Una nuova gestione per un locale che vuole scrivere una nuova storia affidandosi ad un “giovane di belle speranze”, ovvero lo chef Mattia Turcato, che oltre a una bella mano ha alle spalle un breve ma significativo percorso da Igles Corelli. Diciamo subito una cosa: il ristorante ha aperto a maggio 2021 ed è difficile dare una valutazione definita perché il percorso è sin d’ora ambizioso e, pertanto, sarà lungo. Per cui, al netto delle piccole cose ancora da sistemare, è facile trovare riscontri interessanti e puntuali nei piatti.
La proposta alla carta è molto ristretta ma ben focalizzata: quattro o cinque scelte a disposizione come antipasti, lo stesso vale per i primi e nei secondi piatti, con poco spazio lasciato (volutamente) alla tradizione, ma molta attenzione ai prodotti locali e alla qualità della materia prima. Tra le entrate: Tartare di agnello, cicorie selvatiche e latte di pecora di assoluto equilibrio e chiarezza e un Carciofo con Parmigiano 24 mesi e prezzemolo di grande intensità. Tra i primi segnaliamo un ottimo Tortello alla bourguignonne con lumache e verza e per chi osa un Riso con colombaccio in purezza, netto e preciso. Tra i secondi molto buono il Galletto con patata affumicata, bietola e mela e l’Anguilla del Delta, che tanto piacerebbe anche a Igles Corelli stello.
Il dehor estivo affaccia su una suggestiva piazzetta esterna, decorata con murales. E benché carta dei vini e servizio attendano ancora di trascorrere il periodo di doveroso rodaggio, il progetto è senza dubbio da tenere sott’occhio. Il conto si assesta sui 55 euro, ma c’è la possibilità di seguire un menù degustazione a meno libera dello Chef da 50 e 68 euro (5 e 7 portate).