Nella storia del management, spesso proprio le figure femminili hanno saputo “anticipare” i cambiamenti in arrivo e farsi portatrici di una nuova visione del governo dell’azienda. Ecco che, anche in un momento come quello che stiamo vivendo attraversato da profonde trasformazioni, la valorizzazione delle competenze femminili e del potenziale delle donne nelle imprese può davvero essere preziosa per traghettarci verso il cambiamento necessario: questo, in sintesi, uno dei temi forti emersi dall’ultima tappa di Maps for Future. L’appuntamento che si è svolto lo scorso 26 maggio, dedicato al tema della leadership femminile, ha segnato la conclusione del progetto Il valore della diversità di genere in azienda per ecosistemi lavorativi “smart” finanziato dalla Regione Veneto a valere sui fondi POR FSE 2014-2020 (DGR 0526 – Il Veneto delle donne – Strumenti per la valorizzazione dei percorsi professionali e per la partecipazione al mercato del lavoro).
In apertura Luisa Pogliana, fondatrice dell’associazione Donne Senza Guscio, alle spalle una lunga esperienza come manager, autrice di “Una sorprendente genealogia: l’autorità femminile nel management dall’800 a oggi” ha accompagnato i partecipanti in un affascinante viaggio attraverso figure come la fondatrice della London School of Economics Beatrice Webb, la consulente di Roosvelt teorica del management Mary Parker Follet, la docente di organizzazione aziendale Joan Woodward capace di “smontare” il mito dell’efficienza del taylorismo, la dirigente d’azienda Marisa Bellisario.
Storie e figure spesso dimenticate o raccontate solo in modo parziale, caratterizzate da alcuni principi ricorrenti: la partecipazione dei lavoratori nelle scelte strategiche aziendali per favorire l’efficienza, la leadership condivisa, la necessità di far emergere ogni modello dall’evidenza empirica, il valore del merito, il coraggio di innovare profondamente come, solo per citare un esempio, la scelta ante litteram di Marisa Belisario di cambiare i criteri “maschili” di reclutamento o di introdurre l’orario flessibile.
«Lavorando a questa ricerca – ha spiegato Pogliana – ho fatto una scoperta sbalorditiva: In ogni periodo del management c’è sempre una donna che prima degli altri è riuscita a capire cosa stava succedendo». Il viaggio di Pogliana arriva fino agli anni Duemila, al racconto delle storie di donne che «hanno sperimentato sulla loro pelle cosa significa vivere in una società patriarcale, sono entrate nei luoghi decisionali alti dimostrandosi in grado di combattere i modelli consolidati e cambiare il lavoro con un agire politico».
Una lezione a cui ispirarsi per costruire un modello di management capace di affrontare il cambiamento a partire anche da nuove politiche di diversity e inclusion da applicare in azienda (scopri i corsi dedicati all’interno del Progetto di Niuko Sostenibilità 360).