Gli sprechi si verificano in ogni azienda, ma il vero problema è che spesso non vengono riconosciuti come tali. In Giappone vengono indicati con il termine muda e sono il nemico numero uno della produttività di ogni organizzazione.
Il lean system individua vari tipi di attività che non creano valore, che vengono indicate con le 3 MU:
muda: tutte le attività che consumano risorse senza generare valore, tradizionalmente divise in 7 categorie
muri: il sovraccarico, sia esso di lavoro, risorse, persone o altro
mura: l’irregolarità che è legata alla variabilità del processo, essendone causa o effetto. Mura, in poche parole, è l’alternarsi di muda e muri
Per poter migliorare la produttività, eliminando le attività non a valore in favore di quelle necessarie a creare valore per il cliente, è fondamentale conoscere e, se possibile, eliminare o per lo meno ridurre tutti gli sprechi della propria azienda.
Muda
La traduzione letterale della parola giapponese muda è “spreco” e, nel lean system viene utilizzata per indicare tutte quelle attività che non generano valore per il cliente.
I 7 sprechi: cosa non serve a generare valore per il cliente?
Il lean system riconosce l’esistenza di 7 tipi di sprechi, che rappresentano altrettante fonti di perdita per l’impresa e che rischiano di creare circoli viziosi difficili da spezzare.
Mura e Muri
Muri, come già detto è il sovraccarico, questo causa uno stress del sistema o delle singole fasi. Un esempio è la necessità di rilavorazione di qualcosa di difettoso, che porta a dover fare più attività del previsto. Le cause di muri sono numerose e gli effetti si possono ripercuotere su ognuno dei tre flussi che caratterizzano ogni processo (flusso informativo, flusso operativo e workflow).
Mura, l’irregolarità nella produzione, viene definito come la madre di tutti gli sprechi, dal momento che genera muda e muri. Eliminando mura, inoltre, è possibile costruire sistemi produttivi stabili, con parametri di processo costanti nel tempo.
Le cause di mura sono molte, ma tra le principali troviamo la variabilità della domanda, così come la qualità carente o la mancanza di standardizzazione, che possono portare a un’irregolarità nel carico del lavoro, che può nascere da necessità di rilavorazioni, picchi produttivi e molto altro.
È possibile eliminare completamente gli sprechi?
Un esempio di corretta gestione dell’irregolarità nella produzione sono le aziende alimentari specializzate in dolci stagionali, che hanno scelto di ampliare la propria offerta con altri prodotti da forno come merendine, torte, biscotti e molto altro.
Sarebbe bello poter avere la formula per riuscire a cancellare ogni muda, ma in azienda alcuni sprechi sono inevitabili e solo una parte può essere eliminata. La cosa più importante e complicata è l’individuazione delle attività non a valore eliminabili e la riduzione di quelle non eliminabili.