L'Istat rileva una variazione nulla dell’inflazione su base mensile (-0,2% a settembre) e un aumento su base annua a +0,9% rispetto al mese precedente (+0,7%). Il comparto alimentare segna un incremento dello 2,4% (+1,1% a settembre), il carrello della spesa sale a +2% (da +1%). In Emilia spicca Bologna con 1% e Rimini con 1,3%
Secondo i dati Istat, l’export si conferma in aumento su base mensile (+0,3% ad agosto), grazie alle vendite verso l’Ue (+2,4%). La flessione su base annua dipende dalla contrazione delle vendite di autoveicoli (-29%), in particolare verso Usa e Germania. Bene farmaceutico e alimentare. Nei nove mesi il commercio estero è in lieve calo (-0,7%)
Secondo l'Istat, il mese di settembre fa segnare un calo dello 0,4% su agosto. Male automotive (-15,4%) e il settore tessile-abbigliamento (-10,7%). Nel terzo trimestre produzione a -0,6% sul precedente. Su base tendenziale continua il trend negativo, con la produzione da venti mesi in contrazione: a settembre -4%
Secondo le stime preliminari nel mese corrente l’inflazione torna a salire su base annua, dal 0,7% del mese di settembre. Il "carrello della spesa" su base tendenziale passa dal +1% al +2,2%. Al netto degli energetici e degli alimentari freschi rimane stabile all'1,8%. Prosegue il calo dei prezzi energetici su base annua (-9,1% da -8,7%)
Nel mese di settembre ’24 diminuiscono gli occupati di 63 mila unità (-0,3%) e un aumentano gli inattivi (+0,4%) rispetto ad agosto. Positivo il confronto con lo stesso periodo del ’23, con una crescita annuale dell’1,3% e in aumento degli inattivi (+2,8%), mentre diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-21,4%)
L’Istat rileva una stagnazione del Pil nazionale nel terzo trimestre sui tre mesi precedenti, con una variazione tendenziale annua stabile allo 0,4%. Tra i settori crescono solo i servizi, con il traino del turismo. Nell’Eurozona il Pil nel terzo trimestre si attesta allo 0,4% sui tre mesi precedenti trainata da Irlanda (+2%) e Spagna (+0,8%)
A settembre ‘24 le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un incremento dello 0,2% su agosto e del 3,7% su base annua, oltre due punti percentuali sopra il tasso di inflazione. Preoccupa il dato sul rinnovo dei contratti che coinvolgono ancora 6,9 mln lavoratori con 29 contratti ancora da rinnovare
Istat evidenzia significative anomalie climatiche nel Nord Italia nel ‘22. In calo le precipitazioni a 167 mm in meno rispetto alla media trentennale. Il consumo totale di energia elettrica e gas naturale nei 109 comuni capoluogo è diminuito del 6,3%. Solo lo 0,9% delle aziende agricole italiane produce energia da fonti sostenibili, ma segnali incoraggianti di crescita
Nei primi sette mesi di quest’anno i nuovi nati sono 4600 in meno rispetto al precedente. Nel 2023 scesi sotto i 380mila (-3,4%), nuovo record al ribasso. In calo anche i nati da genitori stranieri: Emilia prima per incidenza (22%), in Lombardia sono il 20%, in Veneto il 18%
Secondo le stime Istat, l'export torna a crescere su base mensile (-0,5% di luglio) grazie all’aumento delle vendite di beni di consumo. Su base annua, la sua flessione (-6,7% a valore) è influenzata dalle movimentazioni della cantieristica navale verso gli Stati Uniti registrate ad agosto 2023; al netto di queste, la flessione è meno ampia e pari -3,8%
L’Istat conferma la stima preliminare per il mese di settembre a -0,2% su base mensile e +0,7% su base annua (+1,1% ad agosto), ai minimi da inizio 2024. Tra le città, dati più elevati a Bolzano (+1,8%), Parma (+1,7%), Rimini (+1,5%) e Padova (+1,4%). Milano sotto la media nazionale (+0,5%)
Nel mese di agosto l'occupazione è aumentata portando il totale degli occupati a 24,8 mln (+45mila unità su luglio, +494mila su agosto ‘23). A trainare questa crescita sono i dipendenti permanenti (16,1 mln) e a termine (2,8 mln). Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2%, il livello più basso dal ‘07; quello giovanile scende al 18,3%
