Secondo il rapporto annuale della Banca d'Italia il dato è positivo, ma rappresenta un incremento moderato rispetto a quello dell'anno precedente (3,4% nel 2022). Tra le maggiori cause della flessione i danni dell’alluvione all’agricoltura e il calo nella produzione di piastrelle. Per il 2024 prevista una riduzione generale dei fatturati a prezzi costanti
"Prevediamo che il 2023 si sia chiuso con una crescita del Pil fra lo 0,6 e lo 0,7 e nel 2024 sarà sotto l’1% per poi passare all’1% nel 2025". A dichiararlo è il Governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta alla riunione del comitato esecutivo di Abi. "L'inflazione è tornata stabilmente sotto il 2% e rimarrà sotto questa soglia nel prossimo triennio. Prevediamo qualche ripresa dei salari"
È stata autorizzata la convocazione dell'assemblea dei soci entro fine novembre. Per Banca Valconca la fusione fa parte del recupero della sua stabilità finanziaria e dei buffer patrimoniali, mantenendo comunque la sua presenza territoriale e servendo la comunità. Per Cherry Bank, è un rafforzamento della sua posizione nel settore del retail commercial banking
La Banca d'Italia nel Bollettino economico trimestrale taglia nettamente le previsioni per quest'anno e il prossimo rispetto alle valutazioni dello scorso luglio. Si stima che il Pil crescerà dello 0,8% nel 2024 per riportarsi all'1% nel 2025. Il taglio netto è provocato dall’inatteso risultato negativo del secondo trimestre che impatta per trascinamento anche sul 2024
Stando ai dati elaborati dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani, sulla base di informazioni della Banca d'Italia, sono le regioni più povere a soffrire di tassi più elevati, con il Molise al 6,25%. Sei regioni hanno tassi inferiori al 5%, dieci invece si collocano tra il 5% e il 6%. Catanzaro è la città con i mutui più costosi (1.000 euro) mentre Bologna offre le tariffe più basse in Italia (800 euro)
Secondo "Il mercato del lavoro: dati e analisi" di Banca d'Italia, i posti di lavoro creati nel periodo maggio-giugno del '23 segnano un +15% rispetto al I semestre del ‘22 e del +55% rispetto al II semestre dello stesso anno. Nelle aree maggiormente colpite dall'alluvione, concentrate in Emilia-Romagna, le attivazioni nette nel settore agricolo hanno subito un rallentamento
Secondo le stime di Banca d’Italia nel 2022 la crescita del Pil si attesterà al 3,5%, dimezzata rispetto al +7,5% registrato nel 2021. Mentre per Assolombarda l'anno si chiuderà con Pil a +3,9%. Reggerà poi il 2023, pur con stime al ribasso (+0,3%). Conferma anche Gobbi, direttore della sede di Milano di Banca d'Italia, secondo cui “si rischia un ribasso, ma la nostra lettura rimane equilibrata”
Parlano ancora di crescita diffusa, con una menzione particolare per la meccanica, l'edilizia e i servizi, i dati del Rapporto di Bankitalia sul primo semestre dell'economia regionale. Ma, mentre tornano i turisti (+26%) e aumentano gli occupati (+0,9%), le previsioni per il terzo trimestre già dicono di un rallentamento. E quelle per la fine dell'anno sono ancora più caute
Il futuro della regione non sembra roseo: a pesare saranno l'inflazione, un caro materie prime arrivato in un biennio a quota +148% e le conseguenze del conflitto russo-ucraino. Questo a fronte di un 2022 iniziato col piede giusto e di una chiusura positiva del 2021. Fra i migliori risultati: un +7,6% del Pil, un +11,9% del valore aggiunto industriale, un +20% degli investimenti e un +16,9% dell'export
Bankitalia certifica un risveglio generalizzato, con picchi nell’edilizia e nel manifatturiero. Ma la performance resta inferiore rispetto ad altre regioni del Nord. L’occupazione torna vicina ai livelli pre-pandemici solo nel terzo trimestre. L’80% delle aziende conta di chiudere l’anno in forte crescita ed è pronto a investimenti nel 2022. Le incognite? Materie prime, approvvigionamenti scarsi, recrudescenza dei contagi
Ad affermarlo è l'aggiornamento congiunturale delle filiali locali di Banca d'Italia. A trainare l'impresa sono in particolar modo l'edilizia e i servizi. Bene anche l'export che in alcuni casi ha superato il periodo pre-Covid; in negativo solo l'occupazione. "Imprese più fiduciose e più disposte a investire, mentre l'anno precedente era caratterizzato da maggior cautela"
L'indicatore trimestrale dell'economia regionale Iter, elaborato dalla Banca d'Italia e analogo al Pil, segna una lieve crescita tendenziale nel primo trimestre (+0,6%) ma molto robusta nel secondo (+20,5%). Nei mesi primaverili l'aumento è lievemente superiore a quello nazionale. L'istituto si aspetta un trend molto favorevole anche nel secondo semestre, che dovrebbe proseguire a inizio 2022 grazie all'attuazione del Pnrr
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