L’azienda Champion, conceria specializzata nelle forniture di pelli per le griffe più note, dopo aver subito nel 2020 un calo del fatturato del 23% - comunque inferiore al mercato, sceso del 40% - è tornata a crescere. Merito di un prodotto che da sempre punta alla qualità e alla sostenibilità ambientale, i due fattori più richiesti nel mondo del lusso
Si è tenuta ieri (9 giugno) a Parma, presso Le Village by Crédit Agricole, la seconda tappa di Meet the Champions 2022. Sul palco le imprese che si sono rese protagoniste della ripresa economica, sapendo investire al momento giusto non facendosi abbattere dalle crisi. Tra queste: Pinalli, Fervi, Kerakoll e Unionalpha
Si è tenuta a Bergamo venerdì scorso (27/05) la prima tappa del Meet the Champions 2022. Protagoniste le aziende, che hanno portato sul palco le loro esperienze di crescita. Aziende che crescono perché sanno osservare il mercato e investire nell’innovazione, anche quando i tempi si fanno più duri. Fra queste Intred, Comelit, Promotica e Sentinel
Lunedì 23 alle ore 10 a Palazzo Mezzanotte verrà presentata la ricerca 2022 del Centro Studi ItalyPost che individua le 1.000 imprese champions italiane. La ricerca, basata sui dati di bilancio delle aziende, racconterà le imprese che, nonostante il sommarsi delle crisi, stanno producendo risultati notevoli e trainano il tessuto industriale italiano. L'elenco completo sarà pubblicato dal sito di Italypost e da L'Economia del Corriere della Sera
La perdita nel 2020 è del 20% del fatturato, che si ferma a 181 mln. Negli ultimi anni l'azienda umbra, anche grazie all'entrata di un fondo di private equity, ha premuto l'acceleratore sull'internazionalizzazione: sono 7 gli stabilimenti fra Italia, Germania e Usa. Il presidente Marcucci: "Crediamo nella ripresa del settore Aerospace & defence: per questo ora la scommessa è di continuare a crescere lì"
Il protagonista dell'ultimo incontro sulle imprese leader nella manifattura italiana, dopo alimentare, tessile e metalmeccanica, è il settore chimico farmaceutico. Le imprese testimoni hanno illustrato i loro maggiori driver di crescita, spiegando come anche in un comparto "piccolo" si può emergere. I partecipanti: Davines, Sacco, Mare Holding, Fine Foods, Opocrin e il gruppo Chiesi
Il terzo incontro nell’ambito dell’analisi dei comparti chiave della manifattura italiana, a cura de L’Economia del Corriere e ItalyPost, dopo alimentare e moda, riguarda l'industria pesante. Parole d'ordine per le eccellenze del settore: investimenti e sostenibilità. Presenti all'incontro: Carel, 2A, Sit, Aetna group, Umbra Group e Pietro Fiorentini
Partono gli incontri per presentare le 30 imprese top di quattro settori chiave del Made in Italy. Il 5 luglio per l’agroalimentare presenti imprenditori e manager come Arnone (Acqua Lete), Ferrari (Amaro Montenegro), Scotti (Riso Scotti), Leonardi (Igor), Bertone (Acqua Sant’Anna), Pederzini (Italpizza) e Bacchini (Surgital). Negli incontri successivi, tra gli altri, Bollati di Davines, Nalini di Carel e Bolzonello di Scarpa. A concludere gli incontri saranno i big di Parmigiano Reggiano, Federmeccanica e Chiesi
La storica azienda dell'hinterland milanese ha conquistato, mercato dopo mercato, il mondo del packaging, raggiungendo un giro d'affari di 340 mln. Inoltre, da più di un secolo continua delineare nuove filosofie di produzione, fino a diventare un'impresa Champion nei giorni nostri. L'obiettivo? "Rivoluzionare il settore. E ora puntiamo sulla sostenibilità", spiega il presidente Goglio
L’azienda Champion, specializzata nella produzione di telai, grazie a un servizio quasi sartoriale è arrivata a a superare i 30 mln di fatturato. Ed è riuscita a riadattarsi durante l'emergenza pandemica, sfruttando la profonda conoscenza dei processi di produzione. “Anche se siamo protagonisti silenziosi, siamo i più grandi trasformatori di estrusi d'alluminio in Europa”, racconta il presidente Paolo Bosi
Unicorni pagati cifre stratosferiche per produrre perdite altrettanto eccezionali. Guadagni di 6 milioni a fronte di perdite per almeno 50 che fanno gridare al successo. Nei giornali di oggi si racconta la favola delle start up dalle perdite milionarie, mentre si tace su aziende che gli utili li producono davvero
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