Colpiti dal contraccolpo della recessione tedesca, i due interporti hanno annunciato un nuovo terminal ciascuno. Gasparato: “Strutture sulla stessa direttrice, vicine e quindi concorrenti”. Spinedi: “Il Nordest può ragionare su una dimensione più ampia e fare squadra per contrastare i competitor del Nord Europa”. Tensione sulla riforma degli interporti trainata da Verona: “Bologna e Padova uniche contrarie, ma l’avevano approvata anche loro”
La sostenibilità ambientale si misura grazie alla riduzione delle emissioni e la carbon footprint. “Ben più difficile è dimostrare quella sociale, parte però fondamentale dell’Esg”, sottolinea Petruccioli di 21 Invest. Intervenuta alla Green Week sul tema “Finanza Esg”, constatava che “gli investitori istituzionali sembrano temere ancora il commitment forte su obiettivi di sostenibilità”
Nel settore del cleaning da oltre 50 anni, con servizi personalizzati di pulizia e igienizzazione a oltre 2mila clienti (tra cui Trussardi e Porsche), l’azienda bergamasca si distingue per il suo impegno nel sostegno dello sport, eventi culturali locali e istituzioni come l’Università. Partner di squadre sportive come Atalanta e Chorus Volley Bergamo, Fra.Mar supporta anche progetti come “Creo-Lab Sustainability”, un laboratorio per studenti per l’innovazione e la creatività
A fine ’22 il gruppo lodigiano deve rinunciare al 60% della sua produzione a causa di un incendio, ma il macchinario sostitutivo può arrivare solo dopo un anno. “Il personale ha capito la situazione e cooperato: lavorando su tre turni, nel fine settimana e in sedi distaccate”. Il risultato? Castagna Univel ha perso solo qualche punto percentuale rispetto ai 62 mln di fatturato e agli 8,4 mln di Ebitda del ’22. E ora l’ad del gruppo ha dato il via alla propria impresa sociale nel piacentino: “Diamo lavoro a persone fragili, per fare qualcosa di positivo per chi ha meno possibilità e per la comunità”
Il nuovo libro dello chef pluristellato Davide Oldani, “Visioni Pop. Una passione lunga 20 anni”, è stato presentato durante l’appuntamento “Non solo stelle rosse”. Non una raccolta di ricette, ma “una riflessione su come siamo rimasti fedeli a noi stessi nel cambiamento”, spiega lo chef. E un manifesto della sua Cucina Pop, fatta di menù a prezzi popolari con l’impiego di materie prime povere: “Vorrei trasmettere la mia esperienza ai giovani. Hanno sempre qualcosa da insegnarmi e vorrei restituire un po’ della fiducia che ripongo in loro”
Nella seconda edizione del Premio Green Book la Giuria dei lettori ha scelto come vincitore il libro del geologo Gianluca Lentini dal titolo “La Groenlandia non era tutta verde” (Egea). Un’opera che si presenta come un viaggio esaustivo nel mondo del cambiamento climatico, dall'origine umana alla sua mitigazione e adattamento
Forestazione urbana e nuove tecnologie sono strategie indispensabili per contribuire al freno del riscaldamento globale. Tuttavia, il problema cruciale sono gli impatti delle attività antropiche cittadine, dato che edifici e trasporti rappresentano l’80% delle emissioni. Serve, dunque, una visione olistica della città, che tenga conto anche degli aspetti di maggiore vulnerabilità sociale. Alla Green Week a Parma se ne è parlato con gli esperti nel panel “Città verde e resilienza urbana”
Per le imprese oggi la digitalizzazione “fa ancora paura per il costo”, ma senza “non avremmo chance nella competizione con India e paesi esteri”, ammette Scutigliani (Metalcastello). Il percorso di trasformazione digitale deve partire, secondo Valgimigli (Quin), “da una cambio di paradigma delle persone e da una revisione dei processi”. Per Businaro (Novation Tech) e Conterno (Nice Footwear), il digitale serve per “sapere in anticipo cosa chiedono i clienti” e “ridurre i tempi per essere più competitivi”
