C’erano davvero tutti: da 19 ministri a vecchie glorie. E c’era davvero tutto: dai dibattiti sulla gentilezza alle pop star, con moltissimi eventi in overbooking. L’obiettivo di fare una grande festa in cui l’establishment si sentisse partecipe è centrato in pieno. Resta da capire se poi l’overdose sia un elemento di ricchezza a prescindere dalla qualità dei contenuti
Le date non sono più sovrapposte, ma i due Festival sono un weekend dopo l’altro e dunque la sfida è inevitabile. Si gioca sul fronte della partecipazione di ospiti e pubblico. E poi della risonanza nazionale, di conseguenza anche delle sponsorizzazioni. L’anno scorso il Gruppo 24 Ore sembrava aver portato a casa un vantaggio, ma quest’anno Laterza prova ad affinare la tecnica (cambiando le sale ad esempio). Gli assi li cala comunque Trento, che in programma ha avuto 6 Nobel e 19 ministri
Non è una provocazione: il nostro comportamento collettivo ha a che fare con quello delle formiche e queste ultime possono dire qualcosa anche sulla migrazione delle cellule tumorali. Il tema dell’intelligenza collettiva ha portato a Padova, in occasione del Festival della Scienza e dell’Innovazione, un mix di competenze: etologia, antropologia, informatica e biologia molecolare. E l’argomento, grazie al previsto aumento della popolazione mondiale, si ripromette di diventare sempre più pervasivo anche in altre discipline
Il mondo del sapere e quello del fare faticano spesso a dialogare. Ma lo scenario internazionale impone alle università e alle aziende di lavorare a stretto contatto. Se ne è disccuso al Galileo Festival a Padova. Destro (Confindustria Veneto Est): "Necessario investire su academy aziendali, alternanza scuola-lavoro, istituti tecnici, Its e dottorati fino a creare un matching fra i due mondi". Sciuto (PoliMi): “Nelle università la formazione e la ricerca devono anticipare le competenze che serviranno agli studenti nel mondo del lavoro”
L'innovazione come chiave per crescere nei mercati ed essere attrattivi nei confronti dei nuovi talenti: questi scenari faranno da sfondo all’undicesima edizione del Galileo Festival che dal 19 al 21 maggio riunirà a Padova il mondo delle università e delle aziende. Quattro le sezioni tematiche (robotica e industry 4.0, space economy, energia e life sciences) che saranno trattate dagli ospiti nel corso della manifestazione. Spazio poi anche al Premio Libro dell’Anno sull’Innovazione
Saranno tanti gli spunti offerti nel corso della kermesse diretta da Giovanni Caprara, uno dei più autorevoli editorialisti scientifici italiani. Si parlerà delle nuove sfide del settore spaziale come le stazioni spaziali private. E poi l’alimentazione del futuro, affrontando temi molto discussi come gli insetti a tavola. Per passare ai supercalcolatori per le previsioni meteorologiche, la robotica, le nanotecnologie, l’intelligenza artificiale, ma “sempre nella logica di mettere insieme aspetti di ricerca, applicazioni pratiche ed esperienze produttive”
Dalla vicenda di Wan Gang al “re delle batterie”, Robin Zeng, passando per la storia di Tesla e Northvolt. Il volume di Sanderson fornisce la prima visione d’insieme della capacità industriale della transizione ecologica. Una corsa che non sarà priva di conseguenze per il presente e per alcune industrie: non si può diventare “verdi” in un lampo, né fingendo che la strada verso la neutralità climatica non richieda uno studio attento e profondo delle supply chain di riferimento. Pubblichiamo la prefazione del volume a cura di Alessandro Aresu
