Le esportazioni italiane verso la Germania hanno mostrato una leggera diminuzione (-1%), ma le importazioni sono cresciute (+1,5%). Per l'export, l'agroalimentare (+11,5%) e i mezzi di trasporto (+26,1%) sono cresciuti, mentre il chimico-farmaceutico e la siderurgia sono rallentati. L'E-R e il Veneto trainano (+17,6%) con 8,45 mld. Al contrario, la Lombardia ha mostrato un calo (-2,5%)
"Il Superbonus ha annullato i miliardi che erano stati portati dalla revisione dei conti che ha migliorato di 0,2 punti il deficit del '21". Lo ha spiegato il capo della direzione contabilità dell'Istat. Che ha anche confermato il tasso di crescita (3,7%) dello scorso anno. Nel '22, l'industria ha subito una diminuzione dello 0,2%, ma il settore delle costruzioni è cresciuto del 10,1% e i servizi del 4,5%
A marzo l'Istat stima che il fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca su base mensile dello 0,3%. Il calo è frutto della flessione del mercato interno (-0,5%). Frenano quindi i beni di consumo (-0,3%) e i beni intermedi (-1,7%). Cresce invece il comparto manifatturiero (+0,4%). A livello tendenziale il volume del fatturato aumenta del 4,3%
Torna a crescere in termini congiunturali, al netto dei fattori stagionali, il fatturato dell’industria febbraio 2023. L'Istituto segnala inoltre un maggiore dinamismo della componente interna rispetto a quella estera. Tra i comparti in crescita ci sono l'energia (+14,7%), i beni intermedi (+1,6%) e i beni di consumo (+0,8%). In flessione invece l'utile dei beni strumentali (-1,1%)
La variazione congiunturale deriva da un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’industria e in quello dei servizi. Stazionarie invece agricoltura, silvicoltura e pesca. Dal lato della domanda, un contributo positivo arriva sia dalla componente nazionale che da quella estera netta. Il Commissario Ue Gentiloni: "L'Italia ha fatto meglio del previsto". Urso: "Smentite le previsioni di recessione"
Il calo congiunturale è imputabile soprattutto alla componente estera, che segna un -2,6% (mentre è a -0,3% il mercato interno). Negativo anche l’andamento di tutti i raggruppamenti principali di industrie, soprattutto dell’energia (-4,4%) e dei beni intermedi (-1,5%). In termini tendenziali si registra invece una crescita sia dell’indice generale (+8,6%) sia dei principali settori
Stando alle stime preliminari, rispetto al '21 i prezzi delle abitazioni nuove hanno fatto registrare un +6,1% e quelli delle abitazioni esistenti sono cresciuti del 3,4%. Nel quarto trimestre dello scorso anno l'indice dei prezzi degli immobili è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, ma è aumentato del 2,8% nei confronti dello stesso periodo del 2021. A -2,1% i volumi di compravendita
Il dato è legato all'aumento dei prezzi. Per quanto riguarda i beni non alimentari si registrano variazioni tendenziali positive in valore ad eccezione dei prodotti farmaceutici (-1,4%). Le vendite al di fuori dei negozi segnano un +6,1% e il commercio elettronico un +3%. All'interno della grande distribuzione (+8,2% in valore) spicca la crescita delle vendite dei discount alimentari (+10,1%)
L'export verso i Paesi extraUe segnala una crescita del 20,2%, mentre l’import a +54,3%. La flessione congiunturale è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), a dicembre e a novembre, al netto delle quali si stima un calo dello 0,7%. Su base annua, rallenta la crescita sia dell’export sia dell’import. Saldo commerciale positivo per il secondo mese consecutivo
Secondo le stime dell'Istat, ad ottobre i mercati interno ed estero risultano in calo rispetto a settembre (-1,1% e -0,3%). Per una dinamica negativa "diffusa a quasi tutti i settori, ad eccezione dei beni strumentali, in leggera risalita rispetto a settembre". Mentre su base annua si registrano rispettivamente incrementi dell'11,0% nel mercato interno e del 15,7% su quello estero. Aumenti marcati soprattutto per il settore dell'energia (+25,5%)