L’esperto economista, autore de "Il Grande Scollamento", ha fatto il punto sugli equilibri geopolitici in atto nel mondo. “L’attentato di Mosca potrebbe giustificare un’accelerazione nell’operazione in Ucraina”. Terrorismo che per Magnani “andrebbe affrontato in maniera globale dalle grandi potenze”. Inevitabile un passaggio su elezioni americane e europee: “Trump non va sottovalutato. Biden ha proseguito il protezionismo avviato dal predecessore”. In Europa “il problema resta l’assenza di una leadership forte”
Nel corso dell’evento “I fattori determinanti per la crescita” gli imprenditori si sono confrontati su cosa serva alle aziende per compiere il salto dimensionale. Dalla Rosa (Armes): "Senza persone non si costruisce nulla". Nocivelli (Epta): "Sono fondamentali le acquisizioni". Lanza di Fae Technology evidenzia invece l’importanza dell'apertura in Borsa: “La volontà di tenere chiuso il capitale è il maggior limite alla crescita delle imprese. Ma avere investitori crea una challenge virtuosa”
Con Internet e i social media le aziende lungo la filiera hanno trovato modo di distinguersi sul mercato, valorizzando la componente di cui si occupano agli occhi di chi compra il prodotto finale. Oggi si parla di “storie complesse che riflettono i valori e la visione di un'azienda”, spiega Vincenzo Carlone. Un’occasione anche per le Pmi “purchè ci sia un’attenta pianificazione con il coinvolgimento di professionalità ad hoc”
Il senior vice president di Pirelli per la cultura e presidente di Museimpresa e Fondazione Assolombarda, sottolinea che le imprese italiane sono “eccellenti nel saper fare, ma devono migliorare nel raccontare”. Una narrazione che però “non deve essere propaganda aziendale, ma una rappresentazione autentica che include successi e fallimenti”. I libri sulle aziende devono contribuire a consolidare l'identità aziendale, condividere pratiche efficaci e coinvolgere i dipendenti
L’evento di presentazione della ricerca in Sala Borsa sarà solo l’antipasto del tour che toccherà Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Triveneto, Toscana e Marche. Al centro di ogni tappa gli imprenditori che guidano queste aziende “campioni di crescita” e che sul palco racconteranno le proprie storie di successo, ma anche le sfide affrontate negli anni scorsi e quelle attese per il 2024. Tra i nomi già confermati nell’evento di Parma anche Davide Bollati (Davines), Nicoletta Azzi (Panguaneta) e Alberto Figna (Compagnia Generale Molini Agugiaro e Figna)
Sebbene già nel 2023 la crescita del Pil italiano sia stata nell’ordine dello ‘zero virgola’, e per il 2024 la previsione sia la stessa, le imprese Champions riusciranno a portare a casa quasi un +6% nell’anno in corso. Dal sondaggio del Centro Studi di ItalyPost su un campione delle 1.000 migliori imprese italiane emerge anche che la marginalità segnerà un +6,2% medio e l’utile netto un +5,8%
In principio fu la Brianza, poi la supremazia nel settore è passata al Nord Est. La storia della nascita del distretto di Brugnera, raccontata da un imprenditore che ne è stato protagonista, Pier Giorgio Presotto (oggi presidente di Arblu). E poi il passaggio dalla centralità del mobile comunemente inteso all’arredo bagno, con il cambiamento di approccio dei consumatori. La parabola dagli anni ‘50 ad oggi
Stando al preconsuntivo del Centro Studi FederlegnoArredo nei dodici mesi scorsi il settore ha lasciato sul terreno otto punti percentuali rispetto al ’22. Perde più del 10% il mercato interno, ma “è un calo fisiologico” per il presidente Claudio Feltrin, che ribadisce: “Nessun allarme, veniamo da anni eccezionali”. Quello estero (che però vale un terzo del totale) si limita a segnare un -4,5%. Sul confronto con il ’19, che vede ‘in vantaggio’ il ’23 per 10 mld, “pesa però l’inflazione”. Il ’24? “Troppo presto per fare previsioni, ma quale segnale positivo c’è: speriamo di poter chiudere sugli stessi livelli dell’anno scorso”
Originariamente regolate dal Codice della navigazione del 1942, le concessioni balneari sono state oggetto di complesse evoluzioni normative ed europee. La legge italiana 88/2001 aveva introdotto il "rinnovo automatico" delle concessioni, abrogato nel 2010 dal governo Berlusconi per allinearsi alle direttive europee che obbligavano l’assegnazione delle spiagge tramite gare pubbliche. Dopo diverse proroghe delle concessioni vigenti, il Consiglio di Stato, nel 2021, ha annullato il prolungamento al 2033, imponendo le procedure ad evidenza pubblica entro il 2023. Tuttavia, il governo Meloni ha introdotto un nuovo rinvio al 2024, a cui l’Ue ha risposto avviando una procedura di infrazione
