Sassi (Confindustria), Dal Fabbro (Iren), Besseghini (Arera), Colaninno (Piaggio), Pontremoli (Dallara e Presidente Motor Valley), Mutti e non solo: nella città emiliana la sostenibilità scende dal palco degli slogan per confrontarsi con la realtà delle imprese. Settori come i motori, l’agroalimentare o il mondo dell’energia raccontano una transizione fatta di scelte complesse, tra innovazione, competitività e attenzione ai territori
C’è Liberti che racconta un Mediterraneo sempre più caldo, Caraveo che scruta un cielo ormai ingombro di rottami spaziali, Cottino che ci porta a tavola tra insetti e alghe, Volpi che svela come la natura ci abbia anticipati su tutto, e Pileri che ci ricorda che il suolo non è solo terra. Cinque libri per rileggere la sostenibilità e immaginare il nostro domani, in attesa del voto finale sabato 29 marzo alle 15
Climatologi e attivisti, designer e comici, ciclisti e scienziati: Luca Mercalli, Elisa Nicoli, Matteo Thun, Carlo Ratti, Stefano Mancuso, Giovanni Storti e Vincenzo Nibali intrecciano visioni divergenti sul tema della sostenibilità. Saranno tutti protagonisti nei giorni del Festival tra evidenze climatiche, architetture che rispettano i boschi e ironie sulle eco-convenzioni
Il sindaco di Treviso fa il punto della situazione sull’attuazione del Pnrr nei comuni veneti: “Stiamo spendendo tutto, siamo in linea con le tempistiche e siamo pronti a intercettare eventuali risorse inutilizzate in altre zone. Le difficoltà? I ritardi nel trasferimento dei fondi, l’aumento dei costi a carico dei comuni e il poco coinvolgimento dei sindaci. Non so se tutto il Paese sia stato efficiente come noi. Ora bisogna evitare l’effetto cattedrali nel deserto e sfruttare l’esperienza del Pnrr per lanciare un nuovo piano casa”
La geografia delle imprese “champions” conferma la Lombardia al primo posto per numero, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna. Tuttavia, le imprese emiliane, pur rallentando la crescita, mostrano la dimensione media più elevata rispetto alle altre regioni. Crescono anche le imprese toscane. A livello provinciale spiccano Milano, Vicenza, Brescia e Bergamo, mentre al Sud si distingue principalmente la Campania
Alessandro Orsini è ceo di Osit, azienda romana che dagli anni ‘90 veste le teenager italiane e del mondo con il marchio Subdued. Una realtà che continua a crescere a dispetto della crisi del settore moda, chiudendo il 2024 con un fatturato di 163,9 mln e un Ebitda a 50 mln raddoppiato in un anno. "La nostra strategia si basa su due aspetti fondamentali: un'identità forte e riconoscibile e la diffusione del brand. Siamo in Cina da 4-5 mesi grazie all’entrata nel capitale di Nuo”
Il presidente di Federlogistica, che rappresenta le imprese operative nel settore portuale, invoca “una governance stabile per sviluppare i progetti infrastrutturali e spendere i fondi del Pnrr. La selezione dei presidenti deve avvenire sulla base di criteri più stringenti. Giusto standardizzare le Autorità, ma attenzione a non favorire i rimpalli di responsabilità. Gli accorpamenti dei porti? Solo se seguono logiche industriali. E bisogna ragionare come sistema europeo”
Tra gli attori del mondo portuale non sono poche le voci contrarie alla riforma annunciata dal viceministro Rixi, che vuole mettere le Autorità portuali sotto il controllo di una società a controllo pubblico. Costa: “Modello copiato male dalla Spagna. Tirreno e Adriatico hanno bisogno di sei autorità, avere un soggetto che decide per tutti sarebbe ridicolo”. Alcuni rimpiangono gli enti porto degli anni ‘90. E c’è chi alla newco preferisce il project financing: “Farebbe volare il Pnrr, ma solo Trieste ne ha approfittato”
