Dopo sei mesi di trattative e scioperi l’azienda emiliana, produttrice di macchine per l’imballaggio, firma con il sindacato del settore un nuovo accordo triennale che coinvolge 200 dipendenti degli stabilimenti di Castel San Pietro e Valsamoggia. Il premio di risultato aumenta del 32% in tre anni, con la possibilità di trasformare il lavoro in part-time
Per le sigle la svolta contrattuale, originata dalla fine dei legami dell'azienda della componentistica con Stellantis, dovrà “coniugare le migliori specificità del Contratto collettivo specifico di Lavoro e del Contratto collettivo nazionale di Lavoro dell’Industria metalmeccanica”. Garantendo paghe e premi più alti e un pieno recupero del potere d'acquisto
La Fiom non vede passi avanti sulle garanzie delle quote di produzione di Stellantis in Italia, mentre l'azienda rivendica, al termine dell'incontro al Mise, il proprio impegno in tal senso. A mediare è la Fim, che apprezza la volontà di investire sull'elettrico in Italia e, per la Maserati di Modena, chiede chiarezza ma riconosce prospettive di crescita
Si è risolta nel migliore dei modi, con il riassorbimento di buona parte dei lavoratori lasciati a casa dall'ormai ex proprietà del Gruppo Evoca, la vertenza che ha tenuto col fiato sospeso i dipendenti del produttore di macchine da caffè di Gaggio Montano. Esultano i sindacati, mentre la politica promette di accompagnare il piano industriale degli acquirenti e di aiutare nella ricollocazione chi resterà fuori
Arpae Emilia-Romagna ha confermato lo stop ai lavori del polo metallurgico del quartiere Madonnina per il 31 gennaio e negato la proroga all'Aia richiesta fino al 7 aprile. Sposato, dunque, il parere del Comune. Ma per i sindacati, tanto l'azienda quanto l'amministrazione, sono colpevoli di avere mancato agli impegni
Sono le parole dell'assessore al Lavoro, dopo il confronto fra proprietà e sindacati sul futuro dell'azienda di Gaggio Montano, a far ben sperare. “L'ad ha dichiarato che c'è una manifestazione d'interesse". I rumors indicano un gruppo che fattura oltre 100 mln. Fim e Fiom sono cautamente speranzose, ma chiedono garanzie occupazionali, altre 8 settimane di Cig e lo stop ai progetti di delocalizzazione
Lo sciopero annunciato dal capo storico della Res Electrolux non trova alcuna sponda all'interno del sindacato: "Non risultano proteste in arrivo. E' l'iniziativa di una singola fabbrica, se non di un singolo individuo". Dalla Lombardia, al Triveneto, all'Emilia Romagna la posizione è la stessa: meglio l'obbligo vaccinale, il lasciapassare a pagamento è uno scarico di responsabilità da parte dello Stato
L’accordo ha valenza retroattiva a partire dal 5 luglio 2021, data in cui il tribunale di Bologna ha decretato il fallimento dell’azienda della famiglia Maccaferri. Questo permetterà agli ex dipendenti di evitare vuoti retributivi e contributivi. A darne notizia è la Fiom-Cgil, annunciando che sarà valido fino al 4 luglio 2022. Con questo accordo viene ribadito l'impegno verso i lavoratori
Tale decisione andrà ad integrarsi nel futuro contratto integrativo aziendale e sarà importante e innovativa in quanto valorizza la formazione nel contesto aziendale. Parte del premio è legata allo svolgimento volontario di moduli formativi sui temi della sicurezza e delle competenze digitali, ed è prevista l'erogazione di 350 euro ai lavoratori che svolgeranno tre ore di formazione
Se ancora non si vedono, nell'E-R del Patto per il Lavoro, procedure collettive preoccupanti, sono altri fattori a mettere in ansia i metalmeccanici. Fiom, Fim e Uilm Bologna mettono in guardia sullo sdoppiamento delle intese nazionali. Citando esempi già accaduti del "tentativo di alcune società di firmare documenti capestro, con la compiacenza anche di qualche sigla sindacale"
Insieme alla produzione dello stabilimento di Modena, anche il futuro delle lavorazioni di Codigoro (Fe) è a rischio. Negli anni, più volte i residenti del quartiere Madonnina hanno protestato contro le emissioni provenienti dalla fabbrica, ma né l’azienda né il Comune hanno mai promosso opere di risanamento ambientale. Ora, per il Fiom, “la carne da macello sono i lavoratori”
L’atteggiamento dell’azienda lascerebbe trasparire disinteresse, dovendo la stessa ancora confermare se anticiperà la cassa integrazione che riguarda la quasi totalità dei lavoratori. L'affondo del sindacato: “A causa del calo di commesse dal principale cliente Fincantieri (anche proprietario del 20% della società), i livelli di occupazione non sono più garantiti”
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