Il calo di popolazione che sta subendo gran parte del Nord, dal Piemonte al Veneto fino al Friuli Venezia Giulia, è frutto sia della scarsa attrattività che dell’assenza di politiche di sostegno alle giovani coppie. A Milano le condizioni alla base del boom degli anni ’10 non ci sono più e dopo il Covid rischia un declino simile a quello che ha avuto Torino se non imposta la sua crescita su basi nuove. Bologna e l’Emilia riescono a crescere ma devono consolidare la rete dei servizi perché le aspettative di giovani e famiglie sono crescenti e sempre più differenziate. Altrimenti, come ormai è evidente, la tendenza al declino della popolazione si farà sempre più netta. Parla Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, editorialista del Sole 24 Ore e Repubblica, uno dei maggiori esperti nel campo della demografia
La Lombardia, assieme all’Emilia Romagna, sono le uniche regioni italiane a crescere di popolazione. M il dato lombardo deriva nei fatti esclusivamente da Milano, città dalla quale – vuoi per lo smart working vuoi per la crisi delle attività commerciali - molti si allontaneranno nei prossimi mesi. Il Piemonte e Torino confermano la profonda crisi che attraversa l’ex capitale dell’industria italiana
Nell'ultimo anno è cambiato completamente il mondo attorno a noi.
Un virus, che per qualche ragione legata ai pregiudizi che tutti noi ancora ci portiamo dentro ci sembrava potesse attecchire solo nella lontana Cina, non solo è arrivato in Italia, ma ha generato uno stravolgimento socioeconomic...
I dati relativi alle regioni che l’Istat classifica come Nord – Est mostrano pesanti cali di popolazione nella Venezia Giulia, Veneto e Friuli colpiti pesantemente con punte drammatiche nelle provincie periferiche di Rovigo e Belluno. L’Emilia invece vede crescere le sue tre principali province, mentre nella Romagna si salva solo Rimini. Il Veneto è l’unica regione del “nuovo triangolo industriale” a perdere popolazione
Se la nostra capacità di problem solving non è ben allenata, capita di non sapere con esattezza come affrontare una situazione complicata o di ottenere risultati diversi da quelli attesi dal processo di risoluzione. Per capire cos’è davvero e come funziona il problem solving, basta immaginare d...
L’Italia ha già perso più di un milione di abitanti in cinque anni. Il declino sembra essere correlato a quella che sono le geografie del Pil. Che vedono l’Emilia in forte crescita, Friuli Venezia Giulia e Piemonte attraversare una crisi profonda, la Lombardia salvarsi solo con Milano, e il Veneto – come aveva anticipato alcuni anni fa la Fondazione Nordest – seguire più il destino del Paese che quello del nuovo triangolo industriale
L’impresa sostenibile? Si inizia a costruire con la pulizia. La pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 ci ha ricordato l’importanza dell’igiene per la nostra vita in comune: pensiamo soltanto a come lavarsi le mani sia diventato di punto in bianco un’attività che merita attenzione e concent...
Per “lead generation” si intende l’insieme di strategie e attività volte alla generazione di “leads” ossia potenziali clienti interessati al prodotto/servizio dell’azienda.
Si tratta di un processo di fondamentale importanza all’interno di ogni azienda la cui efficacia determina la c...
Se in direzione Milano, bene o male, sia Bologna che Venezia sono ben collegate, le tratte Padova e Verona – Bologna sono ancora a due corsie e senza Alta Velocità ferroviaria. Eppure Emilia e Veneto sono le realtà più dinamiche del nuovo triangolo industriale. E a pagare il prezzo più alto della mancanza di infrastrutture è il Veneto
Il Veneto progetta (da anni) la tratta Padova – Monselice. L’Emilia Romagna addirittura da tredici anni quella tra Bologna e Ferrara. Insomma ognuno per conto proprio sulla base di input che non tengono conto delle sinergie possibili tra territori. E, in ogni caso, si è ancora solo alle buone intenzioni
Nonostante le due regioni risultino essersi sempre più integrate dal punto di vista economico, non lo sono affatto sul piamo infrastrutturale. Anzi, a volte vanno in concorrenza. Le cause? Nessun dialogo fra le classi dirigenti e una competizione tra i due modelli. “Servirebbe un tavolo che affronti problemi legati ai terreni di competizione per individuare quelli dove si può cooperare. Tocca alle confindustrie costruirlo”
In piena pandemia si sono distribuiti 64 milioni attinti alla riserva straordinaria. Ed oggi tutta l’attenzione dei vertici di Autobrennero è concentrata sull’assicurarsi il rinnovo della concessione senza dover andare alla gara europea. Il rischio sarebbe il non potersi spartire i ricchi utili prodotti dai pedaggi pagati da automobilisti e imprese. Che vedranno passare decenni prima di poter far viaggiare agevolmente merci e persone
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