Rispetto al +1,3% di luglio, il dato di agosto riflette l'ampliarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-8,6%) e dei beni durevoli (-1,8%), mentre si registra un'accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+14,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (+2,9%). L'inflazione di fondo resta stabile al +1,9%
Il lavoro cresce sia in termini congiunturali (+0,5%) che tendenziali (+1,4%), trainato dal tempo indeterminato (+0,9%) e dagli indipendenti (+0,7%). Il tasso di occupazione si attesta al 62,2% (+0,2%), quello di disoccupazione scende dello 0,3%. Prosegue la crescita dei dipendenti (+0,5%) e del costo del lavoro (+1,9%)
Il motore dell'export italiano, tradizionalmente trainato dalle regioni del Nord, mostra evidenti segni di rallentamento nel primo semestre del 2024. NordOvest in calo del 3,5% e Nordest dell'1,4%. I dati Istat presentano un quadro preoccupante per le tre regioni, che insieme rappresentano oltre il 50% delle esportazioni nazionali
Secondo i dati Istat, la produzione industriale cala dello 0,9% su giugno, con l'energia unico settore in crescita (+2,3%). Su base annua, crollano i mezzi di trasporto (-11,4%), mentre crescono i prodotti chimici (+3,9%). Il tessile continua il trend negativo biennale (-6,7%). Le retribuzioni contrattuali aumentano del 3,1% nel primo semestre, superando l'inflazione
A luglio l'indice nazionale dei prezzi al consumo al lordo dei tabacchi, secondo le stime preliminari dell'Istat aumenta dello 0,5% su base mensile e dell'1,3% su base annua. Una accelerazione registrata anche in altri paesi dell'eurozona e che allontana nuovi possibili tagli dei tassi
In base alla stima preliminare dell’Istat, il prodotto è cresciuto dello 0,2% su base congiunturale, mentre dello 0,9% su base tendenziale. A incidere è la crescita del settore terziario che fornisce, dal lato della produzione, un contributo positivo alla crescita del Pil, a fronte dei contributi negativi del settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, e dell’industria
Dai dati Istat relativi al '23, il gap con la media europea di giovani laureati rimane ampio (30,6% contro il 43%). Divario evidente anche tra le diverse regioni e in base al contesto familiare. Il tasso di occupazione rimane più alto per i laureati (84%), contro il 73% dei diplomati. Donne “più istruite” degli uomini, 24,9% e 18,3%
I dati diffusi dall'Istat per il mese di maggio rivelano un calo delle esportazioni italiane (-3,8%). La flessione coinvolge quasi tutti i principali paesi partner commerciali e torna ad essere rilevante verso la Germania. Import in leggero calo (-0,5%), spiegato dai minori acquisti di gas naturale. Saldo commerciale positivo (6,4 mln)
A maggio la produzione industriale italiana è cresciuta rispetto ad aprile, dopo due mesi di flessioni. Tuttavia, il trimestre marzo-maggio segna ancora un calo dell'1,6%. In termini tendenziali, la produzione è diminuita del 3,3% (quindicesimo calo tendenziale)
Dopo 3 mesi di crescita, il tasso di occupazione cala dello 0,1% su base mensile; aumenta invece del 2% su base annua. Il tasso di disoccupazione rimane stabile al 6,8%, mentre quello giovanile sale al 20,5% (+0,1 punti). Crescono a quasi 16 milioni i dipendenti permanenti
Nel giugno ‘24, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività è cresciuto dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua, come nel mese scorso. Per l’Istat, la stabilità dell’inflazione si deve al ridursi delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati. Rallenta il tasso di crescita tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”. L’inflazione di fondo resta al +2%