Le strategie delle imprese per sopravvivere al payback. Fumagalli (Bcs): “Abbiamo respinto una richiesta di pagamento sui cd medicali per le radiografie dei pazienti e abbiamo smesso di fornirli. Le stazioni appaltanti dovrebbero pianificare meglio gli acquisti”. Cerruti (ab medica): “Tra i nostri prodotti ci sono anche strumenti che possono ottimizzare la programmazione della spesa”
Il fondatore della Pmi innovativa bolognese, che fornisce sistemi per trapianti di rene, fegato e polmone, punta il dito contro il legislatore: “Limiti di spesa irraggiungibili per incompetenza e valutazioni errate. Se la tagliola del payback verrà estesa al 2019-22 dovremo bloccare la ricerca e i piani di espansione negli Usa, facendo perdere allo Stato un gettito fiscale che sarebbe molto più alto. Sopravvivere senza poter crescere non ci interessa”
Beltramino: “Il concetto di regionalizzazione verrà applicato a province e comuni”. Federici (Rittal): “Realizziamo anche data center outdoor, in container e micro-strutture per contesti rurali o settori con necessità di mobilità come cantieri e zone militari”. Di Maria (VSix): “L’evoluzione del 5G favorirà la diffusione di strutture più piccole e distribuite”. E a Brescia Intred progetta un data center su quattro sedi
Big tech e provider di data center tendono a insediare le strutture più grandi a Milano e Roma. Federici (Rittal): “Progetti sviluppati fuori dalle zone residenziali che coinvolgono imprese con competenze diverse”. Beltramino (Ida): “Settimo Milanese modello di rigenerazione urbana. L’espansione proseguirà fino al 2032”. Ballestriero (Intred): “La concentrazione in un solo luogo è una criticità, meglio avere anche un disaster recovery”
Andrea Tudini, co-fondatore di un search fund che nel 2023 ha acquisito una società milanese di economia circolare, racconta i retroscena della ricerca che lo ha portato a lasciare l’attività di consulenza per diventare imprenditore: “Abbiamo scritto a duemila aziende e fatto 50 appuntamenti. Nessuno conosceva questa opzione e molti erano scettici. L’imprenditore vende a prezzo di mercato, ma poi si crea un rapporto di mentorship”
Search fund non fa sempre rima con under 40. La conferma arriva da Pietro Paolo Paci, ex consulente di 53 anni che dal ‘23 guida la torinese P&P Italia (allestimenti fieristici). “Prima ho trovato l’azienda target, poi gli investitori. Senza questo strumento, diventare imprenditore sarebbe stato più complesso. Il punto cruciale è far capire al venditore che vuoi proseguire la storia aziendale. Il motore non è il guadagno, ma l’amore per la sfida”
In controtendenza rispetto al calo del settore infanzia, l'editoria per bambini e ragazzi registra una crescita del 2,1% nel 2023, con un fatturato di 291,6 milioni di euro. Il settore mostra resilienza anche grazie a un'aumentata sensibilità alla lettura da parte delle famiglie e all'innovazione continua dei contenuti. Attenzione però all’eccessivo import di titoli e alle abitudini (in continuo cambiamento) dei più piccoli
Nel ‘24, il settore abbigliamento junior italiano ha registrato un calo del fatturato (di 3,1 mld) del 4,4%. Per la presidente della sezione bambino di Confindustria Moda si tratta di una crisi “congiunturale e strutturale”. Il calo della natalità preoccupa, ma non è l’unica causa della contrazione, tra cambiamenti nei consumi e tensioni geopolitiche che cambiano i mercati. Le aziende rispondono puntando su internazionalizzazione e diversificazione
Per Matteo Casella, dg della veronese Fomet, la fiammata dei prezzi deriva dalla crisi industriale e sta facendo accelerare “una conversione che era già in atto e che favorisce la circolarità, perché rende un'alternativa più appetibile i fertilizzanti organici”. Bonvicini (Confagricoltura ER): “La strada giusta è la valorizzazione dei reflui zootecnici, ma non tutti possono percorrerla. Le imprese cercano di ottimizzare gli acquisti o li rimandano per strappare prezzi migliori”