Per la docente del Gruppo di Elettrochimica del Politecnico di Torino, la competizione cinese sull’auto elettrica “sarà difficile da superare perché è partita per prima”. In Europa, per catturare un mercato da 250 mld l’anno, “lo sforzo è grandissimo per unire comunità scientifica ed industriale e investire in produzione, sviluppo e efficienza delle batterie”. Senza dimenticare che “andare verso l’elettrico significa anche ridurre i consumi e potenziare il riciclo dei materiali. Questo è il punto fondamentale del libro di Sanderson”
Secondo gli imprenditori del settore il 2023 segnerà uno stop dopo l’impetuosa crescita degli anni caratterizzati dalle tre grandi crisi. Cresce nelle holding la voglia di quotarsi. In un settore dominato dalle pmi, le imprese venete sembrano dimostrarsi più dinamiche (e redditizie) dei grandi marchi brianzoli. Ad eccezione di Minotti
Dopo la crisi energetica dello scorso anno, secondo l’ad di Snam Stefano Venier c’è maggiore serenità nel 2023 “per aver risparmiato in inverno, arrivando ad oggi con circa 9 mld di metri cubi di gas stoccato”. Sulla transizione, Venier sottolinea che “non sarà lineare, ma si alterneranno piccole crisi e successive riprese. Il passaggio alle rinnovabili va sostenuto da politiche perché ad oggi non comporta vantaggi economici o produttivi sul gas”. Mentre sul possibile ruolo dell’Italia come hub energetico, “ritengo piuttosto che potrà essere un gate d’accesso verso l’Europa di gas e, in futuro, di idrogeno prodotti nel Mediterraneo”
La globalizzazione è una realtà imprescindibile per le nostre aziende. Non ha dubbi Giovanni Costa, professore emerito di Strategia d'impresa e Organizzazione aziendale all’Università di Padova e editorialista del Corriere del Veneto. “Attraverso la multilocalizzazione le aziende hanno maggiore adattabilità ai cambiamenti, ma i limiti di questo approccio sono legati alle dimensioni delle imprese. In Italia possiamo migliorare nel concetto, ripreso anche da Ghemawat, della diversità nella composizione del top management team”
Con 7,9 mld di fatturato, lo scorso anno le esportazioni di vino italiano sono cresciute del 9,8% sul 2021, nonostante una leggera flessione nei volumi (22 mln di ettolitri, -0,6%). Pantini (direttore Wine Monitor Nomisma): “Tra i vini sono cresciuti gli spumanti, in calo i rossi per effetto della ripresa dei consumi fuori casa e del calo di vendite nelle gdo”. Tra i mercati, “bene la Francia trainata dal Prosecco, mentre il rallentamento in Germania non preoccupa”. Nel lungo periodo “i consumatori richiedono vini con gradazione più bassa”
L’essere piccole e medie ha paradossalmente favorito le imprese Champions negli anni delle crisi multiple, tanto che possiamo parlare di “biennio d’oro”. Ma l’obiettivo per loro rimane una crescita perseguita in maniera tanto ossessiva quanto pragmatica. Le nuove sfide? Consolidarsi e managerializzarsi
Per la cosmetica italiana il 2022 è stato un anno di crescita sostenuta dalle esportazioni e dal mercato interno. Positano: “L’aumento medio dei prezzi nel settore è stato limitato al 4% rispetto al +8% calcolato dall’Istat per tutti i settori. Lo scorso anno sono stati trainanti la profumeria, il make-up e i prodotti per la cura della pelle”. E l’ipotesi di riduzione dell’Iva “è una battaglia che conduciamo da tempo. Il cosmetico è diventato da tempo un bene irrinunciabile, è un segnale che riceviamo dal mercato”
La kermesse di riferimento per l’industria della cosmetica è un asset strategico per BolognaFiere, tanto da rappresentarne il 15% del fatturato totale. Significativo il numero della partecipazione delle aziende in fiera che si attesta a livelli pre-pandemici e supera quelli della scorsa edizione (+11%). E gli espositori provengono da 64 paesi, compresi Cina e Taiwan, da cui fino a pochi mesi fa non si poteva arrivare causa restrizioni Covid