Come a settembre, la produzione industriale registra ad ottobre un calo congiunturale. Mentre la produzione nel trimestre agosto-ottobre risulta in aumento dello 0,3% su maggio-luglio. A livello congiunturale crescono solo i beni strumentali (+0,2%), giù i beni di consumo (-3,0%) ed energetici (-1,2%). A livello tendenziale, crescono in modo marcato la produzione di mezzi di trasporto (+8,5%), i prodotti farmaceutici (+7,3%) ed elettronici (+4,9%)
Secondo il rapporto Prospettive per l’economia italiana nel 2022-23 pubblicato dall’Istat, l’aumento del Pil è sostenuto dalla domanda interna (+4,2% nel ’22 e +0,5% nel ’23). Cresce anche l’occupazione al 4,3% nel 2022 e al 0,5% nel 2023. Mentre per Fitch la stima sulla crescita per il 2022 è stata ritoccata a +3,7% da +3,6%. Resta negativa la previsione per il 2023 a -0,1%, pur migliorando dello 0,6%
Secondo i dati resi noti dall'Istat, a settembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano una flessione congiunturale per i beni strumentali (-0,4%), per i beni di consumo (-1%), per l’energia (-4,5%) e per i beni intermedi (-1,1%). A livello tendenziale, invece, il fatturato totale cresce del 18%. Tutti i settori mostrano una crescita. Incrementi più marcati per l’energia (+37,1%)
Dopo quattro mesi consecutivi di flessione il clima di fiducia dei consumatori migliora grazie alle aspettative sull'economia del paese, e quello delle aziende per l'attesa della produzione nel manifatturiero e sugli ordini nei servizi di mercato e sulle vendite nel commercio al dettaglio. Confcommercio: "Da non escludere ennesima sorpresa positiva"
L’Istituto nazionale di statistica fornisce i dati sul commercio relativi a settembre 2022. Le vendite al dettaglio sono in aumento mentre quelle in volume restano stazionarie. Le vendite dei beni alimentari sono aumentate di valore (+6,8%) e diminuite in volume (-4,5%), quelle dei beni non alimentari +2,1% in valore e -1,5% in volume. L’aumento si estende a tutte le forme distributive
Secondo l’istituto di statistica, il settore industriale è in ripresa anche nel trimestre giugno-agosto 2022 (+2,6%) e cresce sia sul mercato interno (+2,7%) sia su quello estero (+2,4). Bene anche il settore manifatturiero, che ad agosto registra un fatturato in aumento del 2,9%. Per l’Istat, la crescita in termini congiunturali nel mese di agosto tocca “il livello più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 2000)”
L'Istat evidenzia come in tutte le ripartizioni geografiche si registra una crescita dei prezzi delle abitazioni sia su base congiunturale sia su base annua. In particolare, si continuano a registrare tassi tendenziali positivi e in accelerazione rispetto al trimestre precedente, passando rispettivamente da +4,8% a +5,5% nel Nord-Ovest e da +5,4% a +6,8% nel Nord-Est
Stando ai dati Istat, gli occupati aumentano dello 0,8% rispetto al primo trimestre 2022, “a seguito della crescita dei dipendenti a termine". Diminuiscono nello stesso periodo i disoccupati (-97mila, -4,6% in tre mesi) e gli inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni (-121mila, -0,9%). Preoccupano, invece, gli under-35: quasi 2,5 mln in meno rispetto al 2004, seppur in risalita sul secondo trimestre 2021 (+3,5%)
Il dato aumenta leggermente sullo scorso mese, con l'Istat che segnala, tuttavia, il rischio di un ulteriore calo produttivo entro fine anno e una discesa della fiducia delle imprese (in particolare manifatturiere). Tra i settori, a luglio bene petroliferi (+15%) e farmaceutica (+3,3%). Giù metalli (-8,1%) e materie plastiche (-6,8%)
Rispetto a giugno 2022 l’occupazione diminuisce dello 0,1% ma resta sopra quota 23 mln. Tuttavia rispetto a luglio 2021 il dato aumenta del 2%. Cala anche la disoccupazione (circa 2 mln di unità totali), che registra un -1,6% rispetto a giugno. Il numero di inattivi cresce dello 0,4% rispetto allo scorso mese (+54mila unità). Cala del 3,3%, invece, su base tendenziale
Secondo i dati aggiornati dei conti economici trimestrali, il Pil è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 4,7% nei confronti del secondo trimestre del 2021. La crescita congiunturale del Pil diffusa con le stime preliminari del 29 luglio 2022 era risultata dell'1% e quella tendenziale del 4,6%. Bene i consumi delle famiglie (+1,5%) e gli investimenti fissi lordi (+0,4%)
