Nel comune che nel 2019 per la prima volta nella storia andò al centrodestra, il sindaco uscente Gian Luca Zattini raggiunge la riconferma con il 50,62% dei voti, una posizione sufficiente ad assicurare la vittoria definitiva al primo turno. Il centrosinistra, rappresentato da Graziano Rinaldini, è vicino ma non va oltre il 46,29% di preferenze. Sotto al 2% Ileana Maria Acqua e Vito Botticella
La candidata del centrosinistra, supportata da Pd e M5s, coglie il testimone dal sindaco uscente Isabella Conti e vince con il 69,36% dei voti. L’avversario del centrodestra Alessandro Sangiorgi segue con il 30,64% dei voti. Il futuro sindaco dovrà affrontare questioni come il caro-vita e il miglioramento della mobilità
Nel comune bolognese vince il candidato di centrosinistra con il 65,84% dei voti, supportato da Pd e dalle liste civiche Zola Riformista e Zola bene comune. Rimangono indietro gli avversari Stefano Lelli del centrodestra con 21,64% e Giovanni Rocchetta con l’8,08%, confermati però consiglieri. A Elena Veronesi è andato invece il 4,44% dei voti
Il centrodestra perde una roccaforte nella “rossa” Emilia-Romagna. La sindaca uscente Patrizia Barbieri, appoggiata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, si è fermata al 46,54% dei voti. Bocciatura da parte dei piacentini, che le hanno preferito la candidata di PD e Azione, eletta con il 53,46% dei voti. Affluenza al 42,18%
Nessuna sorpresa nella città ducale. Dopo che il candidato di centrosinistra aveva ‘doppiato’ Vignali al primo turno (44,18% contro 21,25%), il ballottaggio conferma le previsioni della vigilia. Arrivano al 66,19% le preferenze per il candidato sostenuto da PD ed Effetto Parma , al 33,81% quelle per l’ex sindaco. I dem tornano a governare la città per la prima volta dal ‘98
In vista del ballottaggio di domenica 26 giugno, Katia Tarasconi ha già iniziato il giro delle telefonate contattando Stefano Cugini di Alternativa per Piacenza (che conta quasi il 10%) e Corrado Sforza Fogliani il cui 8% è corteggiato anche da centrodestra. Ieri, 15 giugno, le due candidate Tarasconi e Barbieri si sono incontrate faccia a faccia: la divisione più netta è il nuovo ospedale
Il sindaco in carica, col sostegno di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, chiude in vantaggio sul suo diretto rivale Michele Foggetta, appoggiato da una colazione che vede al suo interno Partito Democratico e Movimento 5 stelle uniti. Di Stefano è in testa con il 49,19% delle preferenze sul centrosinistra fermo al 38,36%
Il candidato di centrosinistra, sostenuto da Bonaccini, ha raccolto il 44,18% delle preferenze, contro il 21,25% dell’ex-sindaco. Un risultato frutto anche della spaccatura interna al centrodestra. Caduta rovinosa per Effetto Parma: la lista del sindaco uscente passa dal 34,58% del 2017 all’8,48%. Vignali spera nel secondo turno
La corsa alla poltrona di sindaco della città ducale restituisce il quadro di debolezza dei partiti su scala nazionale. Diviso il centrodestra, che presenta Bocchi (Fdi) e Vignali (Lega e Fi). Scisso anche il centrosinistra: il Pd appoggia l’assessore uscente alla cultura Guerra, in alleanza con Effetto Parma, e il M5s non si presenta in quella che fu la prima roccaforte dell’ascesa grillina
Si tratta di Michela Canova e Roberta Roberti, candidate sindaco per il Comune di Parma, che avevano visto escluse le loro liste elettorali dalla commissione e poi respinto il loro ricorso al Tar. In attesa della decisione restano in lizza per la carica di primo cittadino dieci candidati. Roberti: “L'ingiustizia che abbiamo subito è tale, che non possiamo mollare”
Parma era stata definita da Beppe Grillo la "Stalingrado" dei grillini. La prima roccaforte da cui far partire un'avanzata che avrebbe investito il piano nazionale. Dieci anni dopo la storica vittoria di Pizzarotti i pentastellati restano fermi al palo e in nome del fantomatico campo largo progressista con il Pd si siedono in panchina. Parma è solo l'ultima tappa, forse la più simbolica, di un cammino che sta portando alla scomparsa del Movimento sul piano territoriale
