Il risultato netto è più che triplicato rispetto ai 151 mln del ’22, anno in cui però l’azienda milanese di approvvigionamento, produzione e vendita di energia elettrica e gas scontava un tax rate del 74% a causa dei decreti sugli extraprofitti. Quasi dimezzati i ricavi di vendita, passati dai 30,3 mld di due esercizi fa ai 18,4 mld dello scorso. Migliora la Pfn, passando da debiti per 477 mln a cassa per 160 mln. Per il ’24 il Gruppo prevede un livello minimo di Ebitda di 1,5 mld. A valere sul ’23, sarà distribuito un dividendo di 0,105 euro le azioni di risparmio e di 0,075 euro per quelle ordinarie
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