Nonostante l'attrattività delle imprese che compongono il distretto biomedicale di Mirandola (1,8 mld di fatturato nel ‘21), il territorio non sembra offrire a chi ci vive molte opportunità dal punto di vista sociale e culturale. Da qui, la scelta di una decina di imprenditori di dar vita ad un gruppo impegnato nello sviluppo del territorio e della sua qualità di vita. La dg di Encaplast “Le nostre aziende non occupano numeri, ma persone che ci danno la loro professionalità. E che necessitano di una vita piena di occasioni”
Pubblichiamo il contributo del sociologo uscito sul Sole 24 Ore il 15 dicembre 2021. La linea demografica del Paese sta peggiorando in modo drammatico. Nei piccoli comuni i giovani diventano un bene raro quanto prezioso, rappresentando l’unica possibilità in grado di cambiare il destino dei territori diffusi, purché ci rimangano a vivere o ne siano attratti. Per scongiurare in qualche modo questo destino si muovono anche tante imprese che provano a investire il proprio capitale reputazionale in quello sociale delle comunità
Denatalità, spopolamento e scarsa attrattività di alcune aree, carenza di manodopera. Tre problemi strutturali legati tra loro e destinati ad acuirsi. Le imprese hanno iniziato ad attrezzarsi, ma il welfare aziendale non basta più. Serve guardare al territorio e valorizzarlo. Gli esempi di Parma, io ci sto!, il progetto Giano a Cartigliano, l’iniziativa #WeCare a Mirandola e l’impegno sociale delle aziende di Novara
I circa 90mila cantieri che secondo l'Ance rischiano di essere paralizzati dal blocco della cessione del credito, corrispondono a tanti contribuenti che vi avevano fatto affidamento. Un circolo vizioso derivante dall’alluvione normativa che è intervenuta più volte in corso d’opera rendendo gli adempimenti più stringenti, dalla difficoltà di reperimento dei materiali, dalla stessa sfiducia legata all’incertezza del periodo. L’ad di Zanutta: “I privati hanno risposto in maniera straordinaria quando è partito il Superbonus, ma ora fanno fatica a capire i problemi”
La crisi di liquidità tra le imprese edili mette a rischio il pagamento delle forniture. Zanutta (ad dell’omonima azienda): “Ci troviamo con molta esposizione verso clienti senza liquidità. In alcuni casi abbiamo acquisito i loro crediti fiscali. Ma ora non riusciamo a cederli”. Nessi (ad di Eternedile): “Abbiamo limitato il rischio attraverso il credit risk management”. E aggiunge : “Lo Stato doveva canalizzare la cessione esclusivamente verso le banche. Le imprese facciano le imprese”
Il Superbonus ha rivitalizzato il settore edilizio ma ha rappresentato un costo enorme per le casse dello Stato. Oggi, nonostante il nuovo Governo disconosca il meccanismo dei crediti, l’unico modo per tutelare le imprese del comparto è agevolare la sana circolazione di quelli ormai immessi nel mercato. Per farlo non è per forza necessaria l’intermediazione delle banche. Anzi, il rapporto diretto fra imprese oltre a rappresentare un nuovo sbocco per i crediti bloccati sarebbe anche un’alternativa meno onerosa. Rimangono dubbi sull’operazione della Provincia di Treviso (che è stata intanto assurta a “modello”)
“Se sbagliando si impara, capita anche che facendo tutto giusto si sbagli. Blockbuster o Nokia ne sono un esempio: hanno fatto tutto giusto, ma poi è arrivato qualcuno che – sbagliando – ha fatto le cose meglio”. Così Alessio Cuccu, ingegnere dei materiali con una lunga esperienza nell’a...
