Il dato dell'industria è riconducibile al calo delle vendite interne, mentre sul mercato estero segna un aumento (+0,6%). Nel manifatturiero, l'indicatore per i giorni lavorativi segna una diminuzione sia in valore (-0,4%) sia in volume (-2,0%). Per i servizi c'è disparità settoriale, con aumenti per turismo e commercio di autoveicoli, ma una contrazione nel magazzinaggio
L'analisi rivela che al 31 dicembre 2023, la provincia di Modena conta 70.170 imprese attive, impiegando il 58,2% della forza lavoro locale. Nel settore manifatturiero si posiziona al 9º posto in Italia, con il 35,7% dei lavoratori occupati. A Reggio Emilia, invece, sono 53.925 le imprese attive, contribuendo al 54,6% delle entrate previste per il primo trimestre del 2024
La ricchezza prodotta ha registrato una frenata rispetto al +2,1% del 2022, per la debolezza del settore industriale locale, influenzato dalla frenata del commercio internazionale e dalla recessione in Germania. I servizi hanno registrato un +4,6% grazie alla ripresa del turismo. Tuttavia, nell'industria in senso stretto, si è verificata una contrazione del valore aggiunto del -2,9%
Secondo il rapporto di Prometeia e Intesa Sanpaolo, gli indicatori di fiducia suggeriscono un quadro incerto, con debolezza degli ordini prevista nel primo semestre del '24. Le esportazioni di beni manufatti hanno contribuito con un aumento del 2.3% a valori correnti, trainate dai mercati asiatici e statunitensi. I consumi interni mostrano debolezza, con cali nelle vendite di beni non durevoli
Parziale incidenza della pausa estiva, stretta monetaria e debolezza della domanda dall’Italia e dall’Europa le cause della decrescita. I dati segnalano una contrazione del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 9% in confronto al secondo semestre 2023. Tutti i settori registrano una flessione. “Continuare ad investire per cogliere le opportunità delle transizioni green e digitale” dichiarano gli industriali
A luglio prosegue la fase di debolezza del fatturato dell’industria, che registra una flessione congiunturale e tendenziale (-1,6%). Lo riporta l'Istat. Calano le vendite sul mercato interno (-1,3% su base mensile). Sull'anno soffrono tutti i principali comparti, in particolare energia (-26,6%) e beni intermedi (-10,3%), ad eccezione dei beni strutturali (+13,3%) e dei beni di consumo (+3,7%)
Questi i dati dell'indagine congiunturale della Camera di commercio della Romagna presentata oggi. A Forlì-Cesena, il fatturato è in calo dello 0,7% sul trimestre precedente, mentre la produzione è in crescita del 3,5%. Opposta la dinamica a livello tendenziale, con la produzione che cala del 6,9% e il fatturato che cresce del 1,6%. A Rimini fatturato e produzione crescono a livello congiunturale (+4,2% e +0,8%). Stesso andamento su base annua (+4,5% e +1,8%)
Così riporta uno studio di Mediobanca-Unioncamere. L’attenzione verso la qualità e il capitale umano rende le piccole imprese della manifattura più competitive delle grandi in tempi di crisi. Nei prossimi due anni il 34% delle aziende considerate investirà sia nel digitale che nella transizione green. Il Presidente di Unioncamere Prete: "Snellire la burocrazia e sfruttare il Pnrr"
Ad aprile prosegue la fase di debolezza del fatturato dell’industria, che registra la seconda flessione congiunturale consecutiva. Lo riporta l'Istat. Calano le vendite sul mercato interno (-2,5%). Soffrono tutti i principali comparti, tranne l’energia (+1,9%). Anche rispetto all’anno passato il quadro è negativo, a causa del crollo dei beni intermedi (-11,4%)
Torna a crescere in termini congiunturali, al netto dei fattori stagionali, il fatturato dell’industria febbraio 2023. L'Istituto segnala inoltre un maggiore dinamismo della componente interna rispetto a quella estera. Tra i comparti in crescita ci sono l'energia (+14,7%), i beni intermedi (+1,6%) e i beni di consumo (+0,8%). In flessione invece l'utile dei beni strumentali (-1,1%)
n particolare, i dati dell’indagine Veneto Congiuntura mostrano che la produzione è leggermente negativa (-0,2%) rispetto al trimestre precedente, e anche il fatturato è stazionario. Inoltre, nei primi nove mesi del 2022 l’apertura di procedure concorsuali ha riguardato un numero più contenuto di imprese, rispetto all’analogo periodo del 2021 (58 imprese rispetto a 92)
