In una elegante villetta, posta lungo la strada che attraversa questo paese della Bassa bolognese, si incontra questo affermato ed elegante locale, da molti anni ormai approdo sicuro di buona cucina.

Ci si siede qui soprattutto per gustare quei piatti, a base di rane e lumache (le specialità della casa) che hanno reso L’800 celebre. Nulla di strano, a ben pensarci: entrambi questi ingredienti sono da sempre patrimonio culturale di queste terre, solcate da innumerevoli canali. Il cuoco, che ha mano fine e grande capacità tecnica, le interpreta con piglio d’alta scuola, gettando a volte un occhio alla Francia. Le lumache possono essere alla bourguignonne oppure utilizzate come farcia di golosi tortelli. Le rane diventano – invece – le protagoniste di un sontuoso beignet con spuma al basilico o di una croccante e delicata frittura. Non mancano, ovviamente, altre proposte: di soddisfazione sono le tagliatelle «finissime» con cipolla appassita e pomodoro, il cosciotto di coniglio in porchetta con purè di patate e il filetto di orata al forno con mazzetto di fagiolini e guanciale croccante.

Il servizio è assai cortese e sollecito. La cantina è giustamente ampia e spazia da etichette territoriali a bottiglie di altre regioni e di altre nazioni (Francia su tutto). Menu degustazione dedicato alle lumache a 40 euro (a 50 con due calici di vino); colazione di lavoro, durante la settimana, a 18 euro. Alla carta, qualunque sia la scelta che si faccia, difficilmente si superano i 50 euro.