Il Legislatore non ha previsto possibilità di deroghe alle scadenze e chi le sfora è tagliato fuori dalla maxi-agevolazione. È chiaro, quindi, che se i lavori partono in fretta o se non procedono spediti, qualunque ristrutturazione rischia di saltare o di dover essere pagata con un conto ben più salato del previsto dai proprietari. Federico Nessi, ad di Eternedile: "I ritardi nei cantieri li ho verificati sulla mia pelle, vivo in un condominio che è stato oggetto di ristrutturazione esterna: dopo quasi un anno, i lavori non sono ancora finiti"
"Le operazioni di cessione del credito sono quasi del tutto bloccate”, spiega il vicepresidente dell’Ance BG, Della Giovanna. Al sicuro solo chi ha smesso di lavorare con lo sconto in fattura, come la trevigiana Itlas, o chi, come la bergamasca Fratus Restauri, accetta lavori solo quando (e se) la banca garantisce l’acquisto. Il presidente di Cna Costruzioni Lombardia, Franchi: “Il rischio vero è l’affacciarsi di realtà che propongono acquisti a prezzi insostenibili”. Le ipotesi di soluzioni del presidente di Confartigianato Veneto, Boschetto
Rispetto al 2012, oggi in Italia ci sono 15mila bar in meno, e ogni anno sono almeno 10 mila le imprese che abbassano la serranda per cessata attività. Il settore ha attirato negli anni anche diversi imprenditori stranieri, a partire dalla comunità cinese. In Italia il 12,2% dei bar, circa 12mila, è gestito da stranieri: percentuale che in Lombardia sfiora il 20% e lo supera in regioni come Veneto ed E-R. L'esempio di Venezia, attraverso le parole dei gestori dei bancari
La catena nata a Milano nel 2015 da un’idea di Simone Ciaruffoli e Martina Valentini, coniuga la qualità del prodotto al servizio da fast food. Fra i segreti per arrivare a 19 punti vendita la capacità di rendere le operation semplici e replicabili e il “non aver ceduto troppo presto agli investitori e al franchising”. Opzioni che si vaglieranno in futuro, intanto si guarda al '23 per consolidare la propria posizione sul mercato
In Veneto, E-R e Lombardia fra il terzo trimestre ‘21-‘22 si sono perse rispettivamente 458, 563 e 1.211 imprese attive nel settore. I ristoratori: “Grazie alle facilitazioni offerte dal Governo, nel ‘21 aprire un’attività sembrava conveniente. Poi quest’anno sono arrivati i problemi, e molti hanno ceduto”. Pesano l'aumento dei costi e la mancanza di manodopera. Intanto cresce l’offerta “a poco prezzo”, a causa della riduzione della capacità di acquisto dei più. "Ma chi spendeva molto continua a farlo”
Per fronteggiare gli alti costi di materie prime, personale, locali, ricerca e strumenti, non è sufficiente riempire il locale. Berto (San Martino): “Tanta attenzione per evitare sprechi e contenere i costi di gestione”. Bartolini (La Buca): “Cerchiamo il rapporto diretto con i fornitori e abbiamo aperto altri quattro locali”. Alajmo (Le Calandre): “Abbiamo deciso di crescere per evitare di lasciare persone a casa”
Energia elettrica, gas, gasolio e fertilizzanti sono le materie prime che fanno registrare una discesa dei prezzi nelle ultime settimane, dopo l’impennata del 2022. Si allenta la pressione sui costi di produzione per le aziende, ma restano molte incognite nel 2023. Per Salvan (Coldiretti Veneto) “si rischia un problema di approvvigionamento e il rialzo dei prezzi dei concimi se tutti ordinano insieme”. Mentre per Simonazzi (Coldiretti Milano) “preoccupa la riduzione dei valori di latte e carne chiesta dall'industria”
Secondo Coldiretti il carrello della spesa si è ‘alleggerito’ del 6,3% per quanto riguarda la quantità di prodotti alimentari acquistati ma che, contestualmente, si è ‘appesantito’ del 6,6% in termini di spesa finale. Gli italiani, quindi, per sventare la tempesta economica perfetta, alle note catene di supermercati della grande distribuzione, preferiscono l’acquisto al discount. E i prodotti di marca restano sempre più spesso sugli scaffali, scavalcati dalle sottomarche e dagli alimenti low cost