Per l’economia ravennate il 2021 è stato un anno molto positivo: il fatturato è salito dell’11,3% e l’export ha registrato un più 14% attestandosi a 5 mld. Bene il tasso di utilizzo degli impianti (81,6%) delle imprese manifatturiere e si registra un saldo positivo di 102 nuove imprese. Le prospettive erano favorevoli, ma per il 2022 pesano la guerra e i rincari
La produzione delle imprese manifatturiere è stata sostenuta sia dalla domanda interna sia da quella estera. Nel periodo gennaio-settembre 2021 i valori dell'export hanno superato quelli antecedenti lo scoppio della pandemia. Le aspettative per i prossimi mesi sono improntate a un cauto ottimismo: a preoccupare è l'aumento dei prezzi dell’energia
Il dato 2021 rappresenta un piccolo traguardo. Infatti è il più piccolo evidenziato dal 2012, solo -69 imprese manifatturiere. Peraltro, non si tratta di una sorpresa, visto che in tutte le economie occidentali è in corso un processo di terziarizzazione. Il presidente dell’Unione Produzione del Cna Modena: “Il rallentamento della curva rappresenta comunque un segnale incoraggiante”
Apre il 23 novembre la tre giorni dedicata al futuro del comparto meccanico, per la prima volta all'ombra delle Due Torri tra 1.800 espositori, 13 saloni e 46 seminari e convegni. Presenti anche 20 tra le Pmi più attente alla transizione digital. E cresce l'attesa la 18esima edizione di MarcabyBolognaFiere, a gennaio 2022, già vicina al sold-out
Sono 623 da 28 Paesi gli espositori fino al primo ottobre protagonisti dell'esposizione bolognese. I numeri del comparto (+12,3% di giro d'affari e +10,6% di vendite sul 2019) confortano. Ma a preoccupare gli imprenditori è la lentezza con cui si costruiscono le opere, a partire dalla bretella Campogalliano-Sassuolo attesa da tre decenni. Bonaccini: "Mi vergogno a parlarne. Manca solo la firma del governo"
L’analisi ministero del Lavoro-Bankitalia conferma la preoccupata sottolineatura del premier Draghi all’assemblea di Confindustria: assunzioni meglio che nel 2019 con l’incognita quasi totale della stabilità. Bene edilizia e manifattura. In Emilia-Romagna ancora a singhiozzo Parma e Piacenza, causa debole domanda di macchinari a inizio 2021, e il distretto del tessile di Carpi. Modesta la quota di licenziamenti
Il guadagno materiale per chi dona nuova vita a dispositivi in via di dismissione e a rimanenze di magazzino, ma anche quello di chi, tutelando se stesso e l'ambiente, può sfruttare un nuovo canale: sono i vantaggi per le imprese manifatturiere proposti dall'ambiziosa start-up modenese, prima piattaforma italiana di compravendita diretta fra industrie di settore presentata in Confindustria
Come il sistema industriale regionale, pure quello modenese mostra vitalità nel primo semestre 2021. La manifattura vola per fatturato, produzione ed esportazioni, l'edilizia sfrutta al meglio il Superbonus, il terziario è in marcia. Indietro solo i servizi turistici. Imprenditori fiduciosi: "Ci aspettiamo mesi in cui cresceranno investimenti e occupazione"
Il ruolo di prima regione d'Italia per crescita del Pil industriale sul 2020 (+6% contro una media nazionale del 5,3%) e prestazioni economiche che, davanti a quelle del Veneto e ben più scattanti di quelle lombarde, trascinano verso Est il cuore del Triangolo industriale contemporaneo. E' questa, tra export, manifattura d'avanguardia, occhio per le acquisizioni oltreconfine e ripresa del mercato edilizio, l'Emilia-Romagna post-Covid che descrive Franco Mosconi. "Una terra - dice - il cui successo passa anche da fattori 'antropologici', che la rendono perfetta per fare impresa"
Più resilienti e più vincenti di molte altre aree industriali del Paese, le 'valleys' dell'Emilia-Romagna fanno la parte del leone anche nei mesi della ripartenza post-Covid. E i punti di forza del sistema, definito dal presidente della Confindustria regionale, Pietro Ferrari, "un punto di riferimento per l'intero territorio", sono la sua capacità di esportare e di sostenere i processi di innovazione
Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Padova: “Il rincaro mette sotto stress in particolare 8 settori che in provincia di Padova contano oltre 13mila pmi e 45.300 addetti, di cui 48% nelle Costruzioni. Stimati in almeno 400 milioni i maggiori costi”. Per l'edilizia l'aumento senza precedenti dei costi rischia di bloccare tanti cantieri con gravi ripercussioni economiche
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