L’uomo è dal 1977 in Emilia-Romagna, dove gestiva interessi a Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza. Arrestato nel 2015 per ‘Aemilia' e attualmente carcerato, ha visto la confisca di 57 immobili e oltre 50 rapporti bancari. Nel 2020 il Tribunale aveva disposto la Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza dopo la condanna, passata in giudicato il 7 maggio di quest’anno
Nella tappa triestina dei convegni della Direzione investigativa antimafia dedicati alle problematiche dei diversi territori italiani, si è discusso di criminalità transfrontaliera, immigrazione clandestina e possibili penetrazioni di cosche italiane ed estere nell'imprenditoria locali. E della collaborazione transnazionale fra tutori dell'ordine come solo mezzo per contrastare ognuno di questi fenomeni
Al convegno organizzato per il trentennale della Direzione investigativa antimafia, tanto il direttore dell'agenzia quanto la ministra dell'Interno e il capo della Polizia hanno posto l'accento su come la ricchezza delle regioni del Nord e la recente crisi siano terreno fertile per la criminalità organizzata. Mentre il presidente della Regione ha ricordato la "ferita aperta" del processo Aemilia
Due società operanti nel settore dell'edilizia, 71 immobili ubicati nelle province di Reggio Emilia, Brescia e Crotone, due autovetture e numerosi rapporti bancari: questi i beni sequestrati a Giuseppe Iaquinta, imprenditore emiliano e “volto pubblico” dell’associazione mafiosa. L’uomo era già stato condannato nel 2015 e ora la Dia ha provveduto alla confisca
Vincenzo Secondo Melandri, imprenditore del settore vitivinicolo è stato ritenuto dal Tribunale di Bologna contiguo alla criminalità organizzata foggiana. All’uomo, già precedentemente coinvolto nelle indagini della Direzione investigativa antimafia, sono stati confiscati 74 beni immobili, 6 mezzi d’epoca e tre rapporti bancari e assicurativi in una banca di San Marino
Il Tribunale di Bologna ha disposto la confisca di dodici immobili (tra fabbricati e terreni), sei società di capitali, quindici autoveicoli e diversi rapporti bancari nei confronti di Mucerino. L'uomo, un 53enne originario di Nola, era già stato arrestato nell’operazione ‘Black eagles’ per aver riciclato proventi del traffico di stupefacenti per una famiglia 'ndranghetista
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