Non solo gas e petrolio. In aumento anche inerti e calcestruzzo, burro, cacao e caffè. Ferro con andamenti altalenanti. Stabili cotone e lana per la crisi del tessile, mentre in calo il lino che era cresciuto molto negli anni precedenti. Nessi (Eternoo): "Il segreto è ottimizzare la rotazione del magazzino". Gerotto (Ance): "Imprese in difficoltà a formulare offerte non potendo precedere l'andamento delle quotazioni". Brazzale: "Sul latte i consumatori pagano l'ostracismo regolamentare dell'Ue"
A notare il fenomeno del “downgrade” nell’industria orafa e argentiera è Paolo Bettinardi, ad della vicentina Better Silver: “Il design è lo stesso, ma il materiale utilizzato ha un valore inferiore. Nel 2024 l’argento è cresciuto del 30% e nel medio termine ci aspettiamo un altro rialzo simile. Alcune aziende hanno assorbito gli aumenti, ma prima o poi dovranno scaricarli anche loro. I rincari non hanno penalizzato le vendite in Medio Oriente”
Nel post Covid erano in molti a guardare con interesse alla possibilità di ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio. La sperimentazione però è rimasta limitata a un gruppo ristretto di grandi aziende e poi è arrivata la crisi, che ha fatto esplodere la cassa integrazione. Nel terzo trimestre ‘24 la settimana si è accorciata proprio per effetto della cig, che nell’industria ha “eroso” 0,88 delle 40 ore lavorative. Spolverato (WI Legal): “Tema che nasceva con presupposti diversi, oggi è praticamente sepolto”
Accanto ai quattro “colossi” Intesa Sanpaolo, Essilor Luxottica, Lavazza e Lamborghini ci sono anche altre aziende che hanno introdotto la settimana corta, sia nella manifattura (Ima, Pelliconi, Tria e Toyota) che nei servizi. La prima (nel 2020) è stata Carter & Benson: “Chi vuole regolamentarla e usarla per aumentare la produttività, sbaglia – spiega il Ceo Griffini – L’obiettivo è far lavorare meglio le persone per migliorare le performance. Chi non si è adeguato, è stato allontanato”
Per l'industria casearia italiana, che ha esportato 93.000 tonnellate per 844 milioni di euro nel primo semestre 2024, delle alternative al mercato Usa si sviluppano. In Cina preoccupa l’incognita dei contro-dazi. Negli Emirati, aumenta la domanda per le eccellenze made in Italy. L'accordo del Mercosur tutela 9 formaggi Dop, aprendo il mercato sudamericano
I formaggi made in Italy brillano nei primi sei mesi 2024 con una crescita delle esportazioni del 14% in volume e 11% in valore nel primo semestre. Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano guidano l'export. Sorprendono i freschi: Mozzarella di Bufala DOP supera il 40% di crescita rispetto al 2023, mentre burrata e stracciatella registrano aumenti fino al 30%
Nessuno dei 145 progetti Pnrr sull’idrogeno è stato completato. Gruppo Pittini ha dimostrato che i forni possono essere alimentati da bruciatori a idrogeno fino al 100%. Semino (Acciaierie Venete): “Stiamo adeguando i nostri bruciatori per renderli pronti all’implementazione”. Zanni (AFV Beltrame Group): “Noi produciamo idrogeno per venderlo all’azienda più vicina”. Bos (Hydrogen Park): “La nostra banca dell’idrogeno garantisce il consumo costante di cui hanno bisogno acciaierie e servizi pubblici”
La Germania è pronta a fare retromarcia, gli Usa puntano sull’idrogeno blu. E anche in Italia cresce lo scetticismo. Semino (Acciaierie Venete): “Il traguardo è più al 2050 che al 2030, e non per tutte le fasi del processo produttivo”. Zanni (AFV Beltrame Group) continua a crederci: “L’idrogeno può crescere come il fotovoltaico nel 2008, ma servono incentivi per sostenere la filiera”. Bos (Hydrogen Park): “La crescita sarà graduale, l’obiettivo realistico è il 10-15% del fabbisogno tra dieci anni”