Per l’assessore regionale al Turismo i Comuni che, dopo Rimini, hanno prorogato le concessioni balneari al 31 dicembre del 2024 hanno fatto l’unica cosa giusta possibile, “in mancanza di un decreto attuativo del Governo che esponga le regole con cui andare a gara”. La priorità ora è “preservare le oltre 1.500 imprese a carattere famigliare che operano in questo settore”. La soluzione che caldeggia Corsini è quella della proposta in tre punti presentata già al governo Conte II: “Andare a gara riconoscendo il valore aziendale, fissando il canone concessionario e limitando il numero di partecipazioni alle evidenze pubbliche per ogni soggetto”. Il Veneto? “È strano che sia l’unica Regione con una propria legge in materia”
Secondo l’ultimo rapporto di Confcommercio tra 2012 e 2013 il mondo della ristorazione è tra i pochi ad essere in attivo per numero di imprese (+2,3%), grazie all’aumento dei ristoranti che ha compensato l’arretramento dei bar. “I consumi e la domanda sono costantemente in aumento e lo saranno anche nei prossimi anni”, spiega Luciano Sbraga, vice-direttore della Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. “Resta sempre molto elevato il turnover”, con un’impresa su due che chiude i battenti entro i 5 anni dall’apertura. Sul segno ‘più’ dei ristoranti “incidono anche “attività take-away, pasticcerie e la nascita di catene di gelaterie”
Secondo i dati del registro delle imprese del capoluogo lombardo, dal 2018 al 2023 il totale delle imprese attive è passato da 18.981 a 17.617. Tra le ragioni, il cambiamento nello stile di vita dei consumatori, che preferiscono l'e-commerce, e l’aumento dei costi che a Milano è più alto che altrove (per il personale +25% rispetto ad altre città). Presentato ieri, durante la giornata conclusiva del Forum dell'economia urbana organizzato dal Comune, un piano triennale con l'obiettivo di riportare le attività nelle aree dove c'è un'alta desertificazione commerciale. 8 le linee di intervento: dati e informazioni, negozi e botteghe, vetrine su strada, attività storiche e mercati, alleanza di quartiere, economia civile, luoghi di incontro, spazi a basso costi
Sembra un'idea dissacrante, eppure offre qualche spunto di riflessione. È partita da Schio, nel vicentino, dove opera Fas International. Le radici sono della fine anni '60 con Antonio Adriani e con i distributori automatici, per poi proseguire nel segno dell’innovazione (su cui l’azienda investe ogni anno tra il 3 e il 4% dei propri ricavi). Fino a oggi, quando a guidare Fas ci sono i figli Luca e Mariangela, entrambi ad. E quando le vendig machine a marchio Fas vanno ben oltre alla distribuzione di snack e bevande, puntando a realizzare un e-commerce di prossimità in cui i distributori diventano delle ‘vetrine’ anche per i piccoli negozi di quartiere e per i loro prodotti, prenotabili online e ritirabili in collect point automatici
Accanto a chi punta a sopperire alla carenza di lavoratori in Italia attraendo manodopera dall’Africa, la bergamasca Carvico e la Fondazione E4Impact, nata su iniziativa dell’Università Cattolica di Milano, investono per creare una cultura imprenditoriale e industriale in loco. L’azienda dei tessuti tecnici elasticizzati è presente in Etiopia già dal 2017 con un impianto produttivo da 400 dipendenti, a cui fornisce training interni per elevarne le competenze. Dal 2022 ha anche aderito alla Fondazione presieduta da Letizia Moratti che dal 2010 ha formato 40mila lavoratori in 20 Paesi