Nel mese di agosto, secondo le stime preliminari dell'Istat, i prezzi aumentano dello 0,8% su base mensile (da +0,4% del mese precedente). L'accelerazione si deve ancora una volta ai Beni energetici (da +42,9% di luglio a +44,9%), ai Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,5%) e ai Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Il “carrello della spesa” raggiunge quota +9,7%
Regge il confronto tendenziale con il giugno 2021 (+18%) così come quello fra primo e secondo trimestre (+6,2%). Mentre su base congiunturale decelera soprattutto il settore manifatturiero (-1,6%). Dati Istat alla mano, allora, il sistema industriale sembra entrare in una fase più difficoltosa (mentre si registra un boom dei fatturati del comparto energetico)
Dalle stime dell'Istat anche nel secondo trimestre il Pil nazionale risulta in crescita. Il dato è in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, che segnava un -0,2% su quello precedente. Oltre all'Italia, anche altri paesi dell’Eurozona hanno avuto una crescita dell'indicatore tra aprile e giugno 2022, come Spagna (+1,1%) e Francia (+0,5%). Meno bene invece la Germania (maggiormente dipendente dal gas russo)
Nel mese di giugno l'inflazione a livello nazionale aumenta dell'1,2% su base mensile e dell'8% su base annua. In Emilia-Romagna si registrano rincari a Bologna (+8,9%), Ravenna (+8,8%) e Modena (+8,2%). Ancora una volta trainano la crescita i Beni energetici e i Beni alimentari
Resta positiva anche la dinamica degli ultimi tre mesi (marzo-maggio) sui tre mesi precedenti, con il livello della produzione che aumenta del 2,3%. L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,4%), mentre diminuisce per l’energia (-3,9%), i beni di consumo (-0,7%) e i beni intermedi (-0,6%)
Rispetto ad aprile 2022 l’occupazione diminuisce di 49mila unità e sfiora di poco quota 23 mln, mentre aumenta del 2,1% su maggio 2021. I dipendenti permanenti calano di 96mila unità, mentre quelli a termine aumentano di 14mila unità. In calo anche la disoccupazione (-2,1% su aprile e -17% su maggio 2022). Aumentano invece gli inattivi (+0,4% su aprile 2022 e -2,8% su base tendenziale)
Il ridimensionamento del commercio mondiale, un deprezzamento del tasso di cambio euro/dollaro e il rialzo delle quotazioni del petrolio hanno avuto effetto sull'anno corrente, portando a una revisione al ribasso delle stime del Pil di circa 2 punti percentuali. L'aumento del Pil sarà determinato prevalentemente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte
Confindustria stimava un calo del 2%, che nei fatti non si è realizzato. Il dato è coerente con quanto raccontato dalle imprese Champions sul palco del Città Impresa: "Situazione difficile, ma non drammatica". Il primo trimestre dell’anno si conclude con una flessione congiunturale dello 0,9%. In termini tendenziali, la dinamica resta positiva sia nel mese di marzo (+3,0% rispetto al 2021), sia nel complesso del primo trimestre (+1,3% rispetto ai primi tre mesi del 2021)
Un'indagine Istat sui cambiamenti nelle abitudini di spostamento indica come nei prossimi tre mesi, sia a Nord-Ovest (11%) che a Nord-Est (11,5%), la frequenza degli spostamenti aumenterà in misura minore rispetto alla media italiana (12,9%). A fronte di un calo dei mezzi privati e di una crescita del Tpl equamente distribuiti e di motivi che intrecciano Covid, caro-benzina e fine di Dad/smart-working
Secondo l’ultimo report dell’Istat sui viaggi e le vacanze, il Nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (39 % dei viaggi), sia per le vacanze brevi che per i viaggi di lavoro. Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna sono insieme a Toscana, Puglia e Sicilia le regioni più visitate. Lombardia, Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna sono le più visitate in inverno
Le esportazioni italiane crescono ancora, sia su base congiunturale (con il Nord che, però, ha rallentato nel quarto trimestre del 2021) che nel confronto tra 2020 e 2021 (+18,2%). La Lombardia, da sola, ha pesato sui 12 mesi per 5 punti percentuali del totale nazionale (+19,1% di export lombardo), con l'Emilia-Romagna (+16,9%) e il Veneto (+16,7%) che seguono a poca distanza