I fenomeni estremi dei cambiamenti climatici spingono le aziende a proporre prodotti in linea con l’aumento delle temperature. Dal Prà (Pedrollo): “L’abbassamento delle falde rende indispensabili le pompe sommerse e sommergibili. Oggi le persone sono disposte a spendere di più e cercano il made in Italy”. L’Italia progetta dissalatori più grandi per aumentare l’acqua potabile. E mentre La Sportiva propone sandali da trekking, nelle città spuntano tende vegetali e tapparelle per le finestre dei tetti
La silver economy che cresce sempre più spinge imprese e istituzioni a modificare prodotti e servizi per adattarli a consumatori senior. Menegatti (Università di Padova): “Stiamo sviluppando robot indossabili e morbidi come una calzamaglia per prevenire le cadute”. In Paesi come Singapore o Giappone i robot vengono già impiegati per dare informazioni negli ospedali o per tenere compagnia alle persone sole. Intanto Curci (Amplifon): “Aumenteremo personalizzazione, digitalizzazione e coinvolgimento degli utenti”. E Luxottica lancia gli occhiali con supporto uditivo
Nel 2024 la produzione di trattori e mietitrebbie mostra una contrazione del 19,5%. La flessione dei fatturati raggiunge il 35%. Turchi (Gruppo Cep): “Non assumiamo più nessuno, abbiamo rinunciato a 15 dipendenti e avviato la cig, ma presto dovremo chiudere qualche unità. Chi può chiude o delocalizza”. Rinaldin (Climmar): “Immatricolazioni quasi dimezzate nel giro di due anni”. Soffrono anche le quotate come Comer e Cnh, che chiudono l’anno con fatturati in picchiata oltre il 20%
Trainata dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, l’industria militare è uno dei pochi comparti a godere di buona salute. Tra le top 40 mondiali ci sono Leonardo e Fincantieri, ma l’Italia si distingue anche per la stretta collaborazione tra big e Pmi. Bencivelli (Montek): “Ci siamo reinventati nel campo degli ingranaggi per le macchine militari”. Turchi (Cep Europe): “Ci abbiamo pensato anche noi, ma convertire la produzione non è così semplice”
Il mercato del vino assiste all’introduzione di nuovi formati di packaging, scontrandosi con barriere culturali forti. Il bag in box di Cabert ha conquistato i consumatori durante la pandemia, grazie alla capacità di mantenere alta la qualità anche a diverse settimane dall’apertura, va già in alcuni mercati e inizia a crescere in Italia. Altri esempi sono il vino in lattina di Giacobazzi e il vino in plastica di Sipa. Ma potranno davvero rivoluzionare un settore così tradizionale?
In un mercato vinicolo italiano spesso associato alle eccellenze Doc e Igt, il vino venduto in bottiglie da meno di tre euro al litro rappresenta quasi il 60% del valore (il 70% nella Gdo) e due terzi del volume. Bassetti (Caviro): “Nei discount l’incidenza raggiunge l’83% dei volumi”. Cielo (Cielo e Terra): “A comprare in questo modo giovani e anziani in primis”. Ma Lunelli: “Prezzi frutto di una produzione super intensiva ed estensiva”
Penalizzate dai costi energetici e dalla concorrenza cinese, che non deve rispettare i vincoli del Green Deal, le imprese chimiche vivono una crisi che si riflette su tutto il made in Italy. Conterno (Lati): “La debolezza dell’Ue ha aperto la strada a competitor mai visti prima”. Rossi e Bencini (Sir Industriale): “Turchia favorita da materie prime, costo del lavoro, assenza di dazi e rapporti con Cina e Russia”. Bellini: “Sul green l’Ue sta correndo troppo, il resto del mondo segue strade diverse”
Per rimanere vincenti nei nuovi scenari globali “il piccolo è bello non basta più, ma per crescere servono capitali e una cultura finanziaria diffusa", afferma Visentin al Bergamo Città Impresa. Micucci (NB Aurora): "Cruciale indirizzare verso le Pmi parte degli oltre 4mila mld di risparmio degli italiani che prendono altre strade", tra cui l’estero. Sattin (Private Equity Partners): "Scorretto che i fondi pensione italiani investano all'estero"
