Gli indagati avrebbero usufruito di una piattaforma di gioco e di scommesse dal vivo, pagate in contanti e che solo tra il 2013 e il 2016 avrebbero visto ricavi per 570 mln. Gli importi delle scommesse e i proventi dell'evasione sarebbero affluiti nei conti di una società maltese e, da lì, sarebbero riciclati nell'acquisito di terreni, fabbricati e società in E-R, Puglia e Germania
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