Negli spazi che furono la vecchia Trattoria Bolognesi (a sua volta erede della gloriosa La Frasca, il ristorante che negli anni Settanta contribuì a costruire una nuova idea di gastronomia nel territorio romagnolo) trova ora spazio questo interessante locale, gestito da un cuoco giovane e appassionato, forte di un bel bagaglio d’esperienze maturate anche all’estero.
In ambienti curati e confortevoli, seguiti da un servizio solerte e sorridente (ma non formale) sfilano piatti che, su alcune preparazioni tipiche locali (come i curzul, ovvero tagliolini all’uovo di sezione quadrata, o gli gnudi, ovvero gnocchi di ricotta), innestano spunti creativi, di chiara ispirazione contemporanea. Non c’è tradimento né confusione, però: la tradizione non appare violentata dall’estro dello chef: piuttosto appare attualizzata in una linea di coerenza, rispettosa di principi, aromi e sapori. Questi ultimi due – peraltro – appaiono ben tratteggiati, anche nelle pietanze (come, per esempio, nella mazzancolla marinata al Campari con foie gras ghiacciato e pepe rosa) di fattura più complessa. I piatti si muovono da un interessante «seppie e piselli» (sponsale tipico della costa marchigiano-romagnola) vivacizzato dalla straniante presenza dell’avocado (grasso e profumato) ai già citati curzul mantecati ai fegatini di mare (in un tripudio di sensazione iodate) sino a un sontuoso piccione e fegato di vitello alla royale.
La carta dei vini è in divenire, ma presenta già un discreto numero di etichette. I menu degustazione sono due, offerti a 55 e a 70 euro. Se ne spendono poco di più ordinando à la carte.
Piazza San Nicolò, 2 – Castrocaro Terme (FC)
Tel. 0543768260
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