La sfida dimensionale del Temporary Manager
In tutto questo pochi mettono in evidenza il ruolo del manager esterno, spesso con il ruolo di Temporary Manager, il quale deve garantire da una parte che il processo del passaggio generazionale proceda senza intoppi e dall’altro che il passaggio dimensionale decolli per permettere all’azienda di rimanere sul mercato e agli azionisti di avere un ritorno sugli investimenti. Risulta abbastanza chiaro che la figura del Temporary Manager non si riduce solo al passaggio generazionale. Stiamo assistendo ad un cambiamento manageriale che spinge ad assumere nuovi modelli di gestione delle aziende familiari.
Il ruolo dell’impresa
In un recente articolo pubblicato dall’Economist, interamente dedicato alle imprese familiari, si sottolinea come quelle a controllo familiare rappresentino più del 90% di tutte le imprese attive nel mondo svolgendo il ruolo di motore economico e sociale. Nel Global Family Business Index, elaborato annualmente dal Center for Family Business presso l’Università di San Gallo in Svizzera, le imprese familiari italiane sono ben rappresentate ma mediamente molto più piccole delle imprese familiari di altri Paesi. Da tale confronto emerge in modo netto la necessità per le famiglie imprenditoriali di affrontare non solo il passaggio generazionale ma anche quello più strategico e decisivo del passaggio dimensionale.
La sfida internazionale
Sappiamo tutti come il passaggio generazionale rappresenti una delle principali sfide che le famiglie saranno obbligate ad affrontare nei prossimi anni per dare continuità alla loro storia imprenditoriale. Tuttavia, non possiamo pensare che possa bastare portare a termine un passaggio generazionale, magari affidando la gestione a manager esterni o chiedendo un loro intervento in supporto alla generazione entrante.
Non è sufficiente oggi pensare all’impresa di famiglia come un processo in grado di traghettare le due generazioni. Dobbiamo andare oltre, in quanto la sfida internazionale è condurre le imprese familiari verso dimensioni più grandi di quelle attuali. La missione del Temporary manager va oltre alla capacità di dare continuità all’azienda. Il fatto che il Private Equity sia sempre più dedicato all’universo delle piccole e medie imprese, le quali sono il motore propulsivo dell’imprenditoria italiana, sta proiettando il Temporary Manager verso posizioni che spingono l’azienda a prendere confidenza con le operazioni straordinarie di vendita, acquisizione e fusione del proprio business.
Le operazioni dei Fondi di investimento
Affrontare un passaggio dimensionale per un Temporary Manager non vuol dire solo far crescere il fatturato ma aprirsi ad esempio ai vari Fondi di Private Equity o interlocutori finanziari privati i quali possono creare sinergie con altre aziende del settore, connettersi con Istituti di Ricerca, Università, reti di imprese, start up. Il passaggio dimensionale impone anche una logica di ritorno del capitale investito per la stessa proprietà familiare, Fondo di investimento, azionista.
Assistiamo ogni giorno ad un proliferare di nuove strutture o società di investimento che hanno come unico obiettivo quello di identificare aziende ad alto potenziale di crescita e remunerativo. Le operazioni che normalmente mettono in atto si possono così riassumere:
- Expansion capital: l’obiettivo è sviluppare aziende con un alto potenziale di crescita mediante aumenti di capitale o altre forme di investimento nel capitale di rischio o immissione di nuove risorse finanziarie;
- Replacement capital: lo scopo è rivedere l’azionariato esistente, tramite l’acquisizione di quote di minoranza;
- Management buy-in e management buy-out: l’intento è facilitare l’acquisizione di imprese in occasione di ricambi generazionali che richiedono l’acquisto da parte di investitori del pacchetto di maggioranza o di tutte le quote.
Tali operazioni, a differenza del passato, stanno allargando lo spettro delle scelte in capo all’imprenditore. Se qualche anno fa l’unica opzione era la quotazione in Borsa o la cessione dell’intera azienda, oggi l’imprenditore può affidarsi a Fondi di Private Equity i quali sono disposti a valutare quote di minoranza nelle imprese e a condividere piani di crescita industriali, oltre che meramente finanziari.
