La conseguenza di questa decisione è la chiusura del deposito di Castel San Giovanni, che impiega oggi circa 350 lavoratori diretti. La società non cambia idea poiché ha preso atto della chiara indisponibilità di alcune parti sociali ad avviare un serio percorso finalizzato alla risoluzione di questa situazione, e chiede che siano interrotte le forme di protesta da parte del sindacato
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