopo il rallentamento registrato nel mese di aprile, a maggio torna a crescere l’inflazione a livello nazionale: +0,8% su base mensile e +6,8% su base annua. In Emilia-Romagna rincari a Bologna (+7,9%), Modena (+7,1%) e Ravenna (+7%). Sotto la media, invece, Rimini (+6,5%), Parma (+6,3%) e Reggio Emilia (+6,1%)
Nel mese di aprile 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento del 6,0% su base annua. A differenza dei mesi scorsi, l’Emilia Romagna si posiziona al di sotto del dato nazionale in un contesto di rallentamento generale dell’inflazione, e in miglioramento rispetto al +6,3% del mese scorso
È sempre l'energia a trainare la crescita inflazionistica, con un aumento dei prezzi che in questo mese supera il 50%.Il colpo più forte arriva a Trentino-Alto Adige (+7,6%), Veneto (+6,9%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,8%). L'Emilia-Romagna si colloca sulla media nazionale (+6,3%) e la Lombardia sotto la media (+6%)
È corsa alla benzina e gasolio sloveni da Trieste e Gorizia, ma perfino da Lombardia ed E-R c’è chi parte con le taniche. In Italia i prezzi sono rispettivamente a 2,219 e a 2,225 euro al litro a causa delle tasse (che pesano per oltre il 58%), mentre oltre confine si risparmiano oltre 70 cent. Il premier Jansa comunica l'intenzione di limitare l'acquisto di carburante da parte di auto straniere e blocca i prezzi
Alessio Mammi: "Sono molto preoccupato per la situazione in cui sta versando questa categoria produttiva in Emilia-Romagna e nel resto del Paese. La pesca è un patrimonio strategico per l’Emilia, per le famiglie, le imprese, le aziende dell’indotto." A tal proposito nelle scorse ore si è conclusa la trattativa con il ministero delle politiche agricole per un piano di ristori
Secondo le stime dell’ente statistico nazionale, l’indice dei prezzi delle case acquistate è aumentato dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 4,2% rispetto al 2020. L’aumento è da attribuirsi ai prezzi delle abitazioni nuove che accelerano la crescita. I volumi di compravendita sono aumentati del 21%. La crescita diffusa è più marcata al Nord, meno al Sud e alle Isole
L’allarme lanciato dal presidente di Confindustria Brescia tocca uno di quattro punti che rischiano di far scoppiare una crisi peggiore di quella del 2008. Costi delle materie prime, transizione ecologica, riemergere della pandemia oltre che instabilità politica, geopolitica e finanziaria possono mandare ko il tessuto produttivo del Paese
L’industria delle piastrelle di ceramica chiude il 2021 superando i livelli pre-covid per produzione, vendite ed export, ma si scontra con i forti rincari dell’energia, che strozzano la ripresa. Il Presidente di Confindustria Ceramica, Savorani: “Puntiamo sul gas metano di estrazione nazionale per dare stabilità alle nostre imprese: dobbiamo agire in fretta, altrimenti troveremo il bicchiere vuoto”
Paradossi dell’era Covid e post Covid. Barilla, San Benedetto, Bauli, Lavazza e tanti altri grandi produttori, schiacciati tra aumenti delle materie prime e politiche di prezzo della Gdo, rischiano di produrre in perdita. Peggio ancora va ai brand intermedi tentati dal conquistare a debito quote di mercato. Mentre chi lavora con bar e ristoranti è tornato a guadagnare alla grande. Ma durerà?
Secondo i dati definitivi di maggio resi noti oggi dall'Istat, l'inflazione registra un aumento annuo a livello nazionale dell'1,3%, dal +1,1% di aprile. Il fatto che l'inflazione cresca ancor prima che i consumi ripartano è già allarmante. In regione i prezzi crescono dell’1,7%, con una conseguente impennata del costo della vita
Le associazioni di categoria registrano aumenti significativi della produzione: nel Pordenonese il picco del +70%, secondo Confindustria Alto Adriatico. Ma Confartigianato Imprese Veneto lancia un nuovo allarme sull'approvvigionamento di beni basilari: "In autunno ripercussioni sui consumatori. E le aziende devono poter adeguare i contratti"
Speculazioni internazionali, ripresa dei consumi e lievitazione dei costi di cereali e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare dell'Emilia.Romagna. E, continuando così, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo gli industriali, saranno presto i consumatori finali. Speculazioni internazionali, ripresa esponenziale dei consumi e lievitazione dei costi del grano e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare regionale. Tutti d'accordo: se non cambia in fretta qualcosa, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo i produttori, saranno presto i consumatori finali
Prima la crisi, ora la ripresa a ritmi vertiginosi: le aziende del nuovo triangolo industriale già da settimane alle prese con rincari stratosferici e rifornimenti proibitivi. C’è chi blocca la produzione sul più bello, chi inizia a ritoccare i listini. Voci preoccupate da Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia: “Bolla speculativa? Speriamo. Ma ci sembra di più il ruggito dell’inflazione”
Vacondio, capo di Federalimentare: “Preoccupato per l’aumento dei prezzi della merce sugli scaffali, i consumatori ne risentiranno”. Meno allarmistica, almeno nel breve, la situazione per l’immobiliare e per i trasporti. I carburanti costeranno di più? Bearzi, presidente nazionale dei gestori delle stazioni di rifornimento: “Oscillazioni alla pompa sempre possibili, ma è presto per trarre conclusioni”
Francesco Morosini, docente di Diritto pubblico all’Università Ca’ Foscari: “L’aumento dei prezzi è riscontrabile anche nel quotidiano, ma non è paragonabile a quello degli anni ’70. La scarsità di approvvigionamento sta danneggiando le imprese, fisiologico dopo la ripartenza. Vincerà chi è forte sul mercato. Il consumatore prima o poi pagherà tutto”
Speculazioni internazionali, ripresa dei consumi e lievitazione dei costi di cereali e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare dell'Emilia.Romagna. E, continuando così, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo gli industriali, saranno presto i consumatori finali. Speculazioni internazionali, ripresa esponenziale dei consumi e lievitazione dei costi del grano e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare regionale. Tutti d'accordo: se non cambia in fretta qualcosa, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo i produttori, saranno presto i consumatori finali
Si tratta dei dati dell’Area programmazione controlli e statistica, dell’ufficio comunale di statistica. Sono in aumento su base annua le divisioni di 'Abitazione, acqua, elettricità e combustibili’ (+4,8%) e dei 'Trasporti’ (+2,8%), viceversa i prezzi sono diminuiti per le divisioni delle 'Comunicazioni’ (-4,2%) e dell''Istruzione’ (-3,4%). Il tasso tendenziale dei Beni è a +1,7%
Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza e i nostri servizi. Continuando a navigare acconsenti al loro utilizzo.OkMaggiori informazioni
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.