La gestione della Governance
Per realizzare un passaggio dimensionale sarà compito del Temporary Manager definire un codice di regole che coinvolga l’imprenditore, la sua famiglia, il Fondo e l’organizzazione interna dell’impresa. La gestione della Governance dovrà definire le aree di responsabilità e i comportamenti di ciascun attore coinvolto oltre che rappresentare un riferimento per tutti gli stakeholder che ruotano attorno all’azienda.
Aidaf e l’Università Bocconi hanno cercato di raccogliere alcuni principi per il governo delle società non quotate a controllo familiare a cui il Temporary Manager può prendere spunto. Si tratta di un insieme di indicazioni ed avvertenze che hanno l’obiettivo di favorire, da un lato, una visione chiara del futuro dell’azienda familiare e dall’altro, la possibilità del manager (familiare, esterno o temporary) di realizzare ciò che aspira la compagine societaria.
I 5 requisiti per il passaggio dimensionale
Il Temporary Manager a cui è affidato il compito del passaggio dimensionale non può non considerare almeno 5 requisiti essenziali per realizzarlo:
- Managerializzazione dell’azienda familiare: l’organizzazione interna necessita di un cambiamento culturale in grado di mettere in secondo piano l’appartenenza a favore invece del talento, della capacità e del merito. Se l’azienda non intraprende questo percorso rischia un domani di non essere attrattiva per tutti quei talenti che potrebbero contribuire alla crescita;
- Internazionalizzazione, ossia la capacità di definire un piano chiaro e concreto di espansione all’estero, il quale dovrà contribuire alla crescita dimensionale dell’azienda anche grazie a jont venture, fusioni o partecipazioni con altri attori presenti sui diversi mercati stranieri;
- Trasferire competenze alla famiglia imprenditoriale per una corretta gestione del proprio capitale, la quale dovrà confrontarsi con i Fondi di Private Equity o con altri finanziatori. Ciò significa aprirsi continuamente nel valutare altre opportunità e ad acquisire capacità analitica durante operazioni straordinarie di M&A;
- Accountability diffusa, ossia la capacità di trasferire ad ogni individuo (familiare e non) il principio di una gestione trasparente e responsabile, la quale, a seconda del ruolo che ricoprono, dovrà rispondere dei propri risultati;
- Investimenti in innovazione e R&S, volti a rafforzare il vantaggio competitivo dell’azienda nel mercato internazionale con prodotti che garantiscono alta marginalità.
L’obiettivo della crescita dimensionale delle imprese familiari passa attraverso operazioni di M&A le quali rappresentano un fondamentale acceleratore per la crescita, con particolare attenzione ai mercati internazionali.
Fusioni, acquisizioni, partecipazioni minoritarie o maggioritarie, aumenti di capitale, dovranno essere competenze ed elementi caratteristici dei manager esterni e delle aziende familiari che si troveranno a competere sempre più con economie che stanno facendo del gigantismo il loro punto di forza.
Marco Zampieri ha fondato Manager a Tempo® Srl nel 2018, società specializzata nel Temporary & Fractional Management. Manager d’Azienda per oltre 20 anni, di cui la metà come dirigente e socio imprenditore, rispettivamente nel ruolo di Direttore Generale e Amministratore Delegato. Appassionato di Competenze Manageriali, nel 2007 fonda l’Associazione EMNE (Executive Manager Nord Est) con l’obiettivo di sviluppare network e valorizzare le competenze dei manager del Nord-Est. Nel 2010 inizia ad approfondire il fenomeno del Temporary Management in Italia oltre che in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2015 ha condotto un’operazione di “Management buy-out” acquisendo un’azienda con altri manager. Nel 2019 entra come socio imprenditore in un’azienda metalmeccanica del settore Oil&Gas. Oggi, oltre a gestire Manager a Tempo® Srl, lavora con gli imprenditori che desiderano innovare il loro modello di business e definirne un nuovo orizzonte strategico.