Quando dodici anni fa Paolo Marianini decise di cambiare vita, lasciando l’azienda di fertilizzanti bio per la quale lavorava per tornare alla campagna, la dicitura “grani antichi” non era ancora quella trovata di marketing che oggi campeggia, invadente, sulle etichette di prodotti anche industriali.
Allora forse mancava anche la figura del “contadino fornaio” che è lui oggi. Per Paolo Marianini, il ritorno alla terra, quella montuosa di Santa Sofia nell’Appennino forlivese, prese spunto da un ricordo: “Il pane che si faceva in casa mia e che ho mangiato fino ai miei 15 anni. Si smise di farlo quando mia nonna morì nel 1984”. Il recupero di quella “madeleine” quotidiana però doveva partire dall’origine: il chicco di grano. E così nel suo podere “I Tirli” Paolo seminò un mix di grani di varietà diverse, alcune di antica derivazione, farro e segale.
Coltivazione biologica dal primo giorno, biosimbiotica da qualche anno, e per questo l’azienda è inclusa nel distretto agricolo che in Val Bidente coinvolge oggi una decina di agricoltori e allevatori che micorizzano i loro terreni. Imparato a coltivare il grano, trovato il mugnaio di fiducia, il Molino Pransani nel Cesenate, Paolo Marianini ha studiato da fornaio. E oggi impasta pane e la biscotteria dolce e salata con lievito madre e cuoce nel forno a legna.
Da qualche anno Marianini coltiva anche grano duro Senatore Cappelli, nelle zone di Longiano, Montiano e Castrocaro e ha acquistato una piccola trafila professionale per produrre pasta essiccata naturalmente e venduta direttamente, come tutti gli altri prodotti, a ristoranti, gruppi di acquisto e mercati contadini della Romagna.
Azienda Agricola Tirli – Via Rio Sasso Santa Sofia, Forli-Cesena (FC)
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