Per l’ex premier l’esito delle elezioni americane obbliga l’Ue a superare la sua frammentazione e integrarsi per maggiori competitività e sicurezza. “Preserviamo le piccole aziende e incalziamo le grandi a fare un salto dimensionale per tenere testa a Usa e Cina, se non vogliamo diventare una loro colonia”. La debolezza franco-tedesca? “Non è del tutto un male, fa emergere la leadership di von der Leyen”
Dalle batterie all’idrogeno, passando all’elettrificazione delle imprese con il solare. Al Città Impresa va in scena la transizione energetica grazie ai contributi di Silvia Bodoardo, docente di elettrochimica al Politecnico di Torino, Michele Bolognese, Hydrogen and sustainable energy researcher Fondazione Bruno Kessler, e Andrea Bolla, presidente e ad di Vivi Energia. Tutti concordi: "Le batterie sono fondamentali per aumentare l’uso delle rinnovabili". Ma da sole forse non basteranno. Bolla: "Entreremo nella produzione, grazie al solare"
Al Città Impresa il professore emerito della Bocconi Francesco Giavazzi invoca i meccanismi di cooperazione rafforzata tra alcuni Paesi così come avvenuto con l’euro e Schengen. “Potrebbero consentire di realizzare l’unione dei capitali e finanziare investimenti per la competitività dell’industria”. L’editorialista del Sole 24 Ore, Adriana Cerretelli: “È iniziato il quinquennio più importante per la Ue, serve una governance forte specialmente ora che Francia e Germania sono internamente deboli”
Il piano del governo per la trasformazione digitale ed energetica delle imprese ha raccolto richieste per 100 mln su 6,3 mld disponibili. Burocrazia e tempi stretti frenano gli investimenti. Dal tour alla scoperta delle 20.000 imprese best performer del paese emerge scetticismo e disinteresse. Crosetta (Antrax) è indeciso: “Rischiamo di spendere tanto e non ottenere nulla”. Donadoni (RHS) aderirà: “Ma molti temono che le regole cambino”. Foglieni (Fecs): “Investiremo meno di quanto fatto con il 4.0”
Il provvedimento lanciato da Calenda nel 2016 ha sbloccato gli investimenti nelle tecnologie digitali e ha fatto tornare l’industria italiana ad essere competitiva. Nel triennio 2021-23 lo Stato ha erogato 12,5 mld e nel ’24 si prepara ad erogarne altri 8, per un totale di 20 mld contro i 17 ipotizzati. La misura ha contribuito a far crescere il Pil dello 0,93% annuo, a incrementare la produttività del 20% e a creare 50 mila nuovi posti di lavoro
A Milano il completamento della linea blu M4 ha abbattuto i tempi di trasporto dal centro all’aeroporto di Linate. A Bologna sono partiti i lavori di due delle quattro linee che formeranno la nuova tramvia. A Padova le linee del tram saliranno da una a tre. Una rivoluzione impattante ma destinata a migliorare la qualità dell’aria e del tpl. Con le grandi catene pronte ad insediarsi nelle zone attraversate dalle nuove infrastrutture
In passato i timori per l’impatto delle nuove infrastrutture sono stati cavalcati dalla politica, ma a Padova le contestazioni hanno lasciato il posto alla soddisfazione degli utenti. Ivo Rossi: “Bisogna aiutare le persone a orientarsi, con umiltà”. Tra i benefici maggiori, la riduzione del traffico privato: ogni giorno tram e metro toglieranno dalle strade 256 mila auto a Bologna, 82 mila a Milano e il 35% a Padova
Da Volkswagen a Mercedes-Benz e ThyssenKrupp, la crisi dell’industria tedesca si propaga sulle emanazioni italiane come Berco e Speedline. I tagli dell’automotive risparmiano la Motor Valley, ma i fornitori delle grandi case automobilistiche devono ricorrere alla cig. Tra i gruppi in difficoltà presenti in Italia anche Sole Components e Basf
Tra i due Paesi un giro d’affari di 164,3 miliardi. Il calo del ’23 ha penalizzato soprattutto l’export italiano (-3,6%). La Germania è in pole position anche per numero di investimenti diretti in Italia, con oltre 1.700 imprese controllate e circa 96 mld di fatturato. Buck (Camera di Commercio Italo-Germanica): “Macchinari, elettrotecnica ed automotive in difficoltà. Nel futuro green tech, aerospazio e tecnologia militare”