La possibile frattura era già nell’aria dopo il silenzio di Fratelli d’Italia sulla candidatura dell’ex sindaco Vignali. L’ufficialità arriva oggi, 2 maggio. Tommaso Foti, deputato Fdi, butta acqua sul fuoco: “Se andrà al ballottaggio Bocchi non credo gli altri partiti di centrodestra avranno difficoltà a sostenerlo. Così come noi faremo se passerà Vignali”. Bocchi commenta: “Non c'erano le condizioni per l'unità del centrodestra, la scelta di Forza Italia e Lega riapre vecchie ferite per la città”
Fresca di nomina come vicesindaca, la delega assegnatale da Matteo Lepore si ispira alla figura del “sindaco della notte”, che è già una realtà in varie città europee, come Amsterdam. L'obiettivo è creare un modello specifico per la città e ciò dovrà partire dall'incontro con "operatori della cultura, residenti, lavoratori della notte, del trasporto pubblico, anche a livello metropolitano"
Al round finale, Chies ha staccato Garbellotto di circa mille voti, raccogliendo il 53,46% dei consensi contro il 46,54% delle preferenze del patron del Imoco Volley. Il moderatismo pragmatico veneto, che storicamente ha governato la cittadina della Marca ha trionfato. Sconfitta invece la visione di una Lega troppo di lotta e poco di governo. L'errore di Zaia: essere andato contro all'archetipo dell'amministratore veneto
Al ballottaggio il risultato finale si fissa sul 51,29% contro il 48,71% dello sfidante. L’uscente – a capo della coalizione di centrodestra - respinge a fatica la rimonta dell’ex senatore lettiano Francesco Russo: meno di duemila i voti di differenza tra i due. Impressionante il dato dell’astensione, salito al 58% nel secondo turno. Il capoluogo giuliano unica gioia di giornata per Meloni, Salvini, Tajani e alleati minori
In Emilia-Romagna nel Comune di Pavullo nel Frignano vince al ballottaggio Davide Venturelli, che ottiene il 58,01% dei voti, con un totale di 4.354 voti, superando così il candidato di centro-destra Luciano Biolchini che si ferma al 41,99%, con 3.152 voti. L'effluenza registrata il 18 ottobre alle ore 15 è del 53,14%, inferiore rispetto a quella del primo turno che era del 60.6%
Nel comune modenese vince al ballottaggio il candidato di centrosinsitra con il 62,16% dei voti, per un totale di 3.634 di voti, mentre lo sfidante Sandro Palazzi termina la corsa con 2.212 voti, il 37,84%. In questo secondo turno l'affluenza risulta inferiore rispetto alla precedente: il 18 ottobre alle ore 15 si è registrata, infatti, una percentuale del 50,71%
Dai dati finali di questo ballottaggio emerge vittoriosa la candidata di centro-sinistra Franca Foronchi, che ha ottenuto il 63,48% dei voti e un totale di 4.026 voti. L'uscente sindaco si ferma invece a 2.316 voti, sconfitto con il 36,52%. L'affluenza in questo secondo turno è del 46,82%, inferiore rispetto ala prima tornata, che aveva visto invece numeri attorno al 53,10%
Nel comune ferrarese di Cento a vincere al ballottaggio è stato Edoardo Accorsi, candidato sostenuto dal centrosinistra e dal Pd contro l'uscente Toselli. Accorsi ha ottenuto il 56,79% dei voti, per un totale di 7.693 voti, mentre Toselli è rimasto con il 43,21% dei voti, con 5.853. Per quanto riguarda l'affluenza alle urne, alle ore 15 del 18 ottobre, i dati registravano un 50,06%
La vittoria del centrosinistra nelle grandi città, in particolare quelle del Settentrione d’Italia, è stata netta. Ma se si esce dalle dimensioni urbane e ci si inoltra nella campagna veneta, si scopre che il centrodestra lì fa il pieno di voti e conquista praticamente tutti i municipi disponibili. Anche se in Lombardia qualcosa è cambiato
Il sindaco uscente guida lo spoglio con il 54,4% dei voti attualmente scrutinati. Solo il 47,7% dei cittadini si è recato alle urne; il dato peggiore (44,5%) arriva dal Municipio 1, ovvero il centro storico che nelle ultime elezioni ha sempre votato in maggioranza per il centrosinistra. Layla Pavone, la manager voluta da Conte, non raggiunge la doppia cifra
Le divisioni nel centrodestra e la qualità dei candidati del centrosinistra decretano una vittoria certa di Letta al primo turno e “probabile” in molte città che andranno al ballottaggio. Un risultato che allunga la vita al governo Draghi e che in prospettiva segna la fine del bipolarismo