La Regione ha aderito al progetto Thamm, finanziato dall’Ue con 8,6 mln destinati ad attività di formazione in Tunisia e Marocco col fine di portare nuovi lavoratori qualificati alle imprese nazionali. In partenza da gennaio 2024, il programma porterà nel distretto della meccatronica emiliana 500 dipendenti qualificati in tre anni. L’assessore Colla: “È giunto il momento di affrontare l’inverno demografico della nostra regione guardando fuori dai nostri confini e cercando di attrarre giovani lavoratori anche dal continente africano”
Su questo specifico settore i grandi marchi del lusso non hanno ancora messo le mani (se non in casi eccezionali). Il perché è che "c'è molta offerta", spiega il ceo della toscana Lem. Ma le cose potrebbero cambiare “a causa delle aggregazioni che stanno operando i fondi. Dal 2018 ad oggi hanno fatto sparire 25 aziende dal mercato”. Se andasse avanti così, “anche i brand inizierebbero a fare le loro valutazioni”
Fondata nel 1962 a Cornedo Vicentino, l’azienda specializzata nel tessile produce esclusivamente in Italia. Alla guida la seconda generazione della famiglia Riccardo Peruffo. I risultati finanziari mostrano una crescita costante, nel 2022 i ricavi erano pari a 87,7 mln (+26%), con un Ebitda pari a 18 mln (+13%), e l’Ebit pari a 11,3 (+10%). Dopo 1100 corner multibrand nel mondo e i circa 60 store monomarca, la strategia di espansione comprende l'apertura di un negozio a Madison Avenue e l'esplorazione di nuovi mercati nel Medio Oriente
Secondo il report appena uscito dell'Area Studi Mediobanca, la crescita del giro d’affari aggregato delle principali realtà del Belpaese è stata guidata da un notevole aumento delle vendite all'estero (+7%). Più dinamico il mercato asiatico, in sofferenza il mercato nordamericano. Sulle 175 over 100 mln prese in considerazione, 62 sono diproprietà estera che controlla il 41,6% del fatturato aggregato (il 23% è francese), soprattutto nella fascia lusso. La base produttiva rimane principalmente italiana, con il 76% degli stabilimenti sul suolo nazionale, soprattutto per le aziende di alta gamma (89%)
Tra ’19 e ’23 l’Emilia-Romagna perde quasi 22 mila abitanti, ma il saldo negativo per lo 0,49% è comunque migliore rispetto a quello del Nordest (-0,6%) e dell’Italia (-1,37%). L’Emilia è zavorrata dal -1,81% di Ferrara, mentre grazie alla boccata d’ossigeno data dal +0,71% di Rimini la Romagna limita il calo (-0,36%). Spiega il demografo e statistico Gianluigi Bovini: “Lo sviluppo sociale ed economico, quindi anche demografico, tende a concentrarsi lungo l’asse della via Emilia: va portato anche a territori più eccentrici. Ma abbiamo di fronte sfide che non sono circoscritte solo alla regione o all’Italia: stanno diventando mondiali"
Secondo i dati Istat la “locomotiva” d'Italia mostra segni di declino demografico, con una diminuzione complessiva di 34.324 abitanti dal 2019 al 2023. Milano è la città più colpita, che passa da 3.250.077 a 3.228.006 residenti (nella sola area comunale la flessione è del 2,6%). Al secondo posto Varese, con un calo di 5.354 unità (-0,6%) e poi Pavia, con 5.311 residenti in meno (-0,9%). Bergamo, terza in Regione per popolosità, rimane stabile, passando da 1.107.159 a 1.106.303 abitanti (-856, -0,07%). A crescere solo Brescia (+0,23%), Monza e Brianza (+0,71%), e Lodi (+0,52%)
Tra 2019 e 2023 la popolazione regionale è calata dello 0,72% (-35mila abitanti), con segni di rallentamento più evidenti nelle aree marginali come Belluno (-2%) e Rovigo (-2,3%). In calo anche le province più industrializzate, ad eccezione di Verona (+2,8mila residenti) grazie alla crescita dei comuni dell’hinterland. Pesa il mancato sviluppo delle infrastrutture, con Vicenza, Padova e Venezia che attendono ancora la Tav verso Milano, opera essenziale per contribuire alla competitività del territorio. Conferma il demografo Della Zuanna: “In Veneto si paga la mancanza di un sistema di servizi pubblici sul ferro degni di questo nome”
La manifestazione, giunta alla sua 70esima edizione, è l’espressione di un distretto dalla storia ultracentenaria, con radici in epoca romana e longobarda e fiorito a partire dal ‘300. Specializzate in gioielli d’alta gamma, oggi le aziende vicentine producono un fatturato di 3 mld di euro, generato per il 50% dalle esportazioni. E solo nei primi nove mesi del ’23 l’export è cresciuto del 2,7%. La vocazione sempre più internazionale si denota anche nella fiera, con un +34% di visite straniere tra il 2017 e il 2023. E anche nell’edizione 2024 attualmente in corso il 40% dei 1.500 brand presenti sono esteri
