Il gruppo di Sant’Ilario d’Enza (RE) specializzato nella produzione di pompe ad alta pressione segna vendite nette in calo a 546 mln (-7,8%). Un calo attribuito, dal presidente Montipò, al "rallentamento dei settori agricoltura e idraulica" e al confronto sfidante con il primo trimestre '23. L’Ebitda scende a 127,4 mln, l'utile a 67,6 mln
Oltre all'acquisizione, tramite la controllata Inoxpa Sau, il gruppo ha incrementato la propria partecipazione al 60% nella Società Yrp (Shangai) Flow Tecnology. Queste società, che hanno generato un fatturato di quasi 11 mln nel 2023, permettono a Interpump di ampliare le opportunità di contatto con i clienti finali. Il costo totale delle operazioni è stato di 2,9 mln
La decisione arriva dall'assemblea del Gruppo. Nel 2022 il dividendo era pari a 0,30 euro. Ricordiamo inoltre che il bilancio del '23 ha registrato un fatturato di 2,24 mld (+7,8%), con un Ebitda cresciuto del 9% a 536,7 mln e un utile consolidato di 277,5 mln (+2,9%). Nonostante una Pfn negativa per 486,5 mln, il dato è in miglioramento
Il Ftse Mib ha iniziato la giornata con una caduta dovuta al crollo del 5,65% delle azioni di Interpump, specializzata nella produzione di pompe ad alta pressione. Gli analisti individuano come rischi principali la generazione di cash e il rapporto indebitamento netto/Ebitda. Il 2024 si prevede un organico negativo. Alla chiusura, Interpump ha registrato una perdita del 6,9%
Accordo negli Usa per l’italiana Interpump, società di pompe industriali che ha perfezionato un'intesa con Prudential Investment Management (Pgim) per un Note Purchase and Private Shelf Agreement di 300 mln di dollari. Fulvio Montipò: "Operazione che rafforza la struttura finanziaria, diversificando le fonti di finanziamento e allungando la vita media del debito"
Attraverso Iph Hydraulics, il produttore mondiale di pompe ha acquisito la società di Reggio Emilia. Definiti i meccanismi di ‘put and call’ grazie ai quali sarà possibile l’acquisizione e la vendita del restante 20%. Il presidente Montipò: “Conosciamo e condividiamo cultura e valori imprenditoriali della società che renderanno più facile e naturale la sua integrazione”
A Piazza Affari il titolo Interpump vola a 40,62 euro, in seguito alla decisione di varie banche di investimento di alzare il rating sulla società in virtù dei conti del primo trimestre sopra le attese. L'ufficio studi di Intesa Sanpaolo si è dimostrato più cauto nel valutare Interpump, i cui risultati sono stati in linea con le loro previsioni. La società si dice ottimista anche per il futuro
L'azienda reggiana, attiva nella produzione di pompe e nell'oleodinamica, registra una crescita su tutti i principali risultati economici: l'Ebitda è pari a 114,2 mln, in miglioramento del 24,9% rispetto al primo trimestre 2021. L'Ebit è pari a 92,6 mln (+29,2%). Gli investimenti raggiungono quota 1,99 mld, mentre la Pfn sale a 530,3 mln con un aumento legato "all’acquisto netto per azioni proprie per 41,3 mln”
Il gruppo nato a Sant'Ilario d'Enza (Re) e specializzato nelle pompe ad alta pressione ha proseguito sulla strada delle acquisizioni internazionali e ha visto salire il fatturato dagli 1,3 mld di due anni fa. Sale anche l'Ebitda, pari a 379,8 mln nel 2021, (+29,1% sul 2020), meglio anche dei 180 mln del 2019. Bene anche il fronte finanziario, tra dividendi e free cash flow in netta ascesa
Il gruppo reggiano delle pompe ad acqua acquista attraverso una controllata l’azienda di Gazzuolo specializzata in riduttori per spandi letame, leader di un mercato di nicchia ad alta redditività. Il presidente Montipò: “Per noi una mossa strategica: ci interessavano per il solido brand e per l’ottima qualità dei prodotti”
Il gruppo reggiano attivo nella produzione di pompe ad acqua si avvia a chiudere un 2021 invidiabile. Nel terzo trimestre ebitda a quota 88,6 mln, l’utile netto supera i 50 mln. Guardando ai risultati dei primi nove mesi, i ricavi sono arrivati a 1,15 mld e l’ebitda a 281,9 mln in crescita del 31%. Il presidente Fulvio Montipò: “Numeri in linea con i valori stimati di crescita e redditività”
Il gruppo con sede a Sant’Ilario d’Enza (Re) conclude nei tempi previsti l’acquisizione delle tre Business Unit e degli stabilimenti – in Usa, Germania e Polonia - della multinazionale danese Danfoss. Sale l’enterprise value alla luce di un aumento dell’ebitda a 53 mln (dai 45 precedentemente prospettati) mentre rimane invariato il perimetro dell’operazione
La società con sede a Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia) è stata lesta ad approfittare dell'occasione e ha acquistato le attività che l'antitrust Ue ha fatto vendere al colosso danese Danfoss: spesi 270 mln con il plauso degli analisti. Ecco dove può arrivare il "patron" Montipò, imprenditore atipico
Il gruppo con sede a Sant’Ilario d’Enza (Re) acquisirà i tre stabilimenti – in Usa, Germania e Polonia - e tre linee di produzione dalla multinazionale danese Danfoss. Il corrispettivo dell’operazione sarà 230 mln (enterprise value) più 40 mln, calcolati in base all’ebitda stimato (45 mln). Il presidente Montipò: “Acquisizione più importante della storia di Interpump”
Approvato il bilancio del primo trimestre che chiude con un utile netto di 53,8 mln. L’ebitda è pari a 91,5 mln a fronte dei 74,3 milioni di euro del primo trimestre 2020. I titoli del gruppo salgono del 2,97% a 44,38 euro, una delle migliori prestazioni sul Ftse Mib milanese. Montipò: “I margini di redditività risultano i più alti mai prima espressi"
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