Per il fondatore di T-Commodity, società specializzata nei servizi di market intelligence, risk management e formazione su commodities, non ci sarà alcun sostanziale calo dei prezzi. Anzi: “Il mondo finanziario vede le materie prime in rialzo per l’accelerazione della Cina, che ha abbandonato la politica zero Covid e assorbe oltre il 50% dei metalli”. A spiegare la dinamica nella sua interezza, però, “sono la de-globalizzazione e le politiche climatiche”
Dopo il raffreddamento in autunno, i prezzi in molti casi tendono di nuovo a salire. Poliero (Legor): “Le materie preziose crescono, anche sui metalli secondari non c’è una tendenza al ribasso”. Porta (Porta Solutions): “I costi di produzione sono destinati ad aumentare ancora”. L’energia cala, ma chi ha acquistato futures l’ha fatto a prezzi ben più alti degli attuali. Le variabili sono tante e rendono difficile ogni previsione. Fra i fattori da tenere sotto osservazione anche l’effetto dell’aumento dei tassi dalla Bce, mentre l’inflazione core aumenta
Roberto Antonione, triestino, ex senatore e sottosegretario agli Esteri, è dal 2019 segretario generale dell’Iniziativa centroeuropea. Ci offre la sua lettura delle complesse dinamiche nei Balcani. “La Russia potrebbe appoggiare le rivendicazioni della Serbia sul Kosovo, per mantenere un’alleanza già conclamata. La mancanza dell’Ue lascerebbe spazio anche alla Cina”. A frenare i processi di integrazione “sono la Francia e le nazioni del Nord. Mentre la nostra economia ne beneficerebbe”. Il 24 a Trieste una conferenza sul tema col ministro Tajani
Nonostante siano tutt’altro che trascurabili gli interscambi commerciali con l’area balcanica (3,7 mld per la Lombardia nel primo semestre 2022 e 1,7 mld per l’Emilia-Romagna), la tensione Serbia-Kosovo non sembra preoccupare i settori più attivi. Confindustria Brescia spiega che "le nostre aziende commerciano con i due Paesi ma ancora poco, si sono rivolte di più ad altri mercati". Mentre il comparto ceramico di Modena e Reggio Emilia raggiunge vendite per 21 mln di mq nei Balcani (su 458 mln totali) e si rivela altrettanto poco preoccupato dai possibili sviluppi
Le tensioni all’interno del Kosovo rischiano di essere esacerbate dalla congiuntura attuale. Il conflitto avrebbe un peso per le nostre imprese che esportano nei Balcani (in primis la concia veneta, i macchinari e metalli lombardi, la ceramica emiliana) e metterebbe a rischio i collegamenti con l'area. Più in generale una mancata integrazione farebbe rimanere inespresse le potenzialità di mercati a noi vicini e affini. L’esempio fruttuoso della Croazia. Le parole di Pahor e le prime preoccupazioni degli attori economici
Sono oggigiorno noti e diffusi, nell'ambito agricolo, impianti di essiccazione per foraggi, per la produzione di fieno di alta qualità nelle aziende produttrici di latte e derivati, d'allevamento animale, produttrici di fieno per vendita, e simili. All'interno di tali essiccatoi vengono alloggiate ...
L’area balcanica ha assunto negli ultimi anni un importante interesse economico per l’intero Nordest. Il solo Veneto ha esportato nei primi 9 mesi del ‘22 quasi 4 mld di euro di merci. L’importanza commerciale del territorio balcanico riguarda anche l'approvvigionamento delle materie prime. Il presidente della società per l'internazionalizzazione delle imprese del Nord Est: “Dobbiamo considerare i Balcani attraverso un approccio olistico. Una guerra tra Serbia e Kosovo colpirebbe l’intera area commerciale”
Sì è chiusa nei giorni scorsi l’Iniziativa Strategica Fondirigenti “Cross Generational learning: le condizioni organizzative e formative per un apprendimento efficace”, un progetto di Federmanager Vicenza e Confindustria Vicenza realizzato da Niuko Innovation & Knowledge: un percorso di ...
