Il ristorante San Domenico non solo è un’insegna di fama mondiale ma è soprattutto un’icona di stile. A partire dalla sua nascita, nel 1970, grazie all’intuito del fondatore, l’indimenticato Gianluigi Morini, in questo tempio del gusto si sono succeduti dei veri maestri: il primo fu Nino Bergese che diede l’impostazione sontuosa e borghese che, da allora, caratterizza questa cucina; fu poi il turno di Valentino Marcattilii, che traghettò il San Domenico verso uno stile più sofisticato e attento, con leggere influenze francesizzanti; e quindi ora Massimiliano Mascia che, raccogliendo il testimone dallo zio, ha aggiunto del suo leggerezza e definizione gustativa. I grandi classici di questo luogo, come l’«uovo in raviolo» e la mattonella di fegato d’oca al tartufo, continuano a essere presenti (e sono, come sempre, smaglianti e imperdibili), ma si alternano a proposte più fresche e stagionali, come il baccalà in tempura al nero di seppia e purea di broccoli, i ravioli di astice e burrata con crema di crostacei e paprica, e il petto e coscia di piccione con crema di topinambur, polvere di caffè e pasticcio di fegatini glassato ai mirtilli. La cantina, gestita da Francesco Cioria, è ricca di importantissime bottiglie italiane e francesi, con una profondità di annate altrove impensabile (meritano la visita gli ambienti sotterranei che la ospitano). Il servizio, curato da Natale Marcattilii insieme a suo figlio Giacomo, rasenta la perfezione per cortesia e finezza. Gli ambienti continuano a mantenere tutto il fascino intramontabile che contraddistingue questa cattedrale dell’alta ristorazione italiana. Menu a 180 e 210 euro, colazione di lavoro a 70. Ci si attesta intorno a 200 ordinando alla carta.
Premio “Sommelier dell’anno” – Emilia-Romagna a Tavola 2025 / La Viarte
Via Gaspare Sacchi, 1 – Imola (BO)
Tel. 054229000
www.sandomenico.it | [email protected]
Turno di chiusura: lunedì; domenica sera;
anche a pranzo sabato e domenica in estate
Ferie: variabili