Il settore cresce a ritmi vertiginosi grazie alle acquisizioni. Il risultato è che idraulici ed elettricisti hanno a disposizione punti vendita sempre più moderni e assortiti. Ma le imprese italiane oltre i 100 mln sono una decina e la distanza dai mercati più evoluti come gli Usa è ancora notevole. Comoli Ferrari: “Bisogna puntare sulle aggregazioni per non diventare prede degli stranieri”
L’azienda pordenonese, che produce box doccia e soluzioni per arredobagno, ha diversificato la catena della distribuzione con la napoletana Megawatt, specializzata in materiale elettrico. Per il ceo Giuseppe Presotto “i grandi player puntano sui volumi, le piccole insegne rispondono con maggiore consulenza e qualche margine in più. Ma nel giro di qualche anno i piccoli verranno acquisiti dai grandi e questi a loro volta verranno acquisiti dagli stranieri, magari francesi e tedeschi come avvenuto in altri settori"
Il rapporto economico Italia-Francia 2023 evidenzia la supremazia del Paese transalpino, che conquista il titolo di primo investitore straniero. Roma investe invece in Francia 51 mld (in crescita). Per quanto riguarda il fatturato delle 2.074 imprese francesi in Italia (110 mld), è più che doppio rispetto a quello delle 1.810 aziende italiane in Francia. Italia prima per investimenti nel settore medico e farmaceutico, Francia seconda per fornitura di energia elettrica
L’ingresso di Lvmh nel capitale di Moncler solleva il tema della crescente presenza transalpina nelle imprese italiane del lusso e non solo. La forte presenza nell'energia, nelle banche, nell'alimentare e molto altro. Ma c'è anche qualche caso all'opposto. Costa: “O si è predatori o prede”. Cunego: “Ai giovani che vogliono lavorare conviene imparare il francese”
Lato imprese edili, il settore degli stadi in Italia è ancora un mercato limitato. “Finché la proprietà degli stadi rimane pubblica ci sono pochi investimenti”, spiega Roberto Zanga, titolare di Intesa Costruzioni che negli ultimi anni ha lavorato alla ristrutturazione del Gewiss Stadium di Bergamo e ad alcuni interventi al San Siro e al Sinigaglia di Como. Lavori che “hanno inciso per un 20-25% sul nostro fatturato”
Per l’architetto ed “esperto” di stadi Massimiliano Giberti serve un cambio di paradigma: “Se privatizzati i club sono più propensi ad ospitare eventi per aumentare i propri ricavi. Ma siamo ancora molto indietro rispetto a Germania e Inghilterra". A livello normativo la Legge Stadi semplifica l’iter, “ma non può intervenire sui vincoli monumentali”. Altro handicap in Italia è l’impossibilità “di inserire gli edifici residenziali nel mix funzionale di opere che i club propongono alle amministrazioni in cambio dei diritti sull’impianto"
L’unica società di terza divisione ad essersi costruita uno stadio privato è l’AlbinoLeffe. E i club che stanno provando a seguire il suo esempio sono ancora pochi. La convivenza problematica tra partite e concerti ha provocato lo “sfratto” della Triestina dal Rocco. E a Padova, le buone intenzioni del Comune si sono scontrate con un’inchiesta della procura che ha bloccato la ristrutturazione dell’Euganeo per mesi
Il “derby” di Milano riaccende i riflettori sulle società calcistiche che puntano a costruire, acquistare o ottenere in concessione gli impianti per trasformarli in strutture polifunzionali con negozi, musei e servizi. Possedere uno stadio elimina il costo dell’affitto, aumenta i ricavi da gara e genera nuovi ricavi come i naming rights degli sponsor e gli introiti commerciali. I casi virtuosi di Atalanta, Sassuolo e Udinese
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