L’editorialista del Corriere della Sera sottolinea che la quota di esportazioni italiane nel mondo è rimasta invariata, sintomo di tenuta nonostante le discontinuità di questi anni. A giovare alla competitività del Paese anche i salari bassi. E sul perché l’Emilia abbia sopravanzato il Veneto nel valore di esportazioni: “In Emilia ci sono più campioni e una logica di sistema che permette di avere filiere più strutturate”. La prossima sfida per le imprese? Cogliere anche le occasioni date da una domanda interna che crescerà
A differenza delle altre regioni, l’incremento delle esportazioni è più omogeneamente distribuito tra i diversi settori. Crescono i settori estrattivo (+146,5%), farmaceutico (+63,4%) e coke e prodotti petroliferi (+38%). Mentre, a livello geografico, l’export è diretto prevalentemente fuori dall’Ue (+44,8% verso gli Usa), e in crescita del 16,9% in Ue
Il Veneto conferma la sua vocazione all’export, pur essendo in termini assoluti al di sotto di Lombardia e, più significativamente, dell’Emilia Romagna. Nei 9 mesi del 2022 registra 60,7 mld di export, rispetto ai 51,7 mld del 2021. La crescita è del 17,5%, ma la quota sulle esportazioni nazionali scende dal 13,6% al 13,2%
La regione conta da sola per oltre un quarto delle esportazioni nazionali, crescendo del 20,5% nei primi nove mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Significativa la crescita nel settore dei prodotti in metallo, in cui la Lombardia è leader nazionale (+27,7%). A influenzare la crescita anche l’andamento dei prezzi delle materie prime
L’ad di Carel Industries parla di un aumento delle vendite estere reale, nonostante a gonfiare il dato siano anche il cambio positivo euro-dollaro e l’aumento dei prezzi. D’accordo anche Zuppichin, ad di Piovan: “L’export è solido grazie al backlog accumulato e ad un buon andamento dei mercati”. Situazione difficile solo in Russia e Cina. Nalini: "Gli imprenditori temono il fattore geopolitico in Asia e si spostano sugli Usa. È in atto una regionalizzazione dei mercati, la multilocalizzazione vince"
Il caso della stazione mediopadana a Reggio e lo sviluppo dell’aeroporto di Bergamo suggeriscono una soluzione per i problemi nei quali è invischiato lo scalo gestito da Sogeap. Più che alla città di Parma bisogna forse guardare al bacino che va da Milano a Bologna. E affidarsi a chi, come a Bergamo, ha saputo trasformare uno scalo giudicato periferico in centrale
Ambizioni della politica e delle classi dirigenti locali frenano il possibile sviluppo di molti aeroporti “minori” che continuano a chiudere in perdita. Eppure i grandi scali sono in via di saturazione e per i piccoli ci sono grandi opportunità. Il caso del rilancio del Catullo di Verona e di Bergamo – Orio al Serio dimostra che gli aeroporti vanno fatti gestire a manager e privati che favoriscono così crescita di territorio e imprese
Anche se sembra ci sia una contrazione nel commercio mondiale, forse dovuta all’aumento del costo dell’energia e, quindi, all’aumento dei prezzi, le domande di brevetti nel mondo continuano a salire.
Nel 2021 si sono avuti ben 3,4 milioni di domande con un aumento del 3,6% rispetto all’an...
