Il Presidente di Confindustria ospite al Med in Italy Summit continua a portare avanti la sua campagna e a ripetere che serve “uno shock almeno da 16 mld", che permetterebbe ai lavoratori con redditi sotto i 35 mila di "mettersi in tasca una mensilità per tutta la vita e non una tantum". Concludendo che la detassazione degli aumenti contrattuali "non è la strada"
Dopo le polemiche inconcludenti del numero uno di Confindustria contro il governo, il vice della Confindustria territoriale di Padova e Treviso riconosce l'importanza di garantire in fretta stipendi più alti ai dipendenti. E ad essere più pragmatiche sono anche le imprese. La lista delle aziende disposte a varare bonus ai dipendenti, infatti, continua ad allungarsi. A battere ogni record è ora la bergamasca Same
Per il Ministro il reddito di cittadinanza “si può migliorare e sta migliorando”, ma non è la causa del calo di manodopera. Bentivogli (Base Italia): “Sull’attrazione dei giovani talenti l’Italia non ha mai avuto un progetto funzionante”. Il Ministro del Lavoro torna sullo scontro con Confindustria: “Non ci sono le condizioni per un calo forte del cuneo fiscale. Sì a un piano pluriennale”
Per il Ministro il reddito di cittadinanza “si può migliorare e sta migliorando”, ma non è la causa del calo di manodopera. Marco Bentivogli, coordinatore di Base Italia: “Sull’attrazione dei giovani talenti l’Italia non ha un progetto che abbia funzionato”. Il Ministro del Lavoro torna sullo scontro con Confindustria: “Non ci sono le condizioni per un calo forte del cuneo fiscale. Sì a un piano pluriennale”
Il commento è breve ma eloquente: “Noi vogliamo dare agli italiani 1.223 euro. Adesso si è fatta una manovra con la quale si danno 200 euro una tantum”. Il presidente di Confindustria torna così all’attacco sull’attività del Governo. E incalza Orlando sulla riduzione del costo del lavoro: “Aveva annunciato di avere una proposta ma io non l’ho ricevuta. Aspetto con ansia”
Contributi alle aziende in cambio di aumenti salariali? L’ipotesi lanciata dal ministro Orlando determina due orientamenti all’interno del mondo industriale. Quello del presidente Bonomi partito all’attacco frontale del ministro e quello di molte territoriali del nord e di molte imprese come Luxottica (che ha erogato 3.800 euro di bonus a testa) più disponibili a cercare soluzioni ad un problema che le spinte inflazionistiche faranno esplodere
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