Nelle giornate di domenica 3 e lunedì 4 ottobre sono chiamati ad esprimere la propria preferenza quasi 865 mila elettori in totale. La sfida principale è quella tra Lepore e Battistini all'ombra delle Due Torri, ma c'è grande attesa anche per i risultati di Ravenna e Rimini. Gli eventuali ballottaggi in programma domenica 17 e lunedì 18 ottobre
Dalle colline del Prosecco fino a toccare le rive dell’Adige, la ZaiaLand si è scoperta sotto attacco. La vittoria delle imminenti elezioni amministrative da parte del candidato leghista Garbellotto non è più così sicura, dopo che l’ex sindaco forzista sfiduciato Chies ha preso con sé le anime moderate della città trevisana. Ulteriore rischio: la discesa in campo dell’avversario storico Tosi alle prossime elezioni comunali veronesi. Sempre più insistenti le voci di un suo possibile rientro nel Carroccio
Il candidato sindaco del centrodestra “chiama” l’avversario e scherza sul sé stesso: “Ho perso 10 chili in un mese, sono pronto a correre. Berlusconi? Non è lui che mi ha messo a dieta”. L’uscente, in vantaggio, ostenta calma e vuole anche gli altri pretendenti. Ennesima frecciata di Lupi durante la vetrina della sua lista: “La scelta di Bernardo? Sembravamo quelli di X Factor”
Milano, Bologna, Trieste, Varese, Rimini, Ravenna, Pordenone: scelti i candidati, gli schieramenti si lanciano nella campagna elettorale. Il centrodestra in ritardo vuole seggi aperti il più tardi possibile, il centrosinistra pensa di anticipare. Ma a tener banco più dei singoli duelli tra aspiranti sindaco sono le lacerazioni interne nelle coalizioni: in gioco gli equilibri nazionali e il futuro dei leader
Tensione nella coalizione di centrodestra nel capoluogo regionale. Maullu (FdI): “Gli alleati devono rispettarci”. A Varese, città simbolo del Carroccio, il candidato sindaco leghista, Bianchi, tenta la riconquista e attacca gli avversari: “Serve più attenzione al territorio”. La risposta di Cenci (M5s): “I soliti slogan politici, la verità è che il sindaco Galimberti ha migliorato la città”
Manca ancora qualche mese prima di andare alle urne, ma nelle città di provincia il clima elettorale si sta facendo rovente. Nella città dei mosaici l’attuale sindaco ci riprova. A Rimini, le correnti del Pd si scontrano a carte bollate. Intanto a Chioggia, dopo il governo del “cambiamento” cinquestelle, si ritornerà a uno schema bipolare classico. Il “no” di Maroni sta mettendo in difficoltà i leghisti di Varese
Fumata nera al termine del vertice tra Salvini, Meloni e Tajani per il candidato da contrapporre a Sala. Mercoledì prossimo nuovo incontro. In cima la lista dei candidati si trova il leader di Noi con l’Italia, ma i leghisti fermano la scalata: “Il sindaco della coalizione sarà un civico”
Il vertice tra i colonnelli della coalizione ha portato all’ennesima fumata nera. Tajani punta tutto sull’ex ministro Lupi, ma Meloni e Salvini preferiscono un civico come la presidente dei farmacisti Racca. Nel frattempo, Conte prova a trattare con l’attuale sindaco
L’ex M5s lancia la sua corsa per Palazzo Marino. Il politico, che sfiderà il sindaco uscente Giuseppe Sala, si candiderà con ItalExit: “Lo faccio perché da troppo tempo sto assistendo a una mutazione di Milano. Tanti pensano che sia una città senza problemi, ma non è così”
Il sindaco: “Nessuna polemica con la Regione, non è questo il mio obiettivo. Vogliamo discutere anche con l’opposizione sul tema della sanità, concordiamo sul fatto che la legge regionale vada cambiata ma non credo sia corretto che lo facciano da soli. I 5 Stelle? No allo scontro, ma in questo momento credo sia meglio andare avanti separati”
Dopo la rinuncia di Albertini si valutano altre figure. La Russa (Fdi) boccia l’ex consigliere azzurro Fabio Minoli, proposto dell’ex sindaco renitente. Tajani (Fi) rilancia la corsa di Maurizio Lupi. Atteso il vertice tra i leader della coalizione: solo un accordo può far uscire i partiti dalla palude dei "si dice" e del pettegolezzo politico
I pretendenti, all'interno del Pd, sono due: l'assessore Jamil Sadegholvaad ed Emma Petitti, ex deputata e presidente del consiglio regionale. La mediazione non sembra portare a nessun risultato ma l’organizzazione delle primarie non mostra segni di sviluppo. Per il sindaco Gnassi: “Le primarie sono un grande rischio data la pandemia”
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