Secondo i dati Istat, a giugno il clima di fiducia tra i consumatori aumenta (98,3), al contrario tra le imprese mostra il terzo calo consecutivo (94,5), posizionandosi sul valore più basso da novembre ‘23. La difficoltà delle aziende si manifesta anche nell’aumento di richieste per il Cig (+36,7%)
Gli occupati sono aumentati di 75.000 unità, trainati da dipendenti a tempo indeterminato (+92.000) e indipendenti (+32.000). Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2%, con un tasso di occupazione salito al 62,0%. Le ore di cassa integrazione sono aumentate, mentre il costo del lavoro ha registrato incrementi sia congiunturali (+0,1%) che tendenziali (+1,6%), soprattutto nelle retribuzioni
Le precedenti stime dell’Istituto di Statistica prevedevano un aumento dello 0,7%. L'occupazione aumenterà in linea con il Pil (+0,9% nel ’24 e +1,0% nel ’25), mentre l'inflazione dovrebbe decelerare. Il ministro Urso: “Cresciamo più di Germania e Francia“
In rallentamento i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +2,5% a +2,1%) e dei trasporti: da (+2,7% a +2,4%). In flessione le tariffe energetiche non regolamentate (da -13,9% a -13,5%) In lieve aumento i beni alimentari non lavorati (da +2,2% a +2,3%). L’inflazione di fondo decelera (dal +2,1% al +2,0%)
Dai dati dell'istituto, l'occupazione aumenta dello 0,4% rispetto a marzo 2024, con 84mila nuovi assunti e portando il totale dei lavoratori a 23,98 mln. Il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito del 3% (55mila unità), gli inattivi restano stabili al 33%. Rispetto ad aprile 2023, gli occupati sono cresciuti del 2,2% (516mila unità)
L'indice di fiducia dei consumatori passa da 95,2 a 96,4, sostenuto da miglioramenti in tutti i quattro indicatori mensili, mentre per le imprese da 95,8 a 95,1 (in calo per il secondo mese consecutivo). I picchi maggiori sono nei settori delle costruzioni e dei servizi, per Cna "legati a problematiche sui bonus edilizi e ritardi burocratici"
La stima evidenzia una flessione congiunturale delle esportazioni italiane del -1,7%. Un dato che, epurato come fa l'Istat dalle movimentazioni della cantieristica navale di febbraio, risulta in realtà pressoché stabile (+0,2%). Su base annua, si registra un -8,9% in valore e -10,3% in volume, maggiore per i mercati Ue
Quattordicesimo mese di fila in calo per la produzione industriale italiana. È questa l'immagine restituita dall'Istat che mostra una diminuzione nel primo trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti, dell'1,3%. Per marzo invece diventa un -3,5% anno su anno. "Dati allarmanti" lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori
La stima dell'Istat vede un tasso di occupazione record che ha raggiunto il 62,1% (+1,8% rispetto a marzo ‘23). Ad incrementare i dipendenti permanenti, di 559 mila unità (totale a 18,8 mln), e gli autonomi (+46mila, per un complessivo di 5,5 mln. La disoccupazione scende al 7,2% (-0,2 punti) e quella giovanile al 20,1% (-2,3 punti)
La lieve decelerazione, rispetto al +1,2% del mese precedente, risente della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-13,9% da -10,3% di marzo) e dei servizi relativi ai trasporti (+2,9% da +4,5%). In leggero rallentamento risultano anche i prezzi dei beni alimentari (+2,6% da +2,7%)
Le stime preliminari dell'Istat rivelano una crescita nei settori primari, industriali e dei servizi che anno su anno è dello 0,6%. La Germania ha superato le previsioni degli economisti con una crescita dello 0,2% congiunturale. Anche la Francia segna un +0,2%, trainata da consumi familiari e investimenti fissi lordi
Il 2024 si apre con un -1,2% sulla produzione industriale rispetto al mese di dicembre. Febbraio, invece, fa segnare un cambiamento di marcia con un +0,1%. Su base annua però il dato si attesta a -3,1%, influenzato dalle diminuzioni del -5,3% dei beni di consumo, del -4,2% nell'energia e -2,1% dei beni intermedi
