In vista del ballottaggio di domenica 26 giugno, Katia Tarasconi ha già iniziato il giro delle telefonate contattando Stefano Cugini di Alternativa per Piacenza (che conta quasi il 10%) e Corrado Sforza Fogliani il cui 8% è corteggiato anche da centrodestra. Ieri, 15 giugno, le due candidate Tarasconi e Barbieri si sono incontrate faccia a faccia: la divisione più netta è il nuovo ospedale
Al round finale, Chies ha staccato Garbellotto di circa mille voti, raccogliendo il 53,46% dei consensi contro il 46,54% delle preferenze del patron del Imoco Volley. Il moderatismo pragmatico veneto, che storicamente ha governato la cittadina della Marca ha trionfato. Sconfitta invece la visione di una Lega troppo di lotta e poco di governo. L'errore di Zaia: essere andato contro all'archetipo dell'amministratore veneto
Al ballottaggio il risultato finale si fissa sul 51,29% contro il 48,71% dello sfidante. L’uscente – a capo della coalizione di centrodestra - respinge a fatica la rimonta dell’ex senatore lettiano Francesco Russo: meno di duemila i voti di differenza tra i due. Impressionante il dato dell’astensione, salito al 58% nel secondo turno. Il capoluogo giuliano unica gioia di giornata per Meloni, Salvini, Tajani e alleati minori
Due settimane fa il primo round era finito con l'uscente sindaco Davide Galimberti al 48%, a un passo dalla riconferma, contro il 45% dell'avversario Matteo Bianchi. Il Carroccio però vuole vincere a tutti i costi e ha schierato tutti i suoi pezzi da novanta, a partire dal segretario Salvini, visto quattro volte in città negli ultimi 40 giorni. Per il centrosinistra, unito ai 5s, respingere l'assedio padano sarebbe un colpaccio
Il primo round è andato al candidato di Lega e Fdi, pupillo di Zaia, arrivato al 39,25 % contro il 31,9% dell’ex sindaco forzista sostenuto anche dal veneziano Brugnaro. Determinante la scelta dei 24,7% di elettori che due settimane fa ha votato per la coalizione Pd-M5s: dalla segreteria dem regionale è arrivata l'imbeccata a favore del "male minore"
L’uscente di centrodestra parte in netto vantaggio, lo sfidante di centrosinistra appare in forte rimonta. Appelli e comizi finali poco efficaci: la città è in subbuglio, tutta presa dalla rivolta no green pass che ha messo a rischio l’attività in porto. Determinante la mobilitazione degli elettorati che i due saranno capaci di mettere in atto, mentre l’astensione si preannuncia a livelli impressionanti. Lunedi pomeriggio il verdetto
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