Nata nel 2009, Famiglie Storiche è una realtà che raggruppa oggi 13 aziende al 100% a conduzione familiare impegnate a raccontare l’Amarone secondo il denominatore comune della qualità. Dal 2015 la società era entrata in un conflitto, risolto solo l’anno scorso, con il Consorzio della Valpolicella a causa dell’utilizzo della Docg. “Essendo un’associazione privata non potevamo includere il riferimento al marchio nella nostra denominazione”, spiega il presidente Tommasi. Sulle sfide del gruppo, “vogliamo dimostrare che l’Amarone è un vino contemporaneo e versatile. L’ambizione è di farlo rientrare tra i fine wines internazionali”
La situazione dell'anno appena concluso non preoccupa però i produttori, almeno stando a quanto dichiarato dal presidente dell’associazione Famiglie Storiche Pierangelo Tommasi: “Andiamo di pari passo con l’andamento del mercato del vino in tutto il mondo”. I dati precisi per il ’23 saranno resi noti in occasione dell’evento Amarone Opera Prima di inizio febbraio. Intanto il ’22 aveva registrato una crescita a valore del 4% a circa 360 mln, ma un calo dei volumi pari al 7,2%. E per il '24 “avremo numeri indicativi della reale condizione del mercato dopo i primi sei mesi”
Questa eccellenza enologica ha radici profonde nella storia e nella tradizione venete, attraverso decenni di coltivazione della vite e raffinamento delle tecniche di vinificazione. La sua origine sembra poter essere attribuita a una botte di Recioto dimenticata casualmente in una cantina nel 1936. Da qui l’epiteto “scapà”, che tradotto dal dialetto veronese significa “scappato”, “dimenticato”. Ne abbiamo parlato con il sommelier Paolo Baraldi: “Oggi si producono delle versioni secche e di grandissima eleganza. La sfida è la sempre maggiore bevibilità"
Ex leader del metalmeccanici della Cisl, Bentivogli è un esperto di politiche di innovazione dell’industria e del lavoro che ritiene si debba avviare una riflessione sul lavoro a 360 gradi. “La settimana corta? Sarà una positiva fase sperimentale di orari meno rigidi e più a misura della persona. Ma a frenare sono le aziende mediamente troppo piccole in Italia e che hanno costi altissimi. Servono politiche che incentivino la crescita sopra i 15 dipendenti”
Per l’ex manager delle risorse umane di Electrolux e commissario straordinario di ACC con un passato in politica, l’iniziativa della settimana corta non è replicabile, “perché costosissima e accessibile solo ad aziende con margini stratosferici. Se si trasferisse alle filiere sarebbe completamente insostenibile”. La definisce poi “preoccupante” su due fronti. Primo, “polarizza le relazioni industriali” e secondo, “è culturalmente debole, l’impresa così si compra la non-conflittualità interna”
La riduzione dell’orario lavorativo può essere funzionale alla conciliazione della professione con il lavoro di cura, “che, per circa il 70%, è svolto ancora dalle donne”, spiega la giornalista del Corriere della Sera autrice del libro “Donne e lavoro”. Sono necessari cambiamenti organizzativi nelle aziende, ma “è tutto da vedere che la ‘settimana corta’ sia la svolta. Magari per molte dipendenti è meglio finire prima tutti i giorni”. Importante però per rendere conveniente la misura anche il supporto istituzionale, con proposte come la riduzione del premio Inail, il miglioramento dei servizi di assistenza agli anziani e gli asili nido
Il “re della carta” trevigiano sembra alle strette. Le difficoltà del gruppo Pro-Gest erano evidenti già negli scorsi anni, ma oggi sembrano più profonde che mai. Entro la fine del 2024 il rimborso un bond da 250 milioni. Intanto i 38 mln di oneri finanziari portano la società in perdita (-20,4 mln). Moody’s ha modificato l’outlook a “negativo”. Cedere asset per avere liquidità sembra una strada poco percorribile. E stavolta le operazioni di 'cosmesi comunicativa' non basteranno