Oggi se ne movimentano circa 40.000, ma il numero potrà crescere grazie ad una possibile espansione dell’attività di Dhl, così come a tutti gli interventi previsti da qui al 2030. Fra questi l’ampliamento del terminal cargo, la costruzione di nuove strutture, la realizzazione di un piazzale di deposito carburante e una nuova viabilità d’accesso. L'interesse dei grandi gruppi della logistica a ridosso dello scalo
L’amministratore delegato del Trieste Airport, Marco Consalvo, spiega che se il 2022 si chiuderà intorno ai 700.000 passeggeri, il prossimo anno la crescita ci dovrebbe essere grazie al nuovo accordo con Ryanair per l’aggiunta di tratte estere. Si tornerà a volare anche a Milano grazie ai fondi pubblici per la “continuità territoriale” (ammontano a 4 mln per il 2023). E sui bilanci ancora in rosso: “L’ebitda è sempre stato positivo, e quest’anno chiuderemo anche in utile per 4 mln”
Da Bologna a Venezia, fino a Padova, lo stato del mercato degli affitti nelle città universitarie è sempre più problematico. Se il 49,5% degli studenti risulta iscritto in una provincia diversa da quella di residenza, solo il 5% di questi trova posto negli alloggi pubblici. Ma il calvario inizia nel privato: prezzi alle stelle per le stanze singole, poca disponibilità per via delle case in ristrutturazione o la tendenza dei proprietari ad affittare solo ai turisti, considerati più redditizi. Al punto da rendere impossibile trovare casa, e contribuire a far calare, per la prima volta in 5 anni, anche le immatricolazioni
Non sempre tenuta nella giusta considerazione, una corretta progettazione del layout è fondamentale per garantire processi efficaci ed efficienti. Tecnicamente, la progettazione del layout si definisce come la disposizione nello spazio dell’insieme delle risorse trasformate o trasformanti all’i...
In a capitalistic economy, it’s rather easy to build a company solely on profit, without wasting much time or effort in engaging with potential or actual customers.
This means that for a company - even a people-centered one - the challenge is not how many zeros can be secured before the final b...
Gli studentati oggi assolvono a quante più funzioni possibili. Camplus, realtà pionieristica che nel Bel Paese ha iniziato oltre quarant’anni fa, offre 9.000 posti letto e servizi integrativi che vanno dalla mensa, allo psicologo, all’agevolazione della vita della community. A gennaio ‘22 poi, a Milano, è stata inaugurata la prima residenza italiana di aparto, che ha avviato numerose collaborazioni, tra cui l’installazione di due alveari per dare un esempio virtuoso di biodiversità
Da Udine a Bologna, passando per Padova, Trento e Milano, le Università si confrontano con la scarsità di posti letto per gli studenti che arrivano in città per studiare. Sono molti i progetti in cantiere. Qui li ricordiamo. La tendenza netta è quella di affidarsi ai fondi del Pnrr per portarli a completamento. In molti casi, però, non c’è alcuna certezza sull’arrivo effettivo dei soldi
C’è una nuova tendenza nel panorama immobiliare: i fondi investono sempre più sullo student housing (soprattutto a Milano). Ne sono esempio Coima Sgr, che nell’area dell'ex scalo di Porta Romana vedrà sorgere anche uno studentato, e Hines che è già al terzo grande progetto di questo tipo. Bonfiglioli (Coima Sgr): “Dopo la pandemia la scarsità di offerta si è intensificata e il trend accelererà”. Pagliani (Hines Italy): “Abbiamo liste d’attesa lunghissime. Il calo demografico non ci fa paura"
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 26.747 totali. La ripresa nel ‘21 è testimoniata dall’incremento del fatturato pari al 20% (7,2 mld di euro) e dal miglioramento della marginalità lorda (13,8% contro il 13,1% del 2020)
Per l’azienda di Villa Carcina, che supporta la produttività delle imprese che lavorano i metalli fornendo macchinari altamente efficienti e curandone la formazione del personale, il 2021 ha registrato una decisa ripresa. Dopo un 2020 più difficile, i ricavi sono cresciuti a 18,1 mln (da 11,1 mln), mentre Ebitda e utile sono più che raddoppiati a 3,2 mln e 2 mln. Nel ’22 il ceo Porta prevede “un ulteriore rialzo dell’Ebitda su valori record”. E per il futuro si punta al “consolidamento in Europa e Nord America”
La società, leader per la distribuzione di semilavorati in alluminio e altre leghe, durante il Covid è cresciuta molto con l’intero comparto. A fare la differenza per Almet Italia le scorte di magazzino, la capillarità sul mercato e l’essere parte di un gruppo internazionale come Amari Metals. Il direttore della filiale di Bologna Andrea Arbizzani: “Con i nostri magazzini manteniamo la vicinanza ad aree strategiche e affianchiamo le aziende che stanno crescendo”
La società, tra i principali player per il Business Process Outsourcing bancario e parte del gruppo Cse, ha chiuso il 2021 con un fatturato di 22,7 mln e un ebitda pari a 3 mln. Per rispondere alle sfide di un comparto altamente competitivo, Caricese applica il metodo Six Sigma, strumenti di RPA (Robotic Process Automation), ma senza dimenticare di investire nelle risorse umane. Marco Lodi, General Manager: “Stiamo continuando ad assumere anche in questo periodo, puntando sui giovani”
In Italia si contano circa 4900 corsi universitari.
