Malta, calcinacci, gru, betoniere. Pale, scarpe antinfortunistiche, reti in plastica bucherellate di un colore tra l’arancione e il rosso. Polveri che si alzano, un rumore di sottofondo di macchinari in funzione e di persone che si danno indicazioni l’un l’altra. Ma se i cantieri edili fossero anche molto altro?
È di questo avviso Daniela Niederstätter, board member dell’impresa di famiglia leader in Italia nel noleggio e nella vendita di macchinari edili e nei servizi correlati. “Il nostro comparto è ancora molto tradizionale o, almeno, è visto tale – afferma –: con Open Factory puntiamo proprio a scardinare certi preconcetti”.
L’azienda, sede principale a Bolzano e più di 43 mln di fatturato l’anno scorso, è alla sua prima partecipazione all’opening di cultura industriale e manifatturiera promosso da ItalyPost, Touring Club Italiano e L’Economia del Corriere della Sera. Lo stabilimento che aprirà le sue porte, però, non è quello a sud della città altoatesina, bensì quello di Castelli Calepio, nella bergamasca.
“Qui ci siamo concentrati molto sullo sviluppo del nostro centro di formazione – racconta Daniela Niederstätter –, ma la sede lombarda è nata anzitutto per soddisfare la crescente domanda di vendita e noleggio che registravamo da questa zona”. Una prima partecipazione cercata, quindi, anche “per farci conoscere ancora di più dal mercato”. Ma non solo. O non tanto.
“Vogliamo infatti – continua a spiegare – impegnarci affinché il nostro settore sia più riconosciuto: c’è tanta innovazione dietro a quello che facciamo”. Insomma, un modo certo per aprirsi a potenziali clienti, alla comunità locale e ai curiosi in generale. “Ma anche per aprire gli occhi” dice Daniela con entusiasmo: “Lavorare in cantiere dà tante soddisfazioni”.
Innovazione che si declina anzitutto sul versante della sostenibilità, che secondo la board member è un concetto che in Italia necessita ancora di essere sviluppato. “Nella nostra azienda, per esempio, utilizziamo macchinari di ultima generazione, perlopiù elettrici. Ma – aggiunge – abbiamo adottato anche processi più snelli, proprio per ottimizzare il nostro lavoro e quello dei nostri clienti e ridurre gli sprechi”.
Altro tassello è, chiaramente, costituito dalla digitalizzazione, non a caso protagonista proprio all’inaugurazione dello stabilimento bergamasco nel 2021. Già in quell’occasione, infatti, l’azienda aveva dato vita a uno showroom espositivo per presentare tutte le innovazioni riguardanti la tecnologia edile: da occhiali per la realtà virtuale a simulatori, da software per migliorare il lavoro degli operai al Bim, il Building Information Modeling usato per ottimizzare la progettazione e la realizzazione di costruzioni.
E poi, se ne accennava, il fiore all’occhiello dell’impresa bolzanina: la Niederstätter Academy. Quest’ultima, attiva dal 2015 nella sede in Südtirol, offre programmi completi rivolti a gruisti e carrellisti, operatori di macchine movimento terra e gru mobili, ma anche a datori di lavoro e collaboratori. Il tutto partendo da corsi base, passando per quelli di aggiornamento fino a quelli per esperti.
I numeri? “Quest’anno – dichiara la board member – abbiamo già formato più di 7.000 persone”. E poiché l’offerta formativa è così ampia, non c’è un’età media. “Come per il prossimo weekend di Open Factory: everyone is welcome – dice Daniela, che in alcuni passaggi dell’intervista usa l’inglese –. Come azienda vogliamo avere anche un impatto sociale”. Non stupisce dunque che, per esempio, nel 2016 il progetto dell’Academy abbia coinvolto alcuni rifugiati, al fine di garantire loro un inserimento qualificato nel mondo del lavoro.
In questa stessa direzione va anche il progetto della Summer School, lanciato quest’estate e rivolto ai giovani delle scuole medie e superiori che si vogliono avvicinare all’ambiente del cantiere. A loro l’impresa altoatesina destina delle attività volte a favorire la conoscenza delle diverse professionalità che si possono incrociare in questo luogo.
Sabato e domenica prossimi, la sede bergamasca di Niederstätter organizzerà dunque dei tour guidati di circa un’ora e mezza per raccontare la propria storia, ma anche le sue vision e mission (questo il link per iscriversi). Protagoniste saranno le stesse persone presenti, che nel momento di Innovation Playground potranno sperimentare, provando la demo di montaggio gru e assistendo alle manovre di sollevamento. Una visita che promette di essere, insomma, una vera scoperta. Per tutti.