L’atmosfera di questo ristorante, accogliente e confortevole, è bella. Come è bella, e buona, la cucina che propone: ispirata al territorio della Bassa bolognese senza esserne vincolata, rispettosa delle ricette della tradizione senza esserne schiava. Le materie prime impiegate sono di valore e di stagione, la mano del cuoco è salda, e profonde sono le sue conoscenze in fatto di tecniche, cotture e abbinamenti.

I piatti, perlopiù a base di carne, si presentano lineari, e dai gusti rotondi e definiti, come nel caso – per esempio – delle ‘classicissime’ tagliatelle al ragù bolognese (preparato con la ricetta tradizionale) o dei tortelloni di ricotta, burro e salvia (di ottima fattura e di immensa soddisfazione). Fra i secondi meritano tanto la lingua di vitello «ripassata in piastra» con purè di patate e salsa verde quanto la complessa pancia di maialino caramellata con zucca e castagne. I dolci sono da sempre uno dei punti di forza di Bottega Aleotti, e i golosi farebbero bene a prepararsi a un assaggio a largo raggio: la torta tenerina al cioccolato con mascarpone montato al latte – giusto per limitarsi a un esempio – è fra le migliori che si possano mangiare.

La carta dei vini è sufficientemente ampia e spazia con intelligenza dalle etichette locali ad alcune note bottiglie d’Oltralpe. Il servizio è assai cordiale e affabile, ed è diretto dal proprietario – Demis Aleotti – che si divide fra i tavoli e i fornelli. I prezzi, per quattro piatti, sono assai onesti: si superano di poco i 55 euro.