Circa 1800 di questi sono corsi di laurea triennale mentre i restanti 3100 sono corsi di laurea magistrale.
All’interno di questo gruppo si contano circa 290 corsi nel campo dell’economia, circa 640 nel campo dell’ingegneria e circa 40 ...
Il quotidiano EmiliaPost ha selezionato le 1.000 aziende Best Performer della provincia di Bologna. Imprese che crescono, macinano utili e sono solide finanziariamente. Ecco chi sono. Lunedì 28 novembre al Best Western Hotel di Bologna la cerimonia di premiazione. Tantissimi gli imprenditori che interverranno ai confronti, presenti anche Calzolari di Granarolo, Innocenzi di Banca Finint e Dondi dall'Orologio di Nomisma. Ecco come partecipare e scoprire chi sono le 1.000 "Best"
I prossimi appuntamenti alla scoperta delle 1.000 imprese Best Performer delle 10 province più industrializzate sono a Treviso e Monza Brianza. Sono imprese piccole, a volte piccolissime, ma con molta voglia di crescere e pronte a confrontarsi sulle strategie vincenti. Moltissimi gli imprenditori e gli ospiti. A Treviso anche Enrico Marchi, Oscar Marchetto e Gianfranco Zoppas. Alla premiazione delle 1.000 migliori imprese di Monza Brianza parteciperà l’assessore regionale Guidesi
L’azienda di Cordigliano (TV), attiva nella produzione in legno e nell’arredo bagno,
vede nel ’21 anche una crescita del fatturato, che raggiunge i 16,6 mln. Il segreto? L’utilizzo di un legno 100% Made in Italy, proveniente anche dall’antica foresta da reme della Repubblica di Venezia, che viene analizzata per “fare del legno un uso virtuoso sotto il profilo ambientale”, spiega il direttore Dei Tos. E dal ’23 l’azienda diventerà società benefit
Da Seregno (MB) agli uffici di Ginevra e Madrid, con gli Stati Uniti sullo sfondo. È il percorso di crescita di Blossom, azienda specializzata in comunicazione, advertising e strategie digitali di branding per clienti commerciali e istituzionali. Che nel 2021 è cresciuta in termini di fatturato (5,29 mln da 3,08 del ’20), ebitda (661 mila da 334) e utili (446 mila da 160). Il co-founder Frigerio: “Nel 2022 chiuderemo in linea con l’anno precedente”. E aggiunge che “stiamo valutando di aprire una nuova sede a New York”
L’azienda di Mogliano Veneto (TV), che opera nel campo della ferramenta e materiali per la produzione di serramenti, chiude l’esercizio 2021 con Ebitda di 3,48 mln (era 1,57 mln nel 20), e un risultato d’esercizio oltre i 2 mln (826mila nel ‘20). Impegnata sul fronte sociale ed ambientale, la società è stata tra le prime in Italia ad ottenere il rating di legalità. Nel ‘23 l’ampliamento del sito produttivo di Dosson e l’installazione di nuovi magazzini automatici
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 20.642 totali. La ripresa nel ‘21 è testimoniata dall’incremento del fatturato pari al 18% (6,7 mld di euro) e dal miglioramento della marginalità lorda (9,6% contro il 10,3% del 2020)
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