Negli ultimi mesi sono già 150 i casi di cinghiali infetti tra Parma e Piacenza, ritrovamenti che hanno indotto l’Ue ha inasprire le zone soggette a restrizione. Bloccato l’export verso il Canada e per i prodotti meno stagionati anche verso Usa e Australia. Fanti (Consorzio Prosciutto di Parma) alla Repubblica: “Se dovesse passare ai maiali, mancherà la materia prima e i prezzi per i consumatori saranno ancora più alti”
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