Il Salone resta una potente macchina comunicativa, ma gli affari ormai si chiudono anche altrove (l’hanno insegnato gli anni di pandemia). Così alcune aziende puntano sugli showroom e si risparmiano i costi della partecipazione. Non si tratta di una vera e propria ondata di defezioni, ma a sfilarsi sono aziende storiche come Giorgetti o Calligaris. Intanto la superficie espositiva cala da 205 mila mq a 170 mila. La presidente Porro: “Così l’esperienza diventa più fruibile. Si arricchiscono anche i contenuti”
Dopo l'aumento del valore della produzione del ‘21 (+25,2%), FederlegnoArredo registra anche nel ‘22 una crescita in tutti i comparti della filiera. Ma rallentano le performance nel corso dell’anno: dal +24,5% del primo trimestre al +22,5% del secondo, fino al +17,7% nei primi 9 mesi. Dati influenzati anche dall'inflazione e in parte dagli incentivi statali edilizi. Intanto arriva anche la proroga del bonus mobili per il ‘23 con la soglia massima di spesa che aumenta a 8 mila euro
In vista del Salone del Mobile, gli alberghi vicini alla fiera di Rho sono quasi tutti prenotati e i prezzi sono elevatissimi. Gli alberghi di Brera offrono camere dai 4 mila ai 12 mila euro per i 5 giorni della kermesse. Si prevede un aumento di presenze negli alberghi del 5-7% rispetto al 2022. Appartamenti disponibili a prezzi più variabili, ma in zona fiera schizzano alle stelle. I biglietti dei treni dalle principali città italiane verso Milano risultano ancora disponibili e a buoni prezzi
La carenza di materia prima per le bottiglie, oltre all’aumento dei costi e alla sua insostenibilità ambientale, pesano sul comparto. E allora altri materiali potrebbero essere non solo un’alternativa ma un’opportunità. Il Pet, in particolare, “si crea con una temperatura molto più bassa, pesa meno ed è iper-resistente”. Frena il “problema culturale, di abitudine al vetro e allo stappo”, ma “si potrebbe iniziare, gradualmente, dai vini generici”
Per il vicedirettore di Coldiretti Veneto, anche il 2023 sarà un anno difficile per l’agricoltura a causa del deficit idrico che si prevede in tutto il bacino padano. Per le imprese, “i sistemi irrigui e di monitoraggio sono indispensabili, ma servono investimenti che le aziende hanno difficoltà a realizzare”. Gli agricoltori puntano sulle rese dei “cereali autunno-vernini e dei girasoli al posto del mais”. E nei territori “si attendono gli invasi che trattengano l’acqua in vista dei periodi siccitosi”
Pubblichiamo il contributo del sociologo uscito sul Sole 24 Ore il 15 dicembre 2021. La linea demografica del Paese sta peggiorando in modo drammatico. Nei piccoli comuni i giovani diventano un bene raro quanto prezioso, rappresentando l’unica possibilità in grado di cambiare il destino dei territori diffusi, purché ci rimangano a vivere o ne siano attratti. Per scongiurare in qualche modo questo destino si muovono anche tante imprese che provano a investire il proprio capitale reputazionale in quello sociale delle comunità
Il Superbonus ha rivitalizzato il settore edilizio ma ha rappresentato un costo enorme per le casse dello Stato. Oggi, nonostante il nuovo Governo disconosca il meccanismo dei crediti, l’unico modo per tutelare le imprese del comparto è agevolare la sana circolazione di quelli ormai immessi nel mercato. Per farlo non è per forza necessaria l’intermediazione delle banche. Anzi, il rapporto diretto fra imprese oltre a rappresentare un nuovo sbocco per i crediti bloccati sarebbe anche un’alternativa meno onerosa. Rimangono dubbi sull’operazione della Provincia di Treviso (che è stata intanto assurta a “modello”)
La catena nata a Milano nel 2015 da un’idea di Simone Ciaruffoli e Martina Valentini, coniuga la qualità del prodotto al servizio da fast food. Fra i segreti per arrivare a 19 punti vendita la capacità di rendere le operation semplici e replicabili e il “non aver ceduto troppo presto agli investitori e al franchising”. Opzioni che si vaglieranno in futuro, intanto si guarda al '23 per consolidare la propria posizione sul mercato