Dal palco dell'Auditorium in Piazza Libertà a Bergamo, dove lo scorso lunedì sono state premiate le 1.000 imprese best performer della provincia, l’ad di Fecs Partecipazioni Olivo Foglieni spiega come l’aumento degli oneri finanziari si stia facendo sentire sui conti del gruppo attivo nel riciclo e trasformazione dell’alluminio. “Quest’anno ci lasceremo giù qualche milione”. Un problema che preoccupa anche per il 2024: “Dobbiamo capire come abbassare gli oneri. Non escludiamo di aprire il capitale a fondi industriali per sostenere i progetti che abbiamo in programma”
I produttori nostrani da anni stanno lavorando per destagionalizzare il panettone. Molte aziende decidono di puntare sull’export, dove viene consumato tutto l’anno. Come la vicentina Loison Pasticceri dal 1938 (ricavi a 13,2 mln, +9% nel ‘22) che grazie alla “visione esterofila” i panettoni d’estate li fa da vent’anni portandoli in 70 paesi nel mondo (circa il 65% del fatturato). O la milanese Panettoni Vergani, che su un fatturato da 15,4 mln nel ‘22 (+31%), sta puntando molto sull’estero (+70% nel ‘21), oggi il 25% dei loro ricavi. Ma in Italia? Dario Loison: “Gli amanti del ‘panettone tutto l’anno’ ci sono sempre stati anche qui. Ma grazie è all’agilità del canale online che tante piccole pasticcerie hanno potuto soddisfare queste nicchie di consumatori, innovando un mercato che nel Belpaese era bloccato da anni”
La Pasticceria Giotto di Padova, celebre per il suo panettone, non solo eccelle nella gastronomia, ma rappresenta un progetto sociale innovativo. Dal 2005 oltre 200 detenuti del carcere Due Palazzi hanno avuto la possibilità di intraprendere un percorso formativo professionalizzante in un laboratorio dolciario. Il presidente di Work Crossing, la cooperativa che si occupa di gestire l’attività dei detenuti-pasticceri, Marchetto: “I detenuti percependo una retribuzione regolare capiscono di poter aiutare le famiglie invece di essere un peso. Ed è un’opportunità di riscatto, attraverso la disciplina, la pazienza e l’attenzione ai dettagli richiesti dalla pasticceria di alto livello si scoprono in grado di fare un prodotto buonissimo e riconosciuto per la qualità”
Pubblicato da Post Editori, il libro ripercorre l'esperienza amministrativa di Lorenzo Bosetti che da manager della Marzotto ha scelto di mettersi al servizio della propria comunità come primo cittadino di Valdagno in un periodo di rilancio della città tra il 1995 e il 2004. Una figura dunque apprezzata per le doti messe a disposizione tanto nel pubblico quanto nel privato. La presentazione del libro si terrà lunedì 27 novembre alle 20.30 a Palazzo Festari di Valdagno alla presenza di Sergio Dalla Via, Giorgio Gori e Franca Porto
I “sindaci imprenditori”, ovviamente, vanno giudicati per il loro operato. L’aver gestito un’impresa non è certo una garanzia da sola. Nel caso della città di Venezia, negli anni sono diminuiti i cittadini, non è migliorata la sicurezza a Mestre, e si sono accumulati scandali (almeno presunti) sulle molte attività di Burgnaro. Mentre il dato di fatturato di Umana, la società fondata dal sindaco, passano dai 441 mln del 2015 ai 985 mln del 2022
Nel libro "Il sindaco manager. Lorenzo Bosetti, dalla guida di Marzotto al Comune di Valdagno" (Post Editori), Giorgio Gori ispirato dalla storia di Bosetti ha l'occasione di tracciare il suo personale bilancio dei suoi anni prima nel privato, con Mediaset e Magnolia, e poi nel pubblico, da sindaco di Bergamo. Lo fa in un'ampia introduzione, evidenziando similitudini e contrasti fra i due mestieri. Ne pubblichiamo un estratto
L’azienda, con sede in provincia di Padova, si distingue nel panorama energetico europeo con la produzione di conduttori in rame e alluminio, supportando la transizione energetica e la mobilità sostenibile. La società sta espandendo oggi la capacità produttiva con l'obiettivo di raggiungere 500 dipendenti. Il presidente, Luca Mora: "Open Factory può coinvolgere studenti e giovani, noi cerchiamo persone che abbiano passione magari da assumere". Intanto va avanti la collaborazione con l'Università di Padova per progetti di ricerca avanzata
