I settimanali Cult e Monitor questa settimana si sdoppiano per raccontare il Festival Bergamo Città Impresa. Un doppio appuntamento dedicato alle grandi trasformazioni che stanno ridisegnando il futuro dell’economia e dell’industria, offrendo ai lettori una panoramica completa delle sfide che attendono il sistema produttivo italiano e il vecchio continente.
Mentre l’attenzione mediatica globale è comprensibilmente concentrata sulle elezioni presidenziali americane e sulle loro potenziali ripercussioni negli equilibri mondiali, l’edizione di questa settimana di Cult sceglie di esplorare un altro fronte cruciale per il futuro: le trasformazioni in atto nel mondo dell’economia e dell’industria. Il settimanale dedicherà infatti un’ampia sezione agli spunti emersi dal Festival Bergamo Città Impresa, offrendo ai lettori un’analisi approfondita su temi fondamentali come l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione e la transizione ecologica. Questi argomenti, che stanno ridisegnando il panorama industriale contemporaneo, verranno raccontati attraverso le voci dei protagonisti che hanno animato la manifestazione bergamasca, fornendo una prospettiva concreta sulle sfide e le opportunità che attendono il sistema produttivo italiano.
Con Piero Martin, coordinatore del progetto Divertor Tokamak Test facility (Dtt) e professore di fisica sperimentale a Padova, un racconto di come la fusione nucleare stia passando da sogno a realtà concreta. Un settore dove l’Italia brilla inaspettatamente, con 2 miliardi di commesse già ottenute dal progetto Iter, replicando in laboratorio quella stessa energia che fa splendere il Sole.
Un focus particolare poi sarà dedicato al fenomeno del “nearshoring” e alla riorganizzazione delle filiere globali: dal “made in China” al “made next door“, quella tendenza sempre più marcata a riportare la produzione vicino a casa. L’approfondimento metterà in luce esperienze come quelle di Claudia Persico (Persico Group), Marco Bellini (Bellini) e Andrea Ganio (Spea), aziende che stanno ridefinendo i propri modelli produttivi in risposta alle nuove sfide globali.
Una ridefinizione che passa anche per il “prevedere per prevenire“, non più solo uno slogan: Carlo Congiu di Deloitte & Touche, Alessandro Liani di Video Systems e Raffaella Donghi di Sangalli racconteranno come la manutenzione predittiva stia rivoluzionando il modo di fare impresa. Un viaggio nel futuro dell’industria dove i guasti si anticipano prima che accadano e le macchine comunicano quando necessitano di manutenzione, trasformando quella che una volta era fantascienza in pratica quotidiana.
Con Monitor, l’attenzione si sposta necessariamente su come l’Europa stia affrontando la vittoria di Trump e sulle sue implicazioni future. Mentre le cancellerie del Vecchio Continente cercano di metabolizzare quello che gli analisti già definiscono “l’incubo economico europeo“, il settimanale esplora le forme che assumerà questo, usando un eufemismo diplomatico, “riallineamento delle relazioni transatlantiche“.
Dalla Camera di Commercio di Bergamo, Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors ed ex presidente del Consiglio, proverà a delineare la rotta per un’Europa che si trova a dover ripensare la propria posizione strategica. Non esattamente un compito facile, considerando che il nuovo inquilino della Casa Bianca ha già promesso dazi a doppia cifra.
In questo scenario di incertezza, diventa cruciale capire come proteggere e rilanciare il tessuto industriale italiano. Un tema che verrà affrontato da Federico Visentin, presidente di Mevis, Fondazione Cuoa e Federmeccanica, e Patrizia Micucci, fondatrice e senior partner di NB Aurora, che analizzeranno le strategie per mantenere competitivo il Made in Italy in un contesto dove le regole del gioco cambiano a velocità vertiginosa.
Il quadro si completa con Adriana Cerretelli e Francesco Giavazzi che affronteranno quello che è un nodo cruciale: come può l’Europa evitare di diventare terreno di scontro tra Washington e Pechino. Una partita che si gioca su più tavoli, dall’energia alla tecnologia, mentre Andrea Bolla (VIVI Energia), Silvia Bodoardo (Politecnico di Torino) e Michele Bolognese (Fondazione Bruno Kessler) ci ricordano che c’è anche una transizione energetica da gestire.