Ismea nel suo ultimo report segnala che, dopo i risultati decisamente positivi del '22, nei primi 9 mesi del '23 le esportazioni agroalimentari italiane superano i 47 mld di euro, con una crescita del 6,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Crescono anche le importazioni (+7,9% per 48,6 mld). Resta negativo il saldo della bilancia commerciale, con un deficit di 1,2 mld
I risultati hanno deluso le già basse previsioni, con una produzione vitivinicola stimata tra 38 e 40 mln di ettolitri (tra -20 e -24%). Questo rappresenta un crollo rispetto al -12% preventivato a settembre. La diminuzione coinvolge anche le regioni del Nord come il Veneto (-10%) e il Piemonte (-17%). Tra le cause una prolungata estate settembrina con temperature elevate
Secondo il recente Rapporto sulla competitività del settore elaborato dall'Ismea, l'export italiano ha visto la sua quota di mercato crescere dal 2,8% del 2012 al 3,4% nel '22. Il peso dell'export italiano sulle spedizioni comunitarie è del 10%, come la Spagna, rimanendo inferiore a quello di Germania e Francia. Le importazioni nell' agroalimentare sono cresciute del 37%
Nei primi mesi del '23 soffrono le esportazioni di vino, soprattutto extra-Ue. A riportarlo l'Osservatorio Uiv-Ismea-Vinitaly. Nonostante l'aumento in valore (+3,7%), pesano negativamente i costi di produzione, saliti del 12%. Il Prosecco perde il 5,5% in volume, ma calano ancor di più i rossi, sia Dop (-6,6%) che Igp (-7,5%). Il segretario di Uiv Castelletti: "La crescita in valore è insufficiente"
Una cooperativa su 4 produce biologico; il 23% delle cooperative attive nella produzione bio sono aziende biologiche al 100%; in 3 su 10 tra quelle attive nel biologico, la produzione bio supera il 50% del totale. Per approfondire la conoscenza delle dinamiche di mercato, L'Alleanza ha firmato un protocollo di intesa con Ismea per l'analisi dei dati strutturali per poter programmare le produzioni
Le 74 etichette regionali si piazzano dietro solo a quelle venete (e davanti alle lombarde) e danno lavoro a 16.947 operatori. Molto bene il cibo, con 3,115 miliardi di giro d'affari (+12,2% anno su anno e 1° regione per impatto) e bene il vino, con 486 milioni (+3,3% sul 2020 e 7° regione per impatto). Guidano la classifica delle province di Parma, Modena e Reggio Emilia
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