I dati, relativi al 2020, sono stati resi noti dal Consorzio di promozione e tutela della piadina romagnola. Emerge anche come la denominazione sia stata un valore aggiunto per il prodotto, tanto che l’87% della produzione generale è “Igp”. Il presidente del consorzio Biagini: “Gran risultato: i consumatori hanno visto nell'Igp una garanzia di qualità”. In sei anni la piadina è cresciuta del +225%
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