A parlare è Daniela, board member dell’azienda bolzanina di famiglia che il prossimo weekend aprirà le porte della propria sede di Castelli Calepio (BG). “Quello edilizio è un comparto visto ancora come molto tradizionale. Ma vi faremo scoprire quanta innovazione c’è dietro”. Un concetto che passa, e si fa pratica, attraverso l’attenzione alla sostenibilità nei cantieri anche tramite l’applicazione di processi snelli e, soprattutto, attraverso l’alta digitalizzazione
La società storica torinese, che da più di cent’anni è leader italiana della produzione di strumenti per la scrittura, durante l’evento Open Factory permetterà ai partecipanti di osservare da vicino le varie fasi di lavorazione di una penna stilografica. Aurora approfitterà dell’occasione per raccontare la propria storia e colmare le curiosità degli ospiti sulla produzione 100% manuale e Made in Italy. “Regina”, “Hastil” e "Thesi”, questi sono solo alcuni dei più conosciuti modelli di penne dell'azienda: la prima ha compiuto da poco i suoi primi 100 anni, mentre le ultime sono esposte al Moma di New York e rappresentano la creatività e il design italiano nel mondo
Si chiude al Kilometro Rosso il Festival dei Territori Industriali dopo un'intensa tre giorni. Per aprire la domenica Fiorenza Lipparini, Salvatore Majorana e Stefano Soliano affrontano il tema dei parchi dell'innovazione come cerniere tra imprese, università e centri di ricerca e come pilastri per lo sviluppo economico. A seguire, il Città Impresa terminerà con una riflessione sull'industria automobilistica italiana con l'intervento di Alberto Bombassei e il dibattito tra il presidente di Anfia Roberto Vavassori, Enrico Carraro, Francesco Buzzella e Luca Rossi
Il benessere dei dipendenti è cruciale per la produttività e il successo aziendale. Ciò comprende il design degli spazi, la sostenibilità, l'uso di tecnologie avanzate, la promozione della salute e il focus sull'efficienza operativa. In un contesto di fenomeni globali come la Great Resignation, preservare la felicità dei dipendenti è fondamentale per la continuità aziendale. Il Ceo di Equinix sottolinea l'importanza di una cultura aziendale sana e collaborativa. Creare una cultura aziendale centrata sul benessere contribuisce a un'employee experience positiva, influenzando l'engagement, la retention dei talenti e i tassi di turnover
Per il 2030 saremo circa 58 mln e andranno in pensione 4 mln di lavoratori, provocando, secondo le previsioni di Prometeia, un ammanco di 700mila persone sul mercato del lavoro. Questo lo scenario descritto nel corso dell’appuntamento “Emergenza natalità: l’immigrazione che serve e i bonus delle imprese”. Una sfida a cui devono rispondere le istituzioni, con una politica adeguata per gestire l’immigrazione e favorire la genitorialità. Ma anche le aziende. Geremia (San Marco Group): “In azienda tratteniamo il capitale umano con un bonus genitori da 6000 euro e stagisti che affiancano le neo-mamme”
Durante la kermesse ci sarà un ciclo di incontri, sotto il titolo di “Fattore D”, per discutere di impresa e occupazione femminile, dunque della necessità di cambiamenti strutturali per affrontare le disuguaglianze che affliggono il mercato del lavoro del nostro Paese. Dalla presentazione del libro "Legami e Legature", in cui si racconta la storia di Srithi, lavoratrice instancabile immigrata dal Bangladesh che riuscirà a fondare la sua azienda, a eventi come “Carriera: davvero le donne sono tagliate per il potere?”, e “Le imprese sono disposte a cambiare organizzazione per avere le donne a bordo?”. Fino a “Donne e lavoro. La rivoluzione in sei mosse”, in cui la giornalista Rita Querzè, si confronterà con la già ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e il già ministro del lavoro e delle politiche sociali Tiziano Treu
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