Secondo Bankitalia, l’economia regionale subisce particolarmente il calo delle esportazioni (-1,2%) e la crisi tedesca. Il 70% delle imprese è stabile o in calo di fatturato, diminuiscono gli occupati nell’industria. Bene il turismo (+3,6% le presenze tra gennaio e agosto), scende l’inflazione ma non salgono i consumi
Lo studio di Confindustria ed Open Economics mostra le potenzialità dell'alta velocità sulla dorsale adriatica come leva di sviluppo sull'economia nazionale. L'avvio dei lavori contribuirebbe a una una crescita del Pil in media dello 0,6% su base annua per l'E-R e le altre regioni coinvolte. Inoltre l'intervento garantirebbe la creazione di un totale di 144 mila posti di lavoro stabili
Secondo “Scenari delle economie locali” di Prometeia elaborati da Unioncamere E-R, la regione resta tra le prime in Italia per la previsione di crescita del Pil, insieme a Veneto e Lombardia, al di sopra delle previsioni nazionali del ‘22 (+3,4%) e anche del ‘23 (+0,1%). A fare da traino in Regione servizi (+4,1%) e costruzioni (+13,8%), che resistono anche nel 2023 (rispettivamente +0,7% e +1,4%)
Il futuro della regione non sembra roseo: a pesare saranno l'inflazione, un caro materie prime arrivato in un biennio a quota +148% e le conseguenze del conflitto russo-ucraino. Questo a fronte di un 2022 iniziato col piede giusto e di una chiusura positiva del 2021. Fra i migliori risultati: un +7,6% del Pil, un +11,9% del valore aggiunto industriale, un +20% degli investimenti e un +16,9% dell'export
Sullo sfondo del +6,9% del Pil del 2021 e del +4,1% atteso entro un anno, sia la produzione sia gli investimenti (+18,6%) e le esportazioni (+12,5%) saranno presto migliori dei dati pre-crisi. Ma il 2022, fra prezzi in ascesa e consumi che non decollano, sarà un anno delicato soprattutto per l'occupazione. E per l'industria che ha trainato il rimbalzo
I dati della ricerca Prometeia: la ripresa lungo la Via Emilia è in vantaggio rispetto sia a quella dell'Italia sia a quella delle regioni più produttive d'Europa. Exploit grazie al recupero di edilizia e industria e a investimenti ed export in ascesa (+18,2% e +13,4%). Risultato eccellente nonostante le difficoltà di reperimento di materie prime e la cronica carenza di personale qualificato
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