Per il fondatore di T-Commodity, società specializzata nei servizi di market intelligence, risk management e formazione su commodities, non ci sarà alcun sostanziale calo dei prezzi. Anzi: “Il mondo finanziario vede le materie prime in rialzo per l’accelerazione della Cina, che ha abbandonato la politica zero Covid e assorbe oltre il 50% dei metalli”. A spiegare la dinamica nella sua interezza, però, “sono la de-globalizzazione e le politiche climatiche”
Roberto Antonione, triestino, ex senatore e sottosegretario agli Esteri, è dal 2019 segretario generale dell’Iniziativa centroeuropea. Ci offre la sua lettura delle complesse dinamiche nei Balcani. “La Russia potrebbe appoggiare le rivendicazioni della Serbia sul Kosovo, per mantenere un’alleanza già conclamata. La mancanza dell’Ue lascerebbe spazio anche alla Cina”. A frenare i processi di integrazione “sono la Francia e le nazioni del Nord. Mentre la nostra economia ne beneficerebbe”. Il 24 a Trieste una conferenza sul tema col ministro Tajani
L’editorialista del Corriere della Sera sottolinea che la quota di esportazioni italiane nel mondo è rimasta invariata, sintomo di tenuta nonostante le discontinuità di questi anni. A giovare alla competitività del Paese anche i salari bassi. E sul perché l’Emilia abbia sopravanzato il Veneto nel valore di esportazioni: “In Emilia ci sono più campioni e una logica di sistema che permette di avere filiere più strutturate”. La prossima sfida per le imprese? Cogliere anche le occasioni date da una domanda interna che crescerà
Il caso della stazione mediopadana a Reggio e lo sviluppo dell’aeroporto di Bergamo suggeriscono una soluzione per i problemi nei quali è invischiato lo scalo gestito da Sogeap. Più che alla città di Parma bisogna forse guardare al bacino che va da Milano a Bologna. E affidarsi a chi, come a Bergamo, ha saputo trasformare uno scalo giudicato periferico in centrale
Da Bologna a Venezia, fino a Padova, lo stato del mercato degli affitti nelle città universitarie è sempre più problematico. Se il 49,5% degli studenti risulta iscritto in una provincia diversa da quella di residenza, solo il 5% di questi trova posto negli alloggi pubblici. Ma il calvario inizia nel privato: prezzi alle stelle per le stanze singole, poca disponibilità per via delle case in ristrutturazione o la tendenza dei proprietari ad affittare solo ai turisti, considerati più redditizi. Al punto da rendere impossibile trovare casa, e contribuire a far calare, per la prima volta in 5 anni, anche le immatricolazioni
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 26.747 totali. La ripresa nel ‘21 è testimoniata dall’incremento del fatturato pari al 20% (7,2 mld di euro) e dal miglioramento della marginalità lorda (13,8% contro il 13,1% del 2020)
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 20.642 totali. La ripresa nel ‘21 è testimoniata dall’incremento del fatturato pari al 18% (6,7 mld di euro) e dal miglioramento della marginalità lorda (9,6% contro il 10,3% del 2020)
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 23.757 totali. La ripresa nel ‘21 è testimoniata dall’incremento del fatturato aggregato superiore al 30% (6 mld di euro) e dal miglioramento della marginalità lorda (13% contro il 12% del 2020)
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 27.661 totali. La ripresa nel ’21 coinvolge soprattutto il comparto metalmeccanico, chimico e farmaceutico, della gomma e della plastica
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 21.094 totali. La ripresa nel ’21 è testimoniata da un fatturato aggregato delle 1.000 imprese a 6,6 mld (+24%) e un risultato d’esercizio a 1,5 mld (+33%)