Il turismo a Reggio Emilia nel 2023 ha registrato un aumento del 16% dei pernottamenti rispetto all'anno precedente, riflettendo un crescente interesse dei visitatori per la città. Eventi come fotografia e nuovi festival hanno contribuito all'energia del settore turistico. I viaggi dei residenti italiani sono rimasti stabili, ma inferiori ai livelli pre-pandemici
L'Istat conferma il rallentamento dell'indice della produzione industriale a gennaio, con una contrazione diffusa in tutti i settori. Ma il vero tonfo si registra sui beni durevoli, che calano del 12,3% annuo. Le associazioni dei consumatori sollecitano interventi governativi
Negli ultimi tre mesi dell'anno l'aumento è stato dell'1,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. L'impennata dei prezzi è guidata principalmente dalle abitazioni nuove, che hanno visto una crescita dell'8,9%. Questo in un contesto che vede il calo del 3,3% delle transazioni. Anche per il 2024 previsti aumenti
L’Istat conferma le stime di fine gennaio sulla crescita congiunturale del Pil del quarto trimestre ’23, trainata soprattutto da investimenti, domanda estera netta e spesa delle Amministrazioni Pubbliche. In termini tendenziali la stima risulta incrementata a +0,6% rispetto al precedente +0,5%. Comunicata anche una revisione al rialzo a +0,2% relativa alla variazione acquisita per il ’24 (in precedenza pari a +0,1%)
L'Istituto ha rivisto al rialzo il Pil 2023 (dalla precedente previsione di un +0,7%), superando anche le stime della Nadef, che prospettavano una crescita dell'0,8%. Nonostante il miglioramento nel rapporto deficit-Pil, si registra un peggioramento rispetto alla previsione del 5,3%. Il debito pubblico al 137,3% è in progresso rispetto al 140,5% del 2022
Il 2023 ha visto questi prodotti rappresentare il 31,5% delle transazioni nel mercato della distribuzione in Italia (28,3% nel 2019). Tuttavia, l'incremento dei prezzi ha portato gli italiani a spendere circa 9 mld in più per quantità inferiori di cibi e bevande. Coldiretti sottolinea la necessità di aumentare i fondi destinati all'agroalimentare per garantire la sicurezza alimentare
Secondo il report dell'Istat, gli arrivi nelle strutture agrituristiche hanno mostrato un recupero rispetto al 2021 (+35%) e addirittura al 2019 (+8,5%). Le aziende del Centro e Nord-Est ospitano il 73% degli agrituristi, la Toscana e il Trentino-Alto Adige/Südtirol mantengono una forte attrattiva, mentre la permanenza media della è per gli stranieri di 4,6 giorni e gli italiani 3,1 giorni
La sfida demografica si riflette nel rapporto generazionale sbilanciato, con oltre 5 anziani per ogni bambino sotto i 6 anni. La natalità è in diminuzione, con 393mila nati nel 2022. La suddivisione di genere mostra una leggera maggioranza femminile (51,2%). Gli stranieri rappresentano l'8,7% della popolazione residente, anche qui con una leggera prevalenza femminile
Dopo il rallentamento registrato a settembre (-4,5%), l'Istat osserva una ripresa delle esportazioni ad ottobre, trainata dalle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli e beni strumentali. Parallelamente, si registra un aumento delle importazioni in termini congiunturali (+2,8%). Su base annua l’export cresce del 3,0% in termini monetari (era a -6,4% a settembre), mentre resta negativo (-0,4%) in volume. In controtendenza, l’import segna una flessione tendenziale del 9,2%
Nel terzo trimestre del ‘23, gli occupati aumentano in termini congiunturali di 65 mila unità, a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%) e degli indipendenti (+0,2%). Lo rileva l'Istat. Su base tendenziale l’aumento è del 2,1% in un anno, coinvolgendo i dipendenti a tempo indeterminato (+3,1%) e gli indipendenti (+1,6%). Il tasso di occupazione sale al 61,5%
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