Via Stalingrado è uno stradone che da Porta Mascarella conduce alla tangenziale, ma se si prosegue oltre, ecco riapparire le case e, appena prima di un incrocio, accanto al Parco Nord, si trova questa insegna che declina, indossando le vesti di ristorante borghese, la grande tradizione delle osterie bolognesi. Protagonista di questa ‘evoluzione’ è Piero Pompili che, con fare da consumato anfitrione, gestisce la sala, presentando e narrando i piatti della cucina, presieduta da Armando Martini, abile interprete dei riti gastronomici petroniani.

Dopo il ‘benvenuto’ – una squisita Mortadella – si può attingere da una carta
non sterminata, ma che comprende tutto ciò che un appassionato di sapori bolognesi può cercare: dai salumi con giardiniera e Squacquerone ai saporiti primi (tagliatelle; lasagna al ragù in sfoglia verde; tortellini in doppio brodo di carne, con la sottolineatura del «come una volta»). E poi la trippa in umido e una cotoletta alla petroniana con i dovuti crismi. Per concludere l’esperienza, merita un assaggio una fetta di ‘latte in piedi’, tipico budino al forno. Il tutto, proposto in un ambiente di sobria eleganza, con tovagliati bianchi, comode poltroncine e stoviglie di gusto.

La carta dei vini è ben costruita, con una presenza importante di etichette emiliane e romagnole. Il conto si attesta attorno ai 50 euro, con possibilità di attingere ad alcune convenienti proposte di menu degustazione.