Secondo l'ultimo report dell'istituto statistico, nei primi 9 mesi del 2021 il Nord Est segna un +23,8% rispetto al 2020, ma un -30% circa se confrontato col 2019. Cresce in particolare il Veneto, regione più scelta anche per turismo domestico insieme all'E-R. Il Nord Ovest segna ancora un -44,3% rispetto al 2019
Secondo le stime dell’ente statistico nazionale, l’indice dei prezzi delle case acquistate è aumentato dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 4,2% rispetto al 2020. L’aumento è da attribuirsi ai prezzi delle abitazioni nuove che accelerano la crescita. I volumi di compravendita sono aumentati del 21%. La crescita diffusa è più marcata al Nord, meno al Sud e alle Isole
Quella della Lombardia, e in generale del Nord-ovest, è una vera e propria rimonta. Nei 6 mesi il Nord-est guadagnava il 24,6%, il Nord-ovest si fermava ad un 22,9%. Nei 9 mesi, invece, il Nord-ovest segna un +21,7% e il Nord-est resta indietro con un +20,2%. A gonfiare il dato lombardo forse anche il rialzo dei prezzi di alcune materie prime che caratterizzano l'industria regionale, come evidenzia Confindustria Brescia
L’unica a resistere è Bologna (+0,1%): confermate le tendenze di lungo periodo, con l’E-R che prima cresceva e che ora contiene le perdite (-0,63%), mentre in Veneto continua l’emorragia (-0,78%). Peggio ancora il Fvg (-0,82%). L’effetto Covid pesa sulla capitale lombarda: contro una media nazionale del -0,7%, Milano cala tre volte tanto
Gli ultimi dati Istat: in Italia la disoccupazione cala al 9,2%, +500 mila posti di lavoro nei primi 9 mesi del '21. Ma ancora sotto ai livelli pre-pandemia, mentre il “tempo indeterminato” diventa una chimera. Sia nel Triveneto, sia in Emilia, sia in Lombardia soffrono le Pmi. Cresce il numero dei senza lavoro nella fascia 15-24 (29,8%, +1,8%). Il paradosso della manodopera qualificata carente: serve una svolta nella formazione
Recita +0,8% rispetto a quello di fine luglio, secondo le ultime analisi pubblicate dall'istat, il dato della crescita del fatturato dell'industria italiana registrato a fine agosto. Trimestre su trimestre, invece, la crescita è del 4,5%, grazie al +3,9% del mercato interno e al +6% dell'export. Unico neo di una ripresa costante e multi-settoriale (+13,8% per la manifattura) resta la fatica del comparto tessuti, moda e abbigliamento (-2,5% ad agosto, al termine di 8 mesi di recupero)
I dati Istat al 31 dicembre 2020 relativi alla popolazione residente nell'area Romagna - Forlì-Cesena e Rimini sono di alto impatto. La mortalità supera il numero dei neonati. Ad incrementare la popolazione residente sono i migranti, i quali corrispondono a circa l'11% della cittadinanza. L’età media è pari a 46 anni, mentre l'indice di vecchiaia è in aumento a 188,6
Secondo il rapporto Istat sui dati export dei primi sei mesi dell'anno, il Nord-est guadagna un 24,6%, mentre il Nord-ovest si ferma al 22,9%. Se l'E-R si afferma come la regione che più cresce percentualmente (+24,4% nei primi sei mesi), la Lombardia dal covid in poi appare in maggiore sofferenza (+22,6%), con la performance di Milano al di sotto della media regionale. Veneto al +23, 8%
Allarme dai dati dell'indice Bes (Benessere equo e sostenibile) dell'Istat. Nel 2020, in Italia, gli occupati tra i 20 e i 64 sono calati dello 0,9%, e i giovani che non studiano né lavorano dell'1,1%, con particolare accento al Settentrione (+2,3%). Il delta occupazionale preoccupa pure in province solide come Vicenza. Effetto Covid sull'età media dei decessi, scesa di 1,2 anni su base nazionale e precipitata in alcune zone anche di 4 anni
Appena usciti i dati Istat sulle esportazioni di inizio 2021. Brescia e Bergamo suppliscono al calo di Milano. Crescita uniforme per l’E-R, con Bologna, Modena e Reggio protagoniste. In Veneto primeggia Verona e delude Vicenza. Male il Friuli Venezia Giulia. Difficili i confronti con l’ultimo trimestre 2020
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