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 22.365 totali. La ripresa nel ‘21 risulta evidente: è stata più forte nel comparto metalmeccanico, nel tessile e sistema moda e nell’alimentare. Si prospetta più complesso il '22
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti sulle 20.491 totali. La ripresa del ‘21 risulta evidente: la marginalità lorda è salita al 13% (contro il 12% del '20) e il risultato finale d’esercizio del 54% a 2,3 mld. Si prospetta più complesso il '22
L’indagine fornisce un focus sul tessuto imprenditoriale della provincia: presi in considerazione il rating, la marginalità lorda e netta, il risultato d’esercizio 2020, il rapporto tra pfn ed ebitda medio degli ultimi tre esercizi, per selezionare le 1.000 imprese meglio performanti. La ripresa nel ‘21 è stata nettamente più forte nel metalmeccanico e nella Gdo. Nel ‘22 perde dinamicità, e sono richieste capacità di riprogettazione, di cambiamento delle strategie produttive e distributive per stare al passo
I prezzi all’ingrosso del gas sono giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi, prima a causa dello squilibrio fra domanda e offerta, e poi a causa dell’invasione russa in Ucraina. Non sarà un inverno semplice per gli italiani che dovranno prepararsi all'idea di razionamenti e rispettivi aumenti di gas. Tabarelli: "L'Italia non è pronta per l'inverno. Ai fossili non c'è alternativa". Stagnaro: "Dobbiamo riscoprire l’importanza dell’efficienza energetica"
“Lavoreremo a margini zero, i consumi caleranno ma noi ce la faremo”. Questo in sintesi il giudizio degli imprenditori Champions riuniti a Milano da ItalyPost e Corriere della Sera giovedì scorso. Sul settore i nuvoloni però sono neri: « Chi non ha una struttura finanziaria solida uscirà dal mercato o si farà acquisire ». Perché fra inflazione e recessione i consumi caleranno e la Gdo vorrà mantenere i prezzi più stabili possibile. E così si sarà costretti a produrre in perdita o quasi, e solo chi ha le spalle larghe potrà rimanere in piedi
Non solo Veneto: l’arrivo a Verona di Intel genererà conseguenze per tutte le regioni del nuovo triangolo industriale. E le spingerà a mettere in atto quell’ottica di sistema che sola può renderle competitive a livello europeo e mondiale. Siagri (Eurotech): “Per emulazione le altre imprese raccoglieranno la sfida della crescita e innovazione. I giovani si interesseranno a nuovi temi e le Università aumenteranno l’offerta formativa. E intorno a Intel potranno nascere nuove filiere”
Per il presidente di Federmeccanica è “estremamente positivo” che Intel sbarchi in Europa: “Aiuterà con i problemi di fornitura dei chip”. E sull’arrivo in Italia: “È importante essere proattivi e accogliere con un pacchetto di benvenuto una simile occasione. Ma bisogna anche inserire delle condizioni: l’arrivo deve garantire ricchezza al territorio. Ci dovrebbe essere l’impegno, ad esempio, ad utilizzare fornitori locali”. E poi: “Sulla valorizzazione delle persone sarà un nuovo benchmark e una sfida per le nostre imprese a ripensare il loro modello di business”
Ben 47 imprese emerse dall’indagine del Centro Studi ItalyPost sulle 100 “Top Italian Companies” nel 2014 fatturavano meno di 500 milioni. Le 100 sono cresciute ad una media dell ‘8,2% dal 2014 al 2021, raddoppiando quasi il fatturato aggregato (da 60 a 110 miliardi), producendo una redditività media annua (e quindi un flusso di cassa) del 13% l’anno. Finanziariamente sono solidissime, 66 miliardi di patrimonio netto aggregato nel 2021.Insieme alle champions fanno il 20% del fatturato della manifattura italiana
Non solo Bracco, Technogym, Calzedonia e Brembo che la soglia dei 500 mln l’anno superata da anni. L’Italia è piena di aziende che in pochi anni da piccole sono diventate grandi e continuano a crescere. Dalle indagini che il centro studi ItalyPost e L’economia del Corriere della Sera presenteranno a Milano a partire dal 28 settembre emerge un quadro che smentisce i luoghi comuni. Protagonisti gli imprenditori che da piccoli sono (e stanno) diventati grandi
La protagonista di questo giro di valzer è Giorgia Meloni che potrebbe superare il 30% a meno che Conte non abbia un vero exploit nel mezzogiorno facendo diventare il MS5 una sorta di Lega Sud. Letta al 20%, Salvini rischia di finire sotto il 10% mentre FI sta recuperando sui giovanissimi. Incognita Renzi e Calenda. Se Meloni stravincesse, le servirà comunque un garante internazionale. Che altri non potrebbe essere che Draghi al Quirinale
Da una parte Meloni, che al Nord ha capito quali tasti toccare, tanto da aver incrementato i suoi voti scalzando la Lega di Salvini, oggi in crisi in val Padana. Dall’altra il Pd che aveva la possibilità di intestarsi l’Agenda Draghi, ma si è alleato con la sinistra estrema dalle posizioni poco popolari fra gli industriali. Il duo Calenda-Renzi sembra in grado di conquistare gli imprenditori, ma senza i numeri per governare
Le Olimpiadi potevano essere l’occasione per rilanciare il territorio andando a lavorare sui deficit presenti: Tav, collegamenti stradali, aeroporti. Per Francesco Jori, giornalista e acuto osservatore della realtà veneta, anche questa volta la classe dirigente territoriale ha perso un’occasione. “Le Olimpiadi dovevano essere il nostro fiore all’occhiello, ma rischiano di ridursi a crisantemo. Non è colpa di Roma, ma di un Veneto inconcludente”
Dopo il boom del '21 con 750 mila compravendite, nel '22 il mercato immobiliare si è allineato al trend di lenta e continua crescita che aveva caratterizzato il pre-pandemia. Secondo Carlo Giordano, ad di Immobiliare.it, per 2023 ci si attende un calo dei prezzi e delle transazioni, con due incognite: caro energia e inflazione (che potrebbe spingere i cittadini ad investire i loro risparmi nell'immobiliare)
Senza Draghi perderemo anche i finanziamenti del Pnrr? Non secondo Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell'Istituto Bruno Leoni. E se l'ex premier fosse rimasto sarebbe stato “tutto a posto”? Non per forza, l’economista spiega infatti che la situazione su molte riforme, come il dl concorrenza, era decisamente critica, e che un Draghi “ostaggio” dei partiti avrebbe avuto comunque più di qualche difficoltà nell’attuazione dei progetti”
Ormai ai prezzi delle materie prime schizzati alle stelle ci siamo abituati, ma ora le aziende sembrano poter tirare un sospiro di sollievo. Dopo mesi, infatti, le ultime settimane hanno portato un consistente calo dei prezzi. Per citarne alcuni: acciaio -20%, alluminio -28%, cotone -28% e noli dei container -20%. Le domande che si pongo tutti ora sono: "Quanto potrà durare?" e "Cosa comporterà nel medio-lungo periodo?"
Le piccole e medie imprese sono in salute ed è grazie alla loro capacità di reagire velocemente ai cambiamenti repentini di questi anni. L’inflazione è destinata a scendere velocemente grazie al calo delle materie prime. Dalle montagne russe degli ultimi tre anni ne usciremo più forti. Ma dovremo risolvere i nostri problemi “storici”: debito pubblico e questione demografica
Che università e imprese parlassero lingue diverse lo si poteva supporre. Ma il Presidente di Italprogetti porta l’attenzione su un altro problema: non solo mancano i profili che servono alle aziende, ma quelli che ci sono hanno competenze spesso scarse rispetto alle valutazioni riportate. “Si fa poca selezione - spiega - perché le università ricevono finanziamenti in funzione del numero di laureati”
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