Il buon avvio della stagione dei saldi in Emilia Romagna emerge dai dati di un'indagine di Confesercente. Il 41% delle imprese ha mantenuto le vendite al livello dell'anno precedente, con il 25% che ha registrato un aumento degli utili. Nonostante il 34% delle aziende abbia sperimentato un rallentamento, il 63.3% ha applicato uno sconto medio del 30%, generando scontrini vicini ai 100 euro
Il calo, in media più di 90 unità al giorno, ha colpito soprattutto le botteghe familiari, con una contrazione di commercianti e artigiani. Tra le cause ci sono la pandemia, i consolidamenti nel settore e l'incremento dei costi energetici e del caro-vita. L'associazione di categoria sottolinea che sarebbe necessario ridurre la burocrazia e aumentare i sostegni alle imprese
Il rallentamento dei consumi, accompagnato da uno spostamento verso il tardo pomeriggio delle fasce orarie dedicate allo shopping, mettono in difficoltà le attività più mattiniere con cali fino al 30% delle vendite rispetto all'anno precedente. Il maggior consumo di aria condizionata ha fatto lievitare i consumi di energia elettrica, indebolendo il portafoglio dei consumatori
Confesercenti Emilia-Romagna, attraverso un’indagine, ha registrato un discreto andamento delle vendite nel settore moda nei primi giorni di saldi. La metà degli operatori dichiara positivo l’impatto del 6 gennaio. La spesa media di questi giorni è stata di 92 euro. Il presidente di Confesercenti Domenichini: “il consumatore predilige ancora il negozio fisico”
L’impianto, previsto nella costa tra Cattolica e Rimini, è ritenuto dall’“impatto devastante”. Le due associazioni si schierano contro lo stravolgimento del territorio che prevede l’installazione di 51 aerogeneratori 200 m slm. Il Presidente di Confesercenti, Vagnini: “Fondamentale concentrarsi su progetti con ricadute positive sulle nostre città”
L’allarme lanciato da Confesercenti Bergamo riguarda soprattutto il commercio al dettaglio di carne e derivati. In difficoltà anche beni primari come pane, frutta e verdura. Gli effetti della pandemia sulla domanda e l’aggravio dei costi energetici non sono la cause scatenati, ma si sommano a una situazione già da tempo problematica
Con il ritorno dei visitatori nel dopo-pandemia, riparte il dibattito sulla regolamentazione degli ingressi in centro storico, non più in grado di reggere l’assalto di 30 mln di ospiti all’anno. Franceschi appoggia la proposta del sindaco Brugnaro: “Sì a varchi provvisori e numero chiuso. Ma poi pensiamo a soluzioni digitali”. E denuncia: “A rischio entro fine anno 15 mila posti di lavoro del settore
Una ripresa avviata, che però deve ancora fare i conti con le numerose difficoltà nella gestione delle imprese (nel reperimento del personale in primis). Secondo l'indagine commissionata da Assoturismo Confesercenti E-R la presenza nelle strutture ricettive è stata superiore al 35% rispetto al 2020, ma si rilevano dati ancora